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Già al lavoro i due commissari del Consorzio Venezia Nuova

«Siamo qui per finire il Mose»

Portare a termine il Mose. É l’obiettivo esplicito dei due commissari straordinari del Mose, l’ex direttore delle Dogane Luigi Magistro e l’ingegner Francesco Ossola, che si sono insediati ieri presso il Consorzio Venezia Nuova. I due sono stati nominati dal prefetto di Roma su richiesta del presidente dell’Anticorruzione, Raffele Cantone.

 

Magistro: «Noi rispondiamo all’Autorità anticorruzione»

Rapporti con le aziende attraverso Fabris? «Vedremo»

Il Mose in mano ai due commissari fino al collaudo

VENEZIA «Siamo stati catapultati in questa realtà. Adesso dobbiamo cercare di capire molte cose. Possiamo dire che qui abbiamo trovato, al di là delle note vicende, una struttura di avanguardia». Eccoli i due commissari straordinari del Mose. L’ex direttore delle Dogane Luigi Magistro e l’ingegnere Francesco Ossola sono arrivati ieri mattina in laguna, solo tre giorni dopo la nomina firmata dal prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro su richiesta del presidente dell’Anac Raffaele Cantone. Un rapido passaggio in Prefettura e poi un lungo incontro all’Arsenale, nella sede del Consorzio Venezia Nuova, con il presidente Mauro Fabris e il direttore Hermes Redi. Gli uomini di Cantone sono da ieri ufficialmente subentrati ai vertici del Consorzio, come espressamente previsto nel provvedimento firmato da Pecoraro. «Ma abbiamo avviato un rapporto collaborativo con le strutture del Consorzio», precisa Magistro. Presto per sapere quali decisioni saranno prese. Anche perché Magistro rimanda all’Autorità anticorruzione: «Noi dipendiamo da loro», dice. Ma appare improbabile un azzeramento completo della struttura, nonostante le parole pesanti usate nel provvedimento. Che prevede peraltro un Comitato consultivo per mantenere il contatto con le imprese. Potrebbe essere lo stesso Fabris a garantire la consultazione? «È presto per qualunque decisione», sorride Magistro, ex ufficiale della Guardia di Finanza e navigato dirigente dell’Agenzia delle Entrate e dei Monopoli, «certo è che da oggi ci occuperemo a tempo pieno del Mose». La nomina dei due commissari dopo la bufera giudiziaria che ha portato in carcere nel giugno scorso 35 persone ha infatti come obiettivo esplicito quello di «portare a termine l’opera» mettendo al riparo la concessione e le imprese da «tentativi di condizionamento criminale». E la nomina dei due commissari resterà valida, scrive il prefetto «fino al termine dei lavori e dei collaudi». Dunque la gara per la gestione non avverrà presumibilmente prima del 2018, e le imprese sono salve. Cosa succederà adesso? I commissari dovranno accertare la regolarità delle procedure e mandare avanti il Mose. Stretti tra la volontà del governo di portare a termine l’opera e la pressione dei comitati e dei critici, che chiedono di verificare la legittimità degli atti approvati da persone poi coinvolte nell’inchiesta per corruzione, tra cui molti tecnici e dirigenti dello Stato. Magistro ha annunciato che «risiederà in laguna». «Mi sono dimesso dall’incarico di dirigente dell’amministrazione finanziaria», precisa. Ossola, docente al Politecnico di Torino e titolare di un avviato studio di ingegneria, è stato tra l’altro il progettista dello Juventus stadium e nel 1998 consulente dello stesso Consorzio Venezia Nuova per uno studio sul rialzo pilota della fondamenta dei Tolentini. «Una piccola cosa, non una direzione dei lavori», ha precisato ieri, «che comunque non c’entra con il Mose». I due commissari, al lavoro da ieri, avranno competenza solo sul percorso della grande opera.

Alberto Vitucci

 

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