Gazzettino – Mirano “Mariutto, 10 anni di silenzi”
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12
nov
2014
MIRANO – Il sindaco vuole sapere perchè gli organi di controllo non hanno denunciato
Pavanello: «Serve chiarezza». L’ex-direttore Rossi: «Atti complessi»
«La questione è complessa ma una domanda sorge spontanea: come mai tutto ciò è venuto a galla solamente adesso?» Maria Rosa Pavanello vuole vederci chiaro, il sindaco di Mirano è stata subito informata delle tensioni alla casa di riposo Mariutto e ora intende studiare nel dettaglio quei documenti.
«Gli organi di controllo ci sono sempre stati – è il suo primo commento -. Sarebbe stato meglio che eventuali irregolarità emergessero subito così si poteva intervenire senza attendere un decennio e aggravare la situazione».
A giugno il collegio di revisione dei conti del Mariutto ha rilevato delle irregolarità nella costituzione del fondo di produttività, quello da cui l’ente attinge per corrispondere gli incentivi ai propri dipendenti. Il presidente Vincenzo Rossi ha inviato una segnalazione alla Corte dei Conti indicando la responsabilità di Mario Finetto, direttore fino al 2013, che ieri si è limitato a dichiarare: «Stiamo parlando di complessi atti amministrativi, ci saranno le sedi opportune per verificare le responsabilità».
Si parla di oltre 700mila euro in eccesso nel decennio 2004-2014, ora gli effetti rischiano di toccare direttamente i dipendenti. Come? Innanzitutto con il blocco immediato degli incentivi sulle progressioni orizzontali di carriera (i dipendenti si troverebbero nella busta paga mensile dai 25 ai 40 euro in meno, ma per le categorie professionali più alte si parla anche di 150 o 160 euro).
L’altra azione annunciata è il recupero di quelle somme, ai dipendenti saranno inviate le lettere con l’importo esatto di quanto dovranno restituire. I lavoratori in questione sarebbero circa 150 attuali e circa 50 ex dipendenti, dagli amministrativi agli infermieri.
«Il Comune ha il potere di nomina ma la gestione del Mariutto è autonoma – sottolinea il sindaco – mi auspico che tra Cda e lavoratori vengano trovate soluzioni condivise».
I sindacati chiamano in causa anche lo stesso Rossi, che fu direttore proprio dal 2003 al 2008, è intanto oggi alle ore 13 è prevista una calda assemblea del personale. «In tutti questi anni perché il collegio dei revisori non ha individuato quelle irregolarità? – si chiede Antonio Battistuzzo di Cgil -. Ora le responsabilità non possono certo ricadere sui lavoratori».
Gabriele Pipia