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Jesolo. Grido d’allarme di Crosera (Ncd): il Comune deve bloccare queste varianti

Senno (Pd) attacca Pomiato (Lega): soltanto adesso si dice contrario al progetto

JESOLO – Zone commerciali al posto di quella artigianale, interrogazione di Mirco Crosera (Ncd) che solleva l’ennesimo caso dopo le polemiche sul proliferare dei centri commerciali tra il lido e il Paese. I riflettori sono accesi sulla zona artigianale di Jesolo Paese e sulle attenzioni che vi avrebbe rivolto la giunta. Crosera ha sollevato il problema ponendo una serie di questiti che riguardano l’adesione alle legge 50 e la trasformazione di aree dismesse o degradate. Pare che siano già arrivate delle domande da parte di aziende interessate. Ora si paventa che anche in questa zona alle spalle del lido e del Paese possano sorgere altri supermercati o centri commerciali. Una paura espressa anche dal presidente mandamentale della Confcommercio, Angelo Faloppa, il quale si è detto nettamente contrario a nuove strutture commerciali a Jesolo. Il consigliere dell’Ncd, che fa parte della maggioranza anche se da mesi ha assunto un atteggiamento molto critico, ha chiesto lumi su chi siano le aziende in questione, quali siano i criteri di eventuali assegnazioni. E ha voluto mettere in luce anche il ruolo della giunta in merito alle necessarie varianti urbanistiche. Secondo Crosera, non ci sarebbe trasparenza in queste operazioni. «È vero che licenze sono libere», spiega, «e che il Comune non può fare nulla di fronte a scelte regionali che passano sopra di noi, ma in fatto di varianti ha assoluta competenza e per quanto riguarda gli indirizzi».

Il Pd intanto attacca la Lega per le affermazioni in merito al blocco dei centri commerciali che aveva pronunciato il consigliere comunale e capogruppo, Giorgio Pomiato.

«Dopo che ha caldeggiato e approvato la costruzione di tutti i centri commerciali di Jesolo», dice Federica Senno evidenziando la contraddizione, «la Lega adesso si dice contraria all’edificazione. La stessa Lega di Jesolo che fortemente critica la legge 50/2012 sul commercio, sa che il presidente della Regione è un esponente del loro partito, quello stesso partito che la legge l’ha scritta e votata? Il Pd non vede la necessità di andare a costruire altri centri commerciali, piuttosto la riqualificazione delle attività commerciali esistenti che hanno un’importante e irrinunciabile funzione socio economica per la città, che con via Bafile l’hanno resa unica. Noi vogliamo mettere i nostri commercianti nelle condizioni di lavorare».

Giovanni Cagnassi

 

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