Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

Il noleggio pubblico di biciclette a Mirano è stato un flop costato 80 mila euro

Inaugurato nel 2010 ora sarà stoppato. E la Regione non ha mai versato i fondi

MIRANO – Doveva essere la rivoluzione del trasporto cittadino, nei prossimi giorni verrà smantellato quel poco che resta. Il bike-sharing a Mirano non è mai decollato: a testimoniarlo rimangono tre postazioni divelte e in preda al degrado, una al parcheggio dell’ospedale di via Miranese, una al terminal Actv di via Cavin di Sala e una dietro il municipio. Colonnine diventate cestini, rastrelliere a pezzi, biciclette ritirate dopo una carriera nulla. Da incentivo alla mobilità sostenibile al monumento allo spreco. Inaugurato a settembre 2010 in pompa magna dal sindaco Cappelletto, il bike-sharing non è mai stato usato dai miranesi, tantomeno dai turisti, nonostante incentivi, tessere e periodi uso gratuito. Le card? Ne sono state vendute una manciata, quasi tutte usate da dipendenti comunali. Le bici? Ritirate, ora si trovano a impolverarsi nel magazzino comunale, tranne un paio usate dai vigili. Gli unici ad averle provate, in questi anni, sono i ladri. A loro sì il bike-sharing è servito: le bici pubbliche sono sparite in più occasioni, costringendo il Comune a installare un costoso antifurto (altri soldi). Spesi alla fine circa 80 mila euro di soldi pubblici, senza alcun vantaggio per il traffico. Insomma, tra il flop e il pasticcio in piena regola.

Ma c’è di più: di questi 80 mila euro, 30 mila dovevano arrivare come contributo dalla Regione. A Mirano però non li hanno mai visti e così n la giunta ha deciso di adire le vie legali contro la Regione, per il recupero del cofinanziamento mai arrivato. «Perché nel frattempo», spiegano il sindaco Maria Rosa Pavanello e l’assessore Giuseppe Salviato, «quei soldi li abbiamo dovuti anticipare noi alla ditta che ha installato e gestito il servizio. Così oltre a non aver funzionato, ci è toccato pure mettere soldi che non dovevamo dare, come ne avessimo in abbondanza. È il minimo che si vada per avvocati». Oltre il danno, la beffa: nei mesi scorsi proprio la Regione ha pubblicato un nuovo bando con contributi per nuovi progetti di bike-sharing. Mirano ovviamente non farà richiesta: ora si pensa solo a come salvare il salvabile. La giunta sta pensando a un progetto per il riutilizzo almeno delle bici stipate in magazzino, affidandole a tre rivendite di bici: i negozi le noleggeranno, soprattutto a fini di cicloturismo, occupandosi anche della loro manutenzione. Ma il tempo delle colonnine pubbliche a Mirano sembra già finito. O meglio, non è mai cominciato.

Filippo De Gaspari

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui