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PROCESSO A VENEZIA – I periti confermano valori oltre norma

«I materiali conferiti nei cantieri della Autostrada A31 Valdastico Sud e utilizzati per la formazione del sottofondo e del rilevato nei lotti 4,5 e 6…presentano numerosi superamenti delle soglie limite stabilite, dalle norme di riferimento, per alcuni parametri di interesse».

Lo scrivono i periti del gip Andrea Odoardo Comez nelle conclusioni discusse ieri mattina in Tribunale a Venezia, in contraddittorio tra il rappresentate dell’accusa e i difensori dei 27 indagati, sotto accusa per traffico illecito di rifiuti. Il pm Rita Ugolini ipotizza che i materiali utilizzati per realizzare l’autostrada, provenienti da scarti di acciaierie, non siano stati trattati in maniera adeguata al fine di renderli non pericolosi.

L’analisi del terreno prelevato in vari punti attraverso specifiche operazioni di carotaggio ha rilevato la presenza di floruri, bario, rame, nichel, cromo totale e C.O.D. (parametro che indica la presenza di sostanze ossidabili) in quantità superiori a quanto previsto dalla legge. Tutti elementi normalmente presenti nelle scorie di acciaieria.
I periti del gip scrivono che allo stato non è possibile dare giudizi di concreta pericolosità dei veleni per l’ambiente e la salute. La non conformità dei livelli riscontrati alle norme in vigore, infatti, «non risulta di per sè indicativa di un pericolo per ambiente o per la salute», scrivono i periti. Pericolo che dipende dal “movimento” di tali veleni e dal fatto che vadano ad inquinare “bersagli” sensibili, quali falde acquifere.

La discussione dei risultati della perizia proseguirà a febbraio dopo il deposito di documentazione e osservazioni da parte della difesa.

 

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