Gazzettino – Allarme gas serra: mai cosi’ a rischio
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nov
2014
AMBIENTE – Il rapporto: ridurre le emissioni mondiali del 70% o conseguenze tragiche per il pianeta
Ban Ki-moon (Onu): «Agire subito». John Kerry (Usa): «In pericolo le generazioni future»
Precipitazioni in aumento, ondate di calore e raccolti in calo
ROMA – Le concentrazioni di gas serra hanno raggiunto i massimi livelli da 800mila anni a questa parte e, se non verranno drasticamente ridotte, i cambiamenti climatici impatteranno in maniera «severa, globale e irreversibile» sul Pianeta: l’ultimatum è nel rapporto finale del Gruppo di esperti sui cambiamenti climatici dell’Onu (Ipcc) e rappresenta sette anni di lavoro di migliaia di scienziati di oltre 190 Paesi. «Le emissioni mondiali di gas serra devono essere ridotte dal 40 al 70% tra il 2010 e il 2050 e sparire definitivamente dal 2100 – spiega l’Ipcc -. La temperatura media della Terra e degli Oceani ha acquistato 0,85 C tra il 1880 e il 2012. Resta poco tempo per mantenere l’aumento della temperatura entro i 2 gradi centigradi, limite per evitare conseguenze tragiche per l’uomo è la natura».
Gas serra e riscaldamento del Pianeta sono cresciuti principalmente per la combustione di carboni fossili e la deforestazione. Gli effetti sono già visibili in tutto il mondo: aumento delle precipitazioni in alcune zone e scomparsa in altre; distribuzione alterata delle specie marine e terrestri; raccolti in calo; ondate di calore più frequenti in Europa, Asia e Australia. Se il riscaldamento del clima continua, avverte l’Ipcc, le conseguenze saranno gravi in termini di sicurezza alimentare, disponibilità di acqua potabile, inondazioni e tempeste, con un probabile aumento in alcune aree di conflitti per l’accesso alle risorse.
«Dobbiamo agire ora per ridurre le emissioni di CO2, ridurre gli investimenti nel carbone e adottare energie rinnovabili. Il clima si riscalda a una velocità senza precedenti», commenta il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon. «Quelli che decidono di ignorare o contestare i dati di questo rapporto, mettono in pericolo noi e le generazioni future», sottolinea il segretario di Stato Usa, John Kerry.
La Francia chiama a «una mobilitazione universale e immediata» mentre per il ministro italiano dell’Ambiente, Gianluca Galletti, «il rapporto Ipcc sui gas serra è una chiamata alle responsabilità per il mondo, serve una presa di coscienza globale». Per il Wwf Italia il rapporto «ci dice che noi siamo la causa dei cambiamenti climatici. Ora tocca ai Governi». «Più aspettiamo, più il cambiamento sarà costoso», avverte l’Ipcc. Secondo un recente rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente (Eea), in Europa su 33 Paesi (non solo quelli dell’Ue) 21 si sono già dotati di una strategia di adattamento e 17 – specie in Nord e Centro Europa – hanno anche un piano nazionale. L’Italia lo ha adottato proprio nei giorni scorsi e lo renderà noto a breve.
Il rapporto dell’Ipcc servirà come base scientifica ai responsabili politici impegnati nelle negoziazioni internazionali sul clima, in vista della conferenza mondiale sul clima a Lima, e della conferenza di Parigi a fine 2015.