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Nuova Venezia – Report e gli affari di Clini

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

17

nov

2014

L’ex ministro dell’Ambiente a marzo dovrà comparire in aula a Roma per il processo

Gli intrecci con la compagna e Pretner. La difesa: «I versamenti legati alle missioni»

«Società anonime all’estero»

PADOVA – Milena Gabanelli ieri sera si è soffermata su Corrado Clini, ex ministro dell’Ambiente, veneziano, che il 12 marzo 2015 dovrà affrontare a Roma un processo con l’accusa di corruzione. Il tema affrontato da Luca Chianca in Report Rai3 è «Ambiente di famiglia», e parte da Clini arrestato dalla Procura di Ferrara con l’accusa di peculato dopo che i magistrati hanno trovato un milione di euro su un conto cifrato in Svizzera. Qualche anno fa l’ex ministro aveva finanziato un progetto di riqualificazione ambientale in Iraq per 54 milioni di euro e, secondo i magistrati, una parte di quei soldi sarebbero tornati nella sua disponibilità sul conto cifrato «pesce», in una banca di Lugano. L’inchiesta è stata trasferita a Roma dove si indaga per corruzione e sotto la lente della Procura è finita anche la compagna dell’ex ministro, Martina Hauser, da anni consulente del ministero dell’Ambiente.

Per circa un decennio Clini ha finanziato per 300 milioni di euro centinaia di progetti in giro per il mondo: dalla Cina al Brasile, fino ai paesi balcanici. Progetti gestiti dalla sua compagna, dalla società della sua compagna e dagli amici vicini all’ex ministro. Una ragnatela che dall’Italia, transita per Londra, arriva in Montenegro e in Delawere.

Al centro dell’inchiesta c’è il progetto «New Eden» per bonificare alcune zone della Mesopotamia. La Gdf ha monitorato otto bonifici sospetti: secondo gli atti del pm Alberto Galanti la società «Nature Iraq» avrebbe creato una provvista di oltre 3 milioni di euro e dopo un passaggio in Olanda sarebbe arrivata ad Augusto Pretner, un ingegnere padovano, che avrebbe tenuto per sé due milioni in un conto svizzero e poi a Clini che avrebbe ricevuto un milione di euro. Al centro dell’indagine una serie di versamenti che sarebbero stati compiuti dal 14 ottobre 2010 e il 22 giugno 2011, quando lo stesso Clini era manager al dicastero. Quella chiusa dalla Procura è solo una parte di una indagine più ampia che vede coinvolto l’ex capo del ministero dell’Ambiente, che si difende con una lettera al premier Renzi e ad altri esponenti del Governo, pubblicata su tempi.it.

«Le accuse che mi sono rivolte» scrive Clini il 6 novembre 2014, «fanno riferimento in gran parte a obiettivi politico programmatici e a iniziative istituzionali, in particolare del Governo di cui ho fatto parte»; e «l’impressione» è «che l’indagine riguardi proprio il merito di quelle scelte politico programmatiche».

In merito alla presunta tangente irachena, scrive tra l’altro Clini, «un’indagine difensiva dei miei avvocati ha dimostrato che i versamenti, tutti legittimi, sul mio conto erano rimborsi di missioni erogati dal Ministero»; inoltre «il clamore che ha accompagnato» l’avvio dell’indagine «ha messo a rischio la sicurezza delle persone impegnate in Iraq con l’organizzazione non governativa Nature Iraq e ha offerto un asset inatteso per gli estremisti sunniti».

L’ex responsabile dell’Ambiente ribadisce che le accuse nei suoi confronti sono infondate, ma Report ieri sera ha svelato gli intrecci tra Clini, Augusto Pretner e Martina Hauser: il professionista presiede la Dfs, con sede in Cina e Montenegro, e sia l’ex ministro che la Hauser ne diventano poi soci. L’inchiesta porta fino alla North Stroke di Londra in un giro di società, operazioni e intrecci con la politica da far girare la testa.

 

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