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Mira e Spinea sorvegliate speciali

IL FENOMENO – Nascono su Facebook pagine per denunciare furti e degrado. Decine i Comuni che stanno aderendo all’iniziativa popolare

Sicurezza: boom di ronde online

“Sorvegliamo h 24″: si moltiplicano a Nordest i gruppi Facebook contro furti e degrado

Da Valdobbiadene a Conegliano, ma anche il Padovano e Jesolo si muovono

La prova generale è di qualche giorno fa: il mondo di Facebook in pochi minuti si è mobilitato per ritrovare Giulio, 2 mesi, sparito a Vedelago assieme all’auto della sua mamma rubata da un ladro. Online non si sono mosse solo indignazione e paura, ma un vero e proprio sistema di auto-aiuto. Una rete che negli ultimi tempi sta diventando “virale”.

L’iniziativa ultima nata è “Sorvegliamo H24″, con tanto di simbolino raffigurante un segnale di divieto e una mascherina da ladro e la dicitura “aiutiamoci tra concittadini”. Il via lo ha dato a Pieve di Soligo, nel Trevigiano, il consigliere comunale Alberto Villanova che ha lanciato l’iniziativa per aumentare la sicurezza: basta segnalare in bacheca le “coordinate” del furto subito, oppure indicare gli eventuali sospetti truffatori che si aggirano per le case, o ancora situazioni di pericolosità o degrado sociale.

In poche ore la Marca si è mobilitata e sono arrivati i “Sorvegliamo H24″ anche a Ponzano Veneto, Susegana, Conegliano, Valdobbiadene, Farra di Soligo sempre nel Trevigiano e Mira. Ma a Susegana, senza simbolo, c’è anche un altro profilo Facebook che invita a segnalare i misfatti, “Sorvegliamo Susegana” nato precedentemente. La gente segnala, ma non tutti i primi cittadini sono d’accordo. «Perchè mai chi ha subito un furto dovrebbe postarlo su Facebook – sottolinea Stefano Soldan, sindaco di Pieve di Soligo – Temo che queste iniziative indeboliscano le Forze dell’ordine». E un appello a telefonare agli uomini in divisa arriva anche Vincenzo Scarpa, sindaco di Susegana.

Ma i profili, se pur di recente pubblicazione, hanno già un pubblico di tutto rispetto: 778 seguono quello di Pieve, e a pochi minuti dalla nascita gli altri già vantavano una ventina di seguaci. Anche il Padovano non ne è indenne. Gli abitanti di Vigonza, comune dell’hinterland, all’ennesimo furto hanno scomodato “WhatsApp” (sistema di messaggistica gratuita via cellulare), per avvisare quando avviene qualche fatto delittuoso. “WhatsApp” lo usa anche l’assessore alla sicurezza del Comune di Padova Maurizio Saia. «É uno dei sistemi, non l’unico, per dialogare con la popolazione. Non solo, anche Facebook è diventato un modo avere un occhio sul territorio – spiega – É sorprendente vedere come ci segnalino di tutto, con meticolosa precisione. E questo ci permette di intervenire in modo mirato. Gli anziani chiedono invece l’ascolto diretto».

Apripista di questo filone era stato però il Veneziano. Dal “Comitato Sos Mestre” al gruppo “San Donà + sicura”, a “Jesolo + sicura”. «L’idea è nata ad alcuni ragazzi che girano per la città e segnalano all’amministrazione e Forze di polizia degrado e crimini e postano su Facebook – spiega il sindaco di Jesolo Valerio Zoggia – Ci aiutano a conoscere il territorio in quelle pieghe dove non è facile arrivare».

L’iniziativa più sofisticata è stata battezzata “Ladro-map”: una vera e propria mappa (viene in mente Google map di cui ha “rubato” le modalità) che viaggia attraverso Facebook e che indica le aree di Mira, che è stata la prima del filone e Spinea dove i ladri hanno colpito più volte. Dettagliatissima: dal centro dei comuni alle frazioni più disperse. Il sistema attraverso il quale viaggia il passaparola è semplice: basta scrivere a sorveglia.spinea@gmail.com per fare le proprie segnalazioni (luogo, ora, cosa è accaduto). Nelle due pagine Facebook “Cosa succede a Spinea” o “Sei di Spinea se” si trovano i link. Le segnalazioni sono le più disparate: dal “giubbotto rubato in un’abitazione assieme a soldi e profumi”, all’auto lordata da scritte infamanti e compaiono quasi in tempo reale sulla mappa online del territorio sotto forma di bandierine.

Il sistema del resto ha dimostrato di dare i suoi frutti in altre città dove è stato sperimentato precedentemente (a Torino ad esempio una modalità analoga viene usata per trovare i ladri di biciclette). Questa estate ad esempio due giovani di Vedelago, in provincia di Treviso, hanno ritrovato i propri Iphone rubati in spiaggia a Jesolo solo perché il ladro maldestro li aveva postati su Facebook per cercare di venderli, rendendoli in questo modo visibili all’intero e attento mondo internauta.

Anche la provincia di Verona non è stata a guardare. Valeggio sul Mincio, comune sul lago di Garda ha aperto il sito “Furti e segnalazioni a Valeggio sul Mincio e frazioni”. A muoversi è stato un gruppo di cittadini che avevano subito furti o danneggiamenti.

Daniela Boresi

 

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