Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

Gazzettino – Pd, acque agitate nel porto off shore

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

10

nov

2014

LA POLEMICA – Replica Martella: «Il governo ritiene che l’opera abbia possibilità di essere realizzata»

Ancora frizioni: senatore triestino contesta lo stanziamento di 100 milioni per il progetto della struttura in alto mare

Porto off-shore, nel Partito Democratico i mal di pancia continuano. Anzi, peggiorano. Dopo la decisione del Governo Renzi di far rientrare nella legge di stabilità il finanziamento per il progetto dell’Autorità Portuale di Venezia, come opera strategica per l’economia dell’Alto Adriatico sono tornate le polemiche tra chi come il senatore Francesco Russo, triestino, pensa che sia un’opera inutile e chi come il senatore Andrea Martella, veneziano, la ritiene necessaria.

«Mentre a Trieste il dibattito è incentrato su beghe localistiche, interessi particolari che hanno accompagnato anche la scelta dei candidati alla presidenza dell’Autorità Portuale, a Roma, malgrado fossimo riusciti, nei mesi passati, assieme alla Presidente Deborah Serracchiani, a bloccare il finanziamento statale per l’inspiegabile porto off-shore di Venezia, nella legge di stabilità sono ricomparsi 100 milioni di finanziamento per il ‘fantascientifico’ progetto del Presidente Costa inaccettabile e irrealizzabile per costi» dice Russo.

Il senatore triestino parla di un progetto «sostanzialmente inutile se vi fosse una strategia portuale coordinata nell’Alto Adriatico. A regime, i costi della doppia movimentazione per teu, nel porto off-shore di Venezia sarebbero almeno 100 euro superiori rispetto a quelli pagati per la stessa operazione a Trieste».

Andrea Martella, da far suo non ci sta e ribatte spiegando il percorso che ha portato al finanziamento dell’opera. «Se il governo Renzi ha pensato di proporre nuovamente il porto off-shore di Venezia, evidentemente lo ha fatto perché, contrariamente a qualche senatore, ritiene che quest’opera abbia delle chances di andare avanti – dice – Con lo Sblocca Italia è stato approvato un mio emendamento che consentirà al progetto di realizzazione del porto off-shore di Venezia la prosecuzione delle procedure fino al Cipe. Contemporaneamente viene previsto nella Legge di Stabilità 2015, attualmente in corso di discussione alla Camera, il ripristino dei fondi statali che erano stati precedentemente tagliati. Si tratta di un’opera – continua Martella – necessaria perché ha come obiettivo l’estromissione dalla laguna del traffico petrolifero e dei container, garantendo così un’accessibilità portuale che sarà inevitabilmente ridotta con la messa in funzione del Mose».

Per Martella il legame tra la città e la portualità è fortissimo e si tratta di dare al porto una prospettiva futura, anche a salvaguardia dell’occupazione. «Se si riuscirà a realizzare il porto off-shore, di questo potrà giovarsene l’intero sistema dell’Alto Adriatico, aumentando la propria competitività e capacità di attrazione verso l’est ed il nord Europa».

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui