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LA DELIBERA – Il commissario Zappalorto autorizza la nuova impugnazione

All’analisi del Tar l’approvazione del progetto preliminare la Legge obiettivo e l’istanza di valutazione d’impatto ambientale

Nuovo ricorso, è il quarto, del Comune contro il canale Contorta proposto dall’Autorità portuale e, più precisamente, contro il decreto 1697 dello scorso agosto con cui era stato approvato il progetto e gli atti successivi con i quali è stata richiesta la valutazione d’impatto ambientale. Lo ha deciso il commissario Vittorio Zappalorto, che ha incaricato l’Avvocatura civica di predisporre gli atti. L’opposizione all’approvazione del progetto come unica alternativa era stata già avanzata dal Comune in sede di osservazioni alla Via, intanto partita al ministero dell’Ambiente.

Il primo tra i motivi di ricorso riguarda il non inserimento dell’opera nella programmazione urbanistica portuale e comunale oltre che in contrasto con la legge speciale con il richiamo alla legge 84/1994 che recita “Le previsioni del Piano regolatore portuale non possono contrastare con gli strumenti urbanistici vigenti”.

Secondo, la Legge obiettivo, anche se richiamata nel decreto oggetto del ricorso “l’iter per l’inserimento del progetto non è da considerarsi concluso e comunque non riguarda il canale Contorta Sant’Angelo”.

Continua dunque, anche sotto la gestione commissariale, l’opposizione delle città all’opera voluta dall’Autorità portuale e dagli operatori delle crociere per salvaguardare la centralità delle infrastrutture della Marittima e gli investimenti che sono stati fatti in quasi vent’anni di crescita del settore.

Gli altri ricorsi proposti dall’amministrazione comunale non hanno ancora avuto una sentenza e sono essenzialmente degli “stop” a delibere e decreti dell’Autorità portuale volti a portare avanti il suo progetto senza considerare le alternative in campo.

Il primo, contro l’individuazione della “via di navigazione praticabile alternativa” risale esattamente ad un anno fa.

Il secondo ricorso, datato 3 febbraio 2014 è contro il decreto della Capitaneria, ritenuta non competente in materia e in spregio alla Legge speciale per Venezia e agli strumenti urbanistici adottati.

Infine, sempre lo stesso giorno, era stata impugnata anche l’ordinanza con cui venivano limitati gli accessi delle grandi navi . Questo provvedimento è stato sospeso dal Tar il 17 marzo.

 

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