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Gazzettino – Nuova A4 oltre la linea del Piave

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

18

nov

2014

IL NODO EUROPA – La concessione scade nel 2017. Autovie: rinnovo senza gara

L’INAUGURAZIONE – Il tratto è costato 427 milioni, 225 dei quali solo per il ponte

Otto mesi di anticipo per il primo lotto, Mestre-San Donà, della terza corsia

La sfida di Serracchiani e Zaia: una holding per le autostrade del Nordest

L’obiettivo (futuribile e condizionato dalle indicazioni della Ue) è quello di una “holding” autostradale del Nordest. Troppe cinque concessionarie che operano a cavallo di Veneto e Friuli Venezia Giulia. Luca Zaia e Debora Serracchiani, i due governatori, hanno lo stesso progetto in mente pur da fronti politici opposti. Ma tra i due c’è “feeling” («Voglio avere un buon rapporto istituzionale con Zaia», ha più volte ripetuto la democratica). Stima ricambiata. Evidenziata anche ieri, quando Luca e Debora si sono trovati fianco a fianco per tagliare il nastro del nuovo ponte sul Piave, una delle più impegnative opere dell’allargamento a tre corsie della A-4 Venezia-Trieste.

Polo autostradale del Nordest? «Il governo ha già indicato il cammino della aggregazione delle concessionarie» ha detto la governatrice friul-giuliana, che è anche commissaria straordinaria per i lavori. Tanto che l’iniziativa è inserita nel decreto Sblocca Italia. «Questa è la vera sfida», rilancia il collega veneto, che, a suo dire, va estesa oltre i confini nordestini. E si può iniziare proprio sull’asse della A-4, visto che la regione Friuli Venezia Giulia ha l’80% della società Autovie (concessionaria del tratto Venezia-Trieste e della Udine-Tarvisio), della quale la Regione Veneto detiene il 4,8% oltre ad essere socia paritaria con l’Anas nella Cav che gestisce il Passante di Mestre e il tratto Padova-Mestre della A4.

RECORD – Il consorzio d’impresa Impregilo-Salini, Mantovani e Cvc hanno chiuso i lavori con un anticipo di 8 mesi rispetto alle previsioni. Quindi, entro fine mese (tempo permettendo) i 20 chilometri della A-4 da Venezia-Est e San Donà non avranno più cantieri. Anche la “barriera” del Piave è stata superata, mettendo la parola fine sul primo dei quattro lotti nei quali la realizzazione della terza corsia è stata suddivisa.

COSTI – «Il tratto Venezia Est-San Donà – ha detto Maurizio Castagna, amministratore delegato di Autovie – ha visto un esborso finanziario di 427 milioni, ponte compreso (225 milioni), 35 dei quali sono andati per rimborsare i 434 soggetti che hanno subito gli espropri».

PIANO – Il piano finanziario di Autovie riferito all’intero tratto Venezia Est-Villesse, prevede a oggi (al netto dei lavori già conclusi) un investimento di 1,4 miliardi. L’asse autostradale è stato suddiviso in quattro lotti: il primo, inaugurato ieri, fino a San Donà; il secondo di 33,5 Km fino ad Alvisopoli; il terzo di 25 Km dal Tagliamento a Gonars; il quarto di 17 Km da Gonars a Villesse. La società ha però dovuto rivedere il programma, per rendere la partita finanziaria in equilibrio con l’esborso economico. Conseguenza: il secondo e quarto tratto sono stati suddivisi rispettivamente in tre e due sub-lotti, garantendo maggiore coinvolgimento delle imprese del territorio e, appunto, l’equilibrio finanziario. Della cifra totale, il governo ha finora contribuito con 30 milioni indicati nella legge di Stabilità 2014 e 30 con il decreto Sblocca Italia. Altri 150 milioni sono garantiti dalla Cassa Depositi e Prestiti.

CONCESSIONE / EUROPA – È lo snodo pericoloso da superare per il proseguimento dei lavori di ampliamento. La concessione per Autovie scadrà nel 2017. La società vorrebbe il rinnovo senza sottostare alla gara europea, come obbliga Bruxelles. Il governo Renzi sta spingendo in sede di Commissione europea perché i concessionari attuali non siano obbligati a confrontarsi con concorrenti continentali. Per questo, l’esecutivo si è impegnato con la Ue perché ci sia il via libera automatico a certe condizioni, però: le tre società in scadenza, Autovie, Autobrennero e il gruppo Gavio, devono garantire progetti per 10 miliardi; contenere l’aumento dei pedaggi entro il valore dell’inflazione; il valore economico del subentro (quanto il futuro concessionario dovrà sborsare per garantirsi la gestione, potrebbe essere anche lo Stato) deve essere ridotto il più possibile. Vincoli, che hanno costretto Autovie a riscrivere il piano finanziario, già consegnato al governo. Ora si attende il responso dell’Europa. La Serracchiani e Castagna confidano nel rinnovo della concessione almeno fino al 2025, anche se la speranza si protrae al 2038 limite previsto per ammortizzare l’intero investimento.
L’amministratore delegato mette sul tavolo un bel po’ di garanzie: «Entro il 2022 potremmo impegnare 850 milioni e altri 580 entro il 2025, intervenendo nei tratti Palmanova-Latisana, Portogruaro-San Donà, Palmanova-Villesse compreso il ponte sul Tagliamento». Percentualmente, sarebbe completato il 70% dell’intero allargamento a tre corsie.

Giorgio Gasco

 

L’OPERA – Doppio viadotto sul fiume per quasi 700 metri di lunghezza

Prima del casello di San Donà di Piave, le tre corsie per senso di marcia della A-4 Venezia-Trieste si separano in due viadotti per superare il Piave con il nuovo ponte inaugurato ieri.
I lavori («Ne siamo fieri» dice Emilio Terpin, presidente di Autovie) non hanno mai impedito la circolazione degli automezzi. Il vecchio viadotto è stato demolito nell’agosto del 2013, mentre era già in funzione il “gemello” verso Venezia. La nuova struttura è in calcestruzzo, e costituita da sette campate (lunghezza 672 metri) verso Trieste, da otto campate (lunghezza 672 metri) in direzione Milano.
L’autostrada A4 rappresenta un corridoio privilegiato di lunga percorrenza Est-Ovest ed è strategico nel Corridoio Mediterraneo (ex Corridoio V) vedendo confluire la maggior parte dei veicoli in transito da e per l’Austria, nonché in entrata e in uscita verso la Slovenia. Sull’intera rete, infatti, nel 2013 sono passati 43 milioni di veicoli, di cui quasi 11 milioni pesanti: una media di 117 mila 800 veicoli al giorno con punte, durante i fine settimana estivi, di 175 mila.
«Dal 2009 al giugno scorso – aggiunge Terpin – il cda di Autovie ha deliberato lavori per quasi 100 milioni, ai quali si aggiungono i 430 milioni erogati dalla gestione del commissario all’emergenza». Una cifra «che ha generato positive ricadute per il tessuto delle imprese locali: 699 aziende impiegate nei lavori, per un totale di 2mila 500 lavoratoti impiegati».

 

VENETO ORIENTALE – Altri 8 anni per finire la terza corsia in A4

AUTOVIE VENETE – Il presidente Castagna ha fornito dati e date

IL PUNTO – Ieri l’inaugurazione del ponte sul Piave

IL PRIMO OBIETTIVO – Concludere gli interventi fino a Latisana entro il 2017

FINANZIAMENTI – Un miliardo e 480 milioni di opere da realizzare

IL TEMA – In ballo le opere per prevenire il dissesto idrogeologico

Altri otto anni per la terza corsia

Tanto ci vorrà per veder completato il tratto Palmanova-Portogruaro, diviso in più lotti

«Entro il 2022 sarà realizzato l’intero tratto Palmanova-Portogruaro». Conscio del peso che le sue parole possono avere in questo momento di tensione con quella parte di sindaci che non intravvedono sbocchi per la realizzazione della terza corsia (con tutte le relative opere), l’amministratore delegato di Autovie Venete, Maurizio Castagna, è arrivato all’inaugurazione del nuovo ponte sul Piave ben equipaggiato di dati e soprattutto “date”.
La prima notizia è che, per tutti e tre i lotti ancora da realizzare, è stata completata la progettazione definitiva; dato non trascurabile perché, a fronte di una domanda sul «cosa ne sarà ora del tratto nel Portogruarese», la considerazione naturale è che un progetto non può prescindere dall’altro e vanno seguiti in egual misura. «Per il terzo lotto (Alvisopoli-Gonars) e il quarto (Gonars-Villesse) – ha spiegato Castagna – sono state esperite le gare d’appalto con relative aggiudicazioni, mentre per il secondo (San Donà di Piave-Alvisopoli) è stata stabilita un’ulteriore suddivisione in stralci (Alvisopoli-Portogruaro il primo; San Donà-San Stino il secondo; Portogruaro-San Stino il terzo), scelta che agevola la sostenibilità economica, consente la partecipazione alle gare delle imprese locali, e riduce i disagi all’utenza». Anche il quarto lotto sarà suddiviso in due sub lotti. «Le opere ancora da realizzare – ha ricordato – valgono 1 miliardo 480 milioni di euro, investimento che il Piano Economico Finanziario presentato a giugno 2014, prevedeva di scorporare in più tranche: 849 milioni a copertura di interventi da realizzarsi entro il giugno 2022 e ulteriori 579 entro il 30 giugno 2031». Come confermato anche dal presidente del Friuli, Debora Serracchiani, c’è un lavoro anche di «diplomazia» con il Governo in corso per reperire le risorse necessarie. «Un’azione sinergica, favorita dal costante pressing esercitato dal Commissario – spiega Castagna – ha permesso di ottenere 130 milioni di euro (di cui 30 già incassati quest’anno, gli altri 100 previsti nel 2015); ulteriori 30 milioni di euro inseriti nel decreto “Sblocca Italia” e altri 150 frutto del rinnovo del prestito con la Cassa Depositi e prestiti. Somme a cui andranno ad aggiungersi risorse proprie di Autovie».
Obiettivi temporali: realizzare entro il 2017 il tratto Palmanova-Latisana e, a piano approvato, l’intero tratto Palmanova-Portogruaro entro il 2022. C’è, poi, tutta la partita delle opere di mitigazione ambientale, per le quali i sindaci stanno insistendo, perché vanno a toccare problematiche delicate come quelle del rischio idrogeologico. «Sempre entro il 2022 – conclude Castagna – saranno realizzate queste opere».

 

«E ora proseguire veloci a est per risolvere i nostri problemi»

«Indispensabile quanto prima la realizzazione dell’opera, per l’economia del territorio e per tutte quelle opere previste per risolvere il problema del rischio idrogeologico».
A parlare sono i sindaci che, da Noventa di Piave in poi, attendono con ansia la prosecuzione della terza corsia dell’autostrada. Oggi ancora di più, visto che, con la conclusione dei lavori proprio fino al casello di Noventa, il «tappo», con relativi problemi di viabilità, riguarda proprio quel territorio. Il sindaco Antonio Bertoncello, che ha delegato al suo vice Luigi Villotta l’incarico di seguire l’evolversi delle cose, conferma la necessità e ricorda che è già previsto un incontro con Debora Serracchiani, presidente del Friuli. L’appuntamento è per il 24 o il 25 di questo mese. «Ritengo indispensabile la terzo corsia – ha commentato il sindaco di Fossalta di Portogruaro, Noel Sidran – anche per le opere di accompagnamento che sono essenziali per il territorio; vedi il canale di intrattenimento delle acque provenienti dal Friuli. Realizzarlo significherebbe risolvere il 90% del problema idrogeologico. Senza contare quanto può valere questa opera per l’economica di un territorio come il nostro». Gli fa eco il collega di San Stino, Matteo Cappelletto. «Direi che è fondamentale il confronto diretto con il presidente Serracchiani e con la stessa Autovie Venete, al di là delle dichiarazioni lette sulla stampa o le comunicazioni inviateci in email. Importante la terza corsia, come le opere complementari che, in questo periodo così delicato per tutta l’area (vedi gli allagamenti), paradossalmente sono quasi più importanti e urgenti. Da capire, dunque, se i tempi sono legati a scelte precise o a situazioni di carattere tecnico».
In qualche modo anche Noventa è interessata dalla prosecuzione dell’opera. «Per tutta quella parte che riguarda il territorio di Grassaga», conferma il sindaco Alessandro Nardese. «È fondamentale spingere affinché si realizzi la terza corsia nel territorio del Portogruarese, anche da un punto di vista turistico, comparto molto importante per la nostra zona».

(f.cib.)

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