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Petrolchimico

I dipendenti dell’Eni della provincia di Venezia hanno scioperato ieri per 8 ore – come deciso a livello nazionale dai tre sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil – contro «i tagli già annunciati verso i settori industriali della petrolchimica e della raffinazione, contro la prospettata vendita del gruppo Saipem che mettono in pericolo centinaia di posti di lavoro e contro la chiusura del cracking di Versalis (controllata da Eni) di Porto Marghera». Una nota della Filctem-Cgildi Venezia spiega che « lavoratori della Raffineria di Venezia, di Eni Corporate, dei depositi di Petroven e delle altre società controllata da Eni (Tecnomare, Digas-Gas Power, Saipem) hanno aderito numerosi, sfiorando in alcuni casi la totalità, a questo sciopero realizzato nel quadro della mobilitazione decisa a livello nazionale in tutti i siti di Eni». Davanti agli impianti produttivi – comprese le aree di carico dei combustibili sulle autobotti che riforniscono i distributori Eni del Nordest – sono stati organizzati volantinaggi per spiegare agli altri lavoratori e ai cittadini le motivazioni dello sciopero. Intanto è arrivata l’attesa convocazione per domani al tavolo del ministero dello Sviluppo sul piano industriale di Versalis per il cracking e la “chimica verde” a Porto Marghera.

 

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