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Il suo primo atto, una volta ricevuta la notifica della nomina, è stato quello di rassegnare le dimissioni da vice direttore generale dell’Agenzia Dogane e Monopoli. Luigi Magistro, fresco di nomina a commissario straordinario del Consorzio Venezia Nuova assieme all’ingegnere Franco Ossola, resterà comunque a Roma per il tempo necessario al passaggio di consegne. Fino a quando non assumerà l’incarico a Venezia, Magistro ha fatto sapere che non intende parlare del nuovo incarico. Nessuna dichiarazione neanche da Ossola che è anche docente al Politecnico di Torino.

Le reazioni del mondo politico e produttivo alla nomina da parte del prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, non sono ovviamente mancate e sono tutte di segno positivo. Ugo Cavallin, presidente dei costruttori veneziani, auspica che il Mose possa essere completato al più presto e che i lavori non subiscano interruzioni.

«Non possiamo nascondere – ha però osservato – un certo timore che la discontionuità, soprattutto dal lato tecnico, possa richiedere dei tempi di “ambientamento” difficilmente compatibili con le esigenze di un rapido processo di ultimazione delle opere».

Cavallin fa anche notare come siano decine le società di costruzioni veneziane impiegate nei lavori, che nulla hanno a che spartire con i fatti emersi dall’inchiesta giudiziaria.
«Stanno operando in attività altamente specializzate nell’ambito di lavorazioni edili e marittime – ha proseguito – acquisendo nuove competenze tecnologiche che consentiranno loro di operare con successo anche all’estero».

Per Gennaro Marotta, consigliere regionale di Italia dei Valori, il momento è importantissimo e soprattutto era molto atteso.
«Bisognava cambiare registro – ha commentato – e questa decisione fornisce un preciso segnale di discontinuità. Negli appalti serve pulizia e trasparenza, bisogna dire basta ai nomi legati in qualche modo alla politica, spesso a doppio filo. Ben vengano i commissari – ha concluso – per ripartire da basi completamente diverse e auspicando che vengano resi pubblici tutti i dati dell’opera, compresi la sua gestione e manutenzione».

M.F.

 

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