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ECOLANDO – L’azienda che gestisce i rifiuti a Fossò rimane ancora sotto sequestro. Sono stati invece dissequestrati i venticinque mezzi

FOSSÒ – Per la gestione illecita dei rifiuti

FOSSÒ – Spiragli di luce per l’Ecolando di Fossò. Il pubblico ministero antimafia di Venezia, Giovanni Zorzi, su istanza dell’avvocato Stefano Marrone, difensore di Tiziano e Nicola Lando, ha dato parere favorevole al dissequestro dei mezzi dell’azienda. Pertanto, circa venticinque camion potranno riprendere il loro consueto lavoro. Un provvedimento scaturito dalle linee guida depositate dall’azienda che mostrano l’intenzione della stessa di operare nella piena osservanza della legalità. L’accusa per i titolari dell’azienda è di aver gestito un traffico di rifiuti illegalmente e anche di falso. A coordinate le indagini e a chiedere la misura cautelare e di sequestro dell’azienda è stato il pubblico ministero antimafia di Venezia Giovanni Zorzi, mentre a firmare il provvedimento è stato il giudice delle indagini preliminari Andrea Comez.

Stando alle accuse, i due avrebbero aumentato in modo fittizio il peso dei rifiuti provenienti da chi li produceva; avrebbero in particolare simulato l’attività di recupero al fine di modificarne il codice di attribuzione, per poterli avviare in impianti di smaltimento o di recupero che in caso contrario non avrebbero potuto accettarli ed accogliere una quantità di rifiuti ingente senza rispettare le prescrizioni della Regione.

Inoltre, per coprire il traffico illecito, i Lando avrebbero falsificato la documentazione di accompagnamento dei carichi di rifiuti che uscivano da Sant’Angelo e Fossò. Accuse pesanti, che avrebbero rischiato di mandare gambe all’aria l’azienda. Con il provvedimento di dissequestro, però, i lavoratori dell’azienda intravvedono un barlume.

Gianluigi Dal Corso

 

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