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Oggi l’analisi in commissione regionale del piano del dg Gumirato

DOLO – Rinviare la discussione sul progetto di sistemazione dell’ospedale di Dolo, proposto dalla direzione generale dell’Asl 13, prevista oggi nella riunione del Commissione regionale per l’investimento in tecnologia ed edilizia (Crite). A chiederlo, dopo l’approvazione all’unanimità in Consiglio regionale della mozione che chiede il blocco dell’atto aziendale previsto per l’Asl 13, è il coordinamento per la difesa dell’ospedale di Dolo.

«Chiediamo al Crite», dice Walter Mescalchin, «di rinviare una decisione su un progetto che non risponde alle funzioni previste dal Piano Sanitario Regionale. Ci opponiamo alla suddivisione tra area medica e chirurgica per Dolo e Mirano proposta dal direttore generale Gino Gumirato».

Sulla questione interviene anche Alessandro Campalto, presidente della Conferenza dei sindaci della Riviera «Un plauso ai consiglieri regionali che all’unanimità hanno colto quello che era emerso nelle scorse settimane dai consigli comunali della Riviera. La direzione dell’Asl 13 può rielaborare un nuovo piano aziendale in grado di liberare le risorse necessarie agli investimenti urgenti su Dolo e Mirano, ma che allo stesso tempo ne salvaguardi l’impostazione di “ospedale di rete”, come previsto dal Piano Regionale».

«Le iniziative sono state condivise tra i colleghi di tutte le forze politiche», dichiarano i consiglieri Tiozzo, Pigozzo, Pettenò, Piccolo, «ritenendola una questione prioritaria che rende giustizia ai cittadini e agli operatori sociosanitari della Riviera e del Miranese. Chiediamo alla giunta regionale e alla direzione dell’Asl 13 di farsi carico di quanto indicato dalle mozioni, a cominciare da quanto si apprestano a decidere nella seduta del Crite, tralasciando quelle opere che non vanno nella direzione indicata dal consiglio regionale all’unanimità».

Giacomo Piran

 

Noale. erano destinati alla casa di riposo

La Regione dice sì ai 40 letti in più nel vecchio ospedale

NOALE – C’è una nuova puntata sulla storia dell’ospedale di comunità di Noale. Stavolta a scriverla è il Consiglio regionale, che chiede alla giunta di palazzo Balbi di intervenire sull’Asl 13 per inserire i 40 posti previsti, non all’interno della casa di riposo di via De Pol inaugurata un anno mezzo fa ma nei vecchi padiglioni dell’ospedale. Di fatto, è stata approvata la mozione presentata ancora in ottobre dal consigliere del Pd Bruno Pigozzo e ora si attendono quali effetti potrà scaturire.

«La struttura di Noale», scriveva l’ex sindaco di Salzano nel documento presentato più di due mesi fa, «risponde perfettamente ai criteri e requisiti indicati nella delibera della giunta regionale, e in quelle successive, per l’allocazione dello stesso ospedale di comunità. Infatti trattasi di un ospedale parzialmente dismesso che ha però mantenuto operativo un centro riabilitativo di area vasta, un reparto di lungodegenza, ambulatori di varie specialità mediche e una consolidata unità territoriale in grado di rispondere perfettamente alle necessità e agli obiettivi di un ospedale di comunità».

Più volte l’azienda sanitaria aveva spiegato come il progetto del trasloco fosse stato deciso nelle schede e fosse stato dato il via libera all’unanimità dalla conferenza dei sindaci; di contro, il Comune di Noale chiedeva che da Venezia cambiassero strategia, tenendosi i 40 posti già assegnati ma che andassero dentro al Pier Fortunato Calvi. E il governo locale presieduto dal sindaco Patrizia Andreotti lo aveva anche messo nero su bianco, approvando un ordine del giorno. Invece dentro alle strutture del vecchio ospedale, dovrebbero trovare posti i dipendenti amministrativi della stessa Asl 13 in una riorganizzazione più ampia.

Alessandro Ragazzo

 

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