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Gazzettino – Moraglia: “La domenica sia di riposo”

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

22

nov

2014

ALLA SALUTE

LA CERIMONIA – Dalla difesa della domenica alla crisi del lavoro: l’appello del Patriarca ai veneziani

Folla in basilica e Moraglia tuona: «Società malata»

Nella ricorrenza della Festa della Madonna della Salute il patriarca Francesco Moraglia ha tuonato ancora una volta, senza mezzi termini, contro «la mercificazione della domenica a vantaggio di pochi o di centri abili ad individuare un territorio da spolpare», come in difesa del valore inviolabile della vita umana. In basilica erano presenti almeno duemila persone per la messa del patriarca. Oltre al Capitolo metropolitano, al vicario generale don Angelo Pagan, ai vicari episcopali, a molti parroci (e tra questi anche don Luca Biancafior, in pausa di riposo dopo i recenti spiacevoli eventi), nelle prime file dei banchi erano seduti, come tradizione, le autorità civili e militari, e tra queste il commissario prefettizio Vittorio Zappalorto, il prefetto Domenico Cuttaia, il questore Angelo Sanna, il procuratore aggiunto Adelchi D’ Ippolito e il provveditore al porto Paolo Costa, quest’ultimo con un grosso cero in mano.

«Siamo chiamati a una critica serena ma ferma per “ricreare” l’uomo come Dio l’ha pensato – ha affermato il patriarca -, anche attraverso gesti politici ossia inerenti alla città. Bisogna mettere in evidenza la centralità della persona umana, il principio di solidarietà e della destinazione universale dei beni, sapendo però valorizzare il principio di sussidiarietà proprio a servizio della dignità della persona. E, allora, una finanza non più a servizio dell’economia di un territorio e delle persone che lo abitano è una distorsione che si ritorce contro l’uomo stesso. Ciò vale anche per uno Stato che non riesce a porsi a servizio della società civile. E cosa dire, poi, di una politica che parla molto ma spesso non è più in grado d’offrire autentiche risposte e soluzioni?».

Per la crisi del lavoro in atto Moraglia chiama imputabili sia la politica «prima responsabile del bene pubblico, ma anche i diversi soggetti che, con la politica, sono responsabili del mercato del lavoro. Organizzazioni e realtà imprenditoriali e sindacali sono chiamate a fare la loro specifica parte e a dare il rispettivo e concreto contributo al bene comune».

Ha quindi sottolineato la sacralità della domenica, giorno in cui si è chiamati a costruire nuove relazioni umane a partire dalla logica della gratuità, al di fuori della dimensione economica e del profitto. «Sul piano sociale, rubandoci la domenica – ha spiegato il patriarca -, ci rubano un modo d’essere uomini e ne propongono un altro finalizzato al profitto di pochi. Infatti, la domenica – intesa come giorno del riposo e della gratuità – ci garantisce, come singoli e come comunità, che le relazioni umane non si riducono a quelle economiche e che l’uomo non è solo ciò che produce».

Mons. Moraglia ha citato infine papa Francesco per ricordare che l’essere umano, comunque sia, è sempre sacro e inviolabile, in qualunque istante della sua esistenza e per pregare il Signore che « regali più politici che abbiano davvero a cuore la società, il popolo, la vita dei poveri. La Madonna della Salute ci guidi verso un nuovo umanesimo, capace d’esprimersi in una rinnovata fraternità a partire dai più deboli».

 

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