Gazzettino – S.Dona’-Portogruaro. Terza corsia, rinvio al 2031
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26
ott
2014
AUTOSTRADA A4 – Terza corsia, slitta al 2031 il tratto S.Donà-Portogruaro
Autovie, causa mancanza di fondi, ha deciso il rinvio al 2031 della terza corsia dell’A4 nel tratto San Donà – Fossalta di Portogruaro. Ampliamento, invece, entro il 2022, per il tratto Fossalta-Palmanova.
Autovie a corto di fondi, slitta il tratto San Donà- Fossalta di Portogruaro
Rinviata al 2031 la realizzazione della terza corsia dell’A4 nel tratto San Donà – Fossalta di Portogruaro. Ampliamento, invece, prioritario, entro il 2022, per il tratto Fossalta di Portogruaro – Palmanova. L’A4 nel Veneto orientale è destinate a rimanere un collo di bottiglia per almeno altri tre lustri. Tempi biblici anche per le opere complementari idrauliche collegate, come il canale di scolo a Nord dell’infrastruttura che avrebbe dovuto ovviare ai periodici allagamenti dovuti dalla barriera costituita dalla massicciata autostradale. Sospesi sia lo spostamento del casello di San Stino che il nuovo casello di San Michele/Bibione, che pur situato in corrispondenza del tratto prioritario è considerata opera funzionale da realizzare in un secondo tempo.
L’amministratore delegato di Autovie, Maurizio Castagna, all’assemblea di bilancio di venerdì, ha dovuto prendere atto che i tempi duri continuano ed è quindi necessario posticipare al 2031 gli interventi «non prioritari». E questo nonostante per la prima volta dall’inizio della crisi il traffico sia aumentato in modo seppur lieve (0,5% quello leggero e + 1,6% quello pesante per un incremento complessivo di + 0,8%) e gli aumenti dei pedaggi, componente principale dei ricavi, abbiano fatti lievitare la cifra dell’esercizio, da luglio 2013 a giugno 2014, a 180 milioni di euro, con un incremento di 16 milioni e un utile netto di 21.1 milioni. Rispetto al Piano finanziario, già limato lo scorso giugno di 44 milioni di euro, il Governo ha chiesto ulteriori tagli, in considerazione anche che i futuri aumenti tariffari dei pedaggi, inizialmente previsti al ritmo del 6%, non potranno superare il valore dell’inflazione (previsto attorno all’1.5 %). È stato così necessario, ha spiegato Castagna, dividere l’intervento complessivo in due blocchi: quello prioritario, da realizzare entro il 31 dicembre 2022, e l’altro, tra cui quello che interessa il Veneto orientale, da realizzare tra il 1. luglio 2022 e il 30 giugno 2031. Per un costo totale dell’opera che sarà di 1.428 milioni, di cui 558 milioni già spesi, con un risparmio di 259 milioni rispetto al piano del 2009.
«Mi pare che Autovie – commenta e Lucio Leonardelli, ex vicepresidente della società – abbia impostato un piano realisticamente fattibile alla luce della situazione economica attuale e dei criteri che sono stati indicati dal governo. È da sperare che sul fronte Veneto ci sia un’opportuna verifica affinché vengano realizzate le opere previste».
Maurizio Marcon