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Amianto. Il caso della famiglia dell’operaio risarcita per morte da mesotelioma

La Cgil e l’Osservatorio nazionale al lavoro: «Si accelerino le bonifiche»

MIRA «Serve un’indagine epidemiologica mirata su tutti i dipendenti ex Mira Lanza che hanno lavorato fino agli anni Ottanta nello stabilimento quando cioè c’erano minor controlli e quando alle persone spesso non venivano date opportune indicazioni e strumenti di prevenzione. All’interno dell’area dell’ ex Mira Lanza, si completino al più presto poi le bonifiche che sono in atto da anni».

A dirlo è il segretario provinciale della Filctem Cgil Riccardo Colletti dopo la notizia che per un ex operaio della Mira Lanza, che è morto di mesotelioma pleurico nel 2004 (il tumore dell’amianto), la famiglia ha ottenuto un grosso risarcimento dalla Reckitt Benckiser, attuale proprietaria dello stabilimento. Questo è successo dopo che i legali hanno dimostrato che l’uomo era stato esposto all’amianto durante il periodo lavorativo cioè fino al 1983.

Colletti è chiaro: «Su questo gruppo di lavoratori in pensione dell’ex Mira Lanza a rischio, che potrebbero essere un centinaio, va posta particolare attenzione. Il picco dei tumori da amianto è previsto nei prossimi 5 anni, non vorremmo fosse solo l’inizio».

Nei giorni scorsi Reckitt aveva fatto sapere che «si è fatta carico di una situazione che non è riconducibile direttamente a lei perché di gran lunga pregressa rispetto all’acquisto dello stabilimento di Mira. Da quando Reckitt Benckiser è subentrata nello stabilimento di Mira questo tipo di problemi non esiste più e il sito è assolutamente sicuro».

Ma per la Cgil alcune zone dell’area industriale non sono ancora sicure. «Ci sono bonifiche per portare via l’amianto», dice Colletti, «che vanno avanti da decenni ad esempio nell’area delle ex saponerie ora in gestione ad un’altra azienda. Si proceda in tempi rapidi a rimuovere l’amianto».

Sulla stessa linea l’assessore al lavoro della Provincia, Paolino D’Anna: «La questione amianto è delicatissima, l’Asl 13 però in tema di esposti all’amianto e anche alle ammine aromatiche di Porto Marghera, è davvero all’avanguardia e non manca di fare controlli periodici sui lavoratori».

Dal 2013 è operativo uno sportello informativo gestito dai volontari del gruppo di Mira dell’Ona (Osservatorio Nazionale Amianto). «Forniamo», spiegano i volontari, «informazioni e consulenza a quanti sono interessati a conoscere le normative che riguardano chi, nel posto di lavoro, è venuto a contatto con l’amianto, o meglio le fibre di amianto, la cui pericolosità è ampiamente accertata e i cui effetti cancerogeni si evidenziano anche a notevole distanza nel tempo». Informazioni: 3498484650.

Alessandro Abbadir

 

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