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Gazzettino – Valdastico, Trento prepara la battaglia

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

12

nov

2014

GRANDI OPERE – Il Pd in Veneto esulta, ma i compagni di partito nella Provincia autonoma annunciano carte bollate

De Menech: «Il Governo ha detto sì». Zeni: «Non ci passeranno sopra»

Trento ha detto no al prolungamento della Valdastico e non intende cambiare idea. E anche se il Cipe l’altra sera ha dato il via libera rimandando però la decisione finale al Consiglio dei ministri, al di là del confine sono pronti a tener testa. A tutti. Anche al segretario del Pd nonché premier Matteo Renzi, visto che quella della Provincia Autonoma di Trento è una amministrazione governata dal centrosinistra.

«Se il Governo insiste, facciamo ricorso alla Corte costituzionale», ha detto l’assessore trentino alle Infrastrutture, Mauro Gilmozzi. «Impensabile che scavino una montagna in casa nostra senza il nostro consenso», ha rincarato il giovane consigliere provinciale del Pd, Luca Zeni. Ma in Veneto il Pd non aveva esultato?

In una nota diffusa l’altra sera dal deputato e segretario regionale del Partito democratico del Veneto Roger De Menech, assieme all’europarlamentare vicentina e candidata governatrice in pectore Alessandra Moretti, pareva infatti cosa fatta: «Il governo ha approvato il progetto per il completamento della Valdastico Nord». Neanche un cenno al fatto che in sede di Cipe la Provincia di Trento presieduta da Ugo Rossi aveva ribadito il suo no al prolungamento della Valdastico, tanto che la decisione finale è stata rinviata al Governo. Interpellato, De Menech ha fatto capire che il Governo, volenti o nolenti i trentini, farà fare la Valdastico: «Stamattina ho parlato con Luca Lotti, il sottosegretario che si occupa del Cipe. La questione è semplicissima: il Governo, in sede di Cipe, ha detto sì alla Valdastico. È vero che c’è questo parere negativo di Trento e infatti il Cipe ha rinviato al Consiglio dei ministri la decisione finale. Le strade erano due: imporre l’opera oppure attivare la concertazione. Si è scelta quest’ultima strada. Ma è chiaro che se il Governo non fosse stato favorevole, si sarebbe fermato tutto: l’atto del Comitato interministeriale per la programmazione economica dimostra chiaramente che il Governo si sta spendendo per fare l’opera. Piuttosto, la Regione Veneto dovrebbe smetterla di dire sì ad altre infrastrutture come la Valsugana, se c’è la Valdastico non può esserci anche la Valsugana, Luca Zaia si decida». Ma se Trento, tra l’altro amministrata dal centrosinistra, non cambiasse idea cosa succederà? «Io spero che Trento capisca che l’opera va completata – dice De Menech – Altrimenti deciderà il Governo».

A Trento non hanno alcuna intenzione di fare marcia indietro, né di subire la decisione romana. «La competenza è della Provincia e il parere della Provincia è vincolante – dice Luca Zeni, Pd – Nel merito, poi, non sono cambiate le condizioni. E non esiste che ci facciano i ricatti, del tipo: se non ci fate fare la Valdastico, allora potenziamo la Valsugana».

Il no di Trento al prolungamento dell’autostrada ha un suo perché: da anni la Provincia Autonoma spinge per il raddoppio della ferrovia del Brennero, che in parte sta anche finanziando attraverso i proventi della A22, con l’obiettivo di trasferire quote di traffico pesante dalla strada alla ferrovia. Prolungare la Valdastico a nord, a detta dei trentini, non sarebbe dunque coerente con il loro quadro generale della mobilità.

Resta il fatto che per il prolungamento della Valdastico si è schierata anche la Lega del Veneto: il segretario del Carroccio, nei panni di presidente dell’autostrada Brescia-Padova, Flavio Tosi, ieri ha ringraziato il sottosegretario Luca Lotti: «Il suo impegno è stato determinante nel promuovere l’inderogabilità dell’opera». Apprezzamenti anche dal sottosegretario all’Ambiente, la padovana Barbara Degani (Ncd): «Un grande passo avanti in tema di grandi opere per il Veneto». Netta, invece, la contrarietà di Pietrangelo Pettenò, consigliere regionale della Sinistra veneta: «Il governo di Matteo Renzi continua a finanziare grandi opere devastanti e utili solo per chi le fa».

Alda Vanzan

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