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Nuova Venezia – Miranese: in 10 mesi cancellati 425 treni.

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

4

nov

2014

Da gennaio nel Miranese cancellati 425 convogli. Ieri nuovi disagi

Treni, boom di soppressioni

Cresce la rabbia dei pendolari dei treni. Nel Miranese uno studio ha evidenziato i problemi: da gennaio sono stati soppressi 425 convogli sulla linea Bassano-Venezia. Anche ieri si sono verificati nuovi disagi.

Pendolari esasperati sulla linea Bassano-Venezia. Ritardi accumulati pari a una settimana e mezza. Ieri altri due casi

SALZANO – La pazienza è arrivata a un limite anche per i passeggeri del Miranese, che ogni giorno salgono sui treni della linea Venezia-Bassano. Altrove l’hanno persa da un pezzo, vedi nel Veneto orientale, qui è stato un crescendo di rabbia, decollata soprattutto quest’anno. Ieri il gruppo “Pendolari Robegano-Salzano” ha reso nota una ricerca fatta dagli stessi passeggeri sui ritardi e regionali saltati di recente. I treni cancellati da gennaio, comprese le navette da Noale o Salzano e Mestre e viceversa, sono stati 425, alla media di 1,46 al giorno, mentre i minuti di ritardo accumulati sono stati 16.663, pari a 11 giorni, 13 ore e 43 minuti. Una settimana e mezza persa, comprese le ore diurne e notturne. Finito qui? No, perché gli utenti hanno pure contato quanti convogli sono stati cancellati a ottobre, dove tra incidenti e malattie del personale, hanno avuto 50 corse in meno. Nei 31 giorni di ottobre, in 14 ci sono stati dei problemi: in pratica quasi il 50 per cento. E ieri si è replicato, perché sono saltate le navette numero 5768 delle 6.22 da Mestre a Salzano e la 5771 delle 7.09 da Noale a Mestre.

«Capiamo» si legge in una nota dei pendolari «che una volta tanto possa capitare un guasto, la malattia improvvisa del capotreno, ma ci pare che le soppressioni in questo caso stiano diventando sistematiche e colpiscono una linea che, essendo a breve chilometraggio, è soggetta a penali più basse in caso di cancellazioni. Non a caso i treni di questa tratta sono i primi a essere soppressi o a subire ritardi». E a dare man forte ai pendolari arriva Damiano Dori, segretario dell’associazione Artigiani e piccole imprese del mandamento di Mirano. Dori denuncia i continui ritardi degli operai nell’arrivare ai posti di lavoro. «Ogni giorno» spiega «riceviamo proteste e lamentele delle nostre imprese. Per colpa dei ritardi e delle soppressioni, faticano a raggiungere i cantieri in tempo e questo penalizza l’ambito lavorativo. Il sistema, così come è stato studiato, è antieconomico e poco funzionale».

Alessandro Ragazzo

 

l’incontro

Venerdì tutti in Regione alla ricerca di risposte

VENEZIA – La scorsa settimana in Regione ci erano andati i rappresentanti dei comitati dei pendolari di Quarto d’Altino e del Veneto Orientale, oltre ai sindaci di Marcon (Andrea Follini) e di Quarto (Silvia Conte). Sul piatto c’erano i disservizi della Venezia-Portogruaro, fatto di corse saltate e ritardi. Venerdì toccherà ai passeggeri della Venezia-Bassano, che andranno a esporre i loro problemi, pure in questo caso fatti di convogli cancellati, pieni e in ritardo. Per gli utenti la situazione sta diventando insostenibile, per una linea che interessa più di mezzo Miranese (Noale, Salzano, Maerne e Spinea) e dove ogni giorni viaggiano migliaia tra studenti e lavoratori. Spesso i disservizi arrivano nelle ore di punta, nei momenti dove c’è il massimo spostamento verso le scuole e gli uffici. Di più, perché questa linea, da Maerne a Bassano, è a binario unico quando c’è un inconveniente, i treni non possono essere deviati su altre rotaie e il traffico si paralizza. Già l’orario cadenzato, per come è stato stilato, aveva fatto storcere il naso a più di un passeggero. A questo si sono aggiunti le soppressioni e i ritardi, talvolta di diversi minuti. E venerdì vuoteranno il sacco.

(a.rag.)

 

Sulla Treviso-Venezia una mattinata da dimenticare per un semplice errore burocratico

Turni sbagliati: annullati altri due convogli

MOGLIANO – Trenitalia sbaglia a organizzare i turni del capotreno, pendolari appiedati sulla Treviso-Venezia. È successo ieri mattina, due i convogli soppressi con il risultato che lavoratori e studenti hanno dovuto attendere il treno successivo o trovare soluzioni alternative per raggiungere le loro destinazioni. Il tutto ovviamente condito da proteste e imprecazioni per il mancato servizio, l’ennesimo lungo la tratta. Il problema si è presentato in tutta la sua gravità a Venezia di primissima mattina: il regionale 11010 diretto a Treviso era senza capotreno. E senza capotreno, non poteva partire. Il convoglio è stato soppresso e i pendolari che lo attendevano nelle stazioni di Porto Marghera, Mestre, Mestre Ospedale, Mogliano, Preganziol e San Trovaso, oltre a quelli già saliti a Venezia, si sono dovuti rassegnare dinnanzi al disservizio. Il copione si è ripetuto poco dopo, con il regionale 11013 in partenza da Treviso alle 8.36 e arrivo previsto a Venezia alle 9.16. Proprio su questo treno doveva salire il capotreno che in realtà non c’era. E i disagi a catena sono ricaduti nuovamente sui pendolari delle stazioni intermedie, tra cui Preganziol e Mogliano. Inutilmente lavoratori e studenti diretti in laguna hanno atteso il regionale. Dagli altoparlanti, l’annuncio: “Treno soppresso per mancanza improvvisa del personale”. Interpellata sulla questione, Trenitalia ha spiegato che ieri si è verificato un errore nella distribuzione dei turni del capotreno, con il risultato che due convogli su cui doveva prendere servizio un capotreno sono rimasti scoperti. E dunque sono stati soppressi. Solo a partire dal terzo treno inserito nel turno del capotreno che non c’era, Trenitalia è riuscita a garantire la copertura con una soluzione in extremis. Inevitabili i disagi per i pendolari. Per quelli che dovevano prendere il secondo regionale saltato, oltre il danno c’è stata anche la beffa. Il treno successivo è arrivato in ritardo. A Preganziol, il regionale 11015 per Venezia Santa Lucia era atteso per le 9.15. Ma già verso le 9, sul monitor è stato segnalato un ritardo di dieci minuti. Ritardo che poi è stato cancellato e quindi è ricomparso. Risultato: il treno è arrivato e ripartito a Preganziol dieci minuti dopo. E lo stesso a Mogliano. Secondo Trenitalia, il ritardo è stato accumulato a causa dell’affollamento sui binari che ha imposto di osservare fermate più lunghe nelle stazioni, da Udine fino a Venezia, dove alla fine è arrivato con nove minuti di ritardo.

Rubina Bon

 

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