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Mira. La Cna “smentisce” l’Acrib al dibattito sulla contraffazione ma Badon insiste: «Stiamo meglio di tanti altri»

«Il 70% dei controlli presso aziende cinesi ha fatto emergere irregolarità gravi (ndr praticamente 7 su 10). Perché allora non è stato avviato l’iter attuativo del protocollo d’intesa siglato sette mesi fa?». Matteo Ribon, responsabile regionale di Federmoda Cna, intervenendo al dibattito «La ricerca della legalità.

Viaggio intorno alla contraffazione», ha ribadito con forza l’indispensabilità del marchio di filiera. «Se riuscissimo ad attuare quello che abbiamo sottoscritto – ha spiegato Ribon – riusciremmo a eliminare una concorrenza spietata, mettendo tutte le imprese nelle condizioni di farsi una sana concorrenza. Non bastano solo i blitz delle forze dell’ordine».

Secondo Ribon la continua proliferazione di imprese gestite da persone cinesi incide sulla perdita di mercato e di occupazione da parte delle imprese regolari, per lo più italiane, che contro l’illegalità non possono competere. Al 30 giugno c’erano in Veneto 5181 imprese individuali operative nel sistema moda, delle quali il 48% aveva titolare cinese. «Ci sarebbe da guadagnare per tutti – ha continuato Ribon – ma l’avidità di pochi ha fatto crescere la concorrenza illegale. Per questo abbiamo sottoscritto il protocollo d’intesa ed il progetto di creazione del marchio di filiera. Ora dobbiamo passare dalle parole ai fatti».

Alla presa di posizione dura di Cna fa da contraltare quella più morbida di Siro Badon dell’Acrib. «Nonostante le difficoltà siamo riusciti ad attirare nel nostro territorio le grandi griffe internazionali, registrando nel 2013 una riduzione del 40% di cassi integrati. In questo senso la nostra zona sta molto meglio di tante altre. Le stesse griffe pretendono controlli e legalità quasi asfissianti».

Fiducioso anche Franco Scantamburlo dell’associazione Artigiani della Riviera del Brenta. «Il nostro è un tessuto produttivo sano, le criticità ci sono ma si sono molto ridimensionate rispetto al passato. Ma per valorizzare al massimo le nostre eccellenze va creato un coordinamento territoriale integrato».

 

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