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Ieri la manifestazione in ricordo del disastro del 1966, ma la sicurezza idraulica resta d’attualità

CAMPOLONGO – Si è svolta sotto la pioggia ieri a Noventa Padovana la manifestazione “Alluvione mai più”, organizzata dall’associazione Brenta Sicuro, dagli Amissi del Piovego e da Legambiente. Buona la presenza davanti a villa Gemma, nel punto esatto dove il Piovego ruppe gli argini nel 1966, provocando un disastro costato milioni di lire che interessò pesantemente anche la Riviera. Presenti anche i sindaci del Veneziano.

Marino Zamboni, rappresentante di Brenta Sicuro, ha rimarcato l’assenza dei rappresentanti di Padova città: «Cambiano le amministrazioni ma l’interesse sul tema rimane identico», ha commentato.

Il sindaco di Noventa Luigi Bisato ha insistito sulla necessità di completare l’idrovia: «Il Cipe ha deliberato l’ultima tranche di 370 milioni per il Mose. Speriamo si trovino le risorse anche per l’idrovia che scolmerebbe 10 volte tanto quanto riesce a fare il Piovego. Servono 400 milioni, una cifra non impossibile se si considera che interessa un territorio di 500 mila abitanti».

Attesissimo l’intervento di Luigi D’Alpaos, sul quale si appuntano le speranze di un progetto adeguato visto che il professore fa parte della Commissione che dovrà valutare le proposte pervenute in Regione. «Purtroppo ho partecipato alle celebrazioni del decennale, del ventennale, del trentennale, del quarantennale di questa alluvione, mi sarebbe piaciuto partecipare al taglio di qualche nastro», ha esordito D’Alpaos, «Qualcosa si sta cominciando a fare ma sarebbe necessario che ci fosse determinazione e consapevolezza che è solo l’inizio di un percorso molto, molto lungo che richiede interventi multipli. Speriamo che quest’opera sia completata finalmente, che si dia l’avvio a questa realizzazione che potrebbe dare un contributo significativo alle condizioni della sicurezza idraulica di un’importante porzione di territorio e risolverebbe anche il problema della zona industriale di Padova».

(g.a.)

 

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