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Le osservazioni presentate dai comitati al masterplan Save per lo sviluppo dell’aeroporto

Il Comitato cittadini di Ca’ Noghera, Tessera e di Campalto tramite Deborah Onisto e Cesare Rossi, ha depositato al ministero dell’Ambiente 20 osservazioni su altrettanti punti del Masterplan Save 2021. Le prime osservazioni richiamano l’attenzione della commissione ministeriale per la Valutazione dell’impatto ambientale sulla proceduta utilizzata, ad esempio sullo “spezzatino d’opere” contro il quale il comitato punta il dito, allo stesso modo del documento dei circoli del Pd e dell’amministrazione di Marcon.

«Altre osservazioni», spiega il comitato, «sono attinenti ad alcuni elementi di contrasto delle opere previste con la programmazione comunale. Si prevedono opere di modifica delle rive del canale di accesso alla darsena senza tener conto che esiste il Piano particolareggiato del Terminal acqueo del Comune che prevede interventi proprio su questo canale, oppure si presenta una definizione delle aree di sicurezza intorno all’aeroporto che sono in contrasto con il Piano di rischio aeroportuale approvato appena un anno fa dal Comune».

Non solo: «Un paio di osservazioni tecniche criticano il sistema di rilevamento gestito da Save del rumore intorno all’aeroporto, ritenendolo non calibrato a fornire un quadro attendibile del clima acustico a Tessera. Contestiamo anche il progetto di distruggere i resti di un vasto vivaio di piante ad alto fusto, unica barriera fra l’abitato e l’infrastruttura, per realizzare un parcheggio in modo da aumentare di 2000 posti auto».

Precisano Rossi e Onisto: «Numerose osservazioni attengono alle opere di mitigazione ambientale, dimostrano l’inutilità o l’irrealizzabilità di molte e fanno emergere il quasi nullo interesse e rispetto per l’ambiente e per i cittadini. Vengono presentate come facilmente realizzabili entro il 2021 opere che non hanno i pre-requisiti per esserlo: Save e Enac assicurano che costruiranno una rotonda al posto dell’incrocio di Tessera pur non avendo alcuna competenza al di fuori del sedime aeroportuale. Anche prevedere come facilmente realizzabile una barriera antirumore lunga 1100 metri formata da un terrapieno alberato su tre -quattro campi agricoli di privati appare una presa in giro». Concludono: «Le ultime osservazioni contestano il metodo usato per analizzare alcune problematiche connesse alla presenza sul territorio dell’aeroporto: l’impatto sulla salute, costi-benefici per i cittadini, la svalorizzazione degli immobili e delle attività commerciali e la frammentazione del territorio».

Marta Artico

 

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