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VALBRENTA – «No al progetto della Nuova Valsugana». Lo ha ribadito davanti alla Commissione territorio e ambiente, presieduta da Chiara Nichele, a Palazzo Guarnieri, l’Assemblea dei Cittadini e dei Comitati contro la Superstrada a pagamento Nuova Valsugana.

VALBRENTA – La decisione presa dall’assemblea dei cittadini e dei comitati contro la superstrada a pagamento

Nuova Valsugana, no al progetto

È iniziato il conto alla rovescia per formulare il parere richiesto ai Comuni e agli enti interessati dal passaggio del tracciato

«No al progetto della Nuova Valsugana». Lo ha ribadito davanti alla Commissione territorio e ambiente, presieduta da Chiara Nichele, a palazzo Guarnieri, l’assemblea dei cittadini e dei comitati contro la superstrada a pagamento Nuova Valsugana.

È iniziato il conto alla rovescia per formulare il parere richiesto ai Comuni e agli enti interessati dal passaggio del tracciato della grande opera, in seguito alla trasmissione da parte della Regione Veneto del progetto ottimizzato della Nuova Valsugana, in project financing.

La Commissione chiamata a prendere visione del progetto, per relazionare il consiglio in vista del parere da esprimere, «ha ritenuto di dare spazio – ha sottolineato la presidente Nichele – alle osservazioni dei comitati frutto di anni di lavoro. Un’apertura per recuperare il dialogo con il territorio, che deve essere coinvolto per le trasformazioni conseguenti a questa grande opera».

L’assemblea in rappresentanza dei cittadini di Bassano, Romano, Pove, Solagna, San Nazario, Valstagna e Mussolente e dei gruppi Informazione S. Nazario, Spontaneo Solagna, Valstagna: Autostrada No Grazie, Coordinamento Comitati per Vivere in Valbrenta, Assemblea No Nuova Valsugana, No Autostrada Valsugana Romano d’Ezzelino, Associazione Labc e Italia Nostra sezione bassanese, ha consegnato alla commissione un documento di sintesi contro la superstrada a pagamento, «per presentare le motivazioni dell’opposizione all’opera, a supporto del parere che enti e Comuni sono chiamati ad esprimere davanti alla Conferenza dei Servizi Interministeriali».

Viene messo a disposizione della commissione il materiale sinora prodotto dai comitati, in particolare lo «studio sull’importanza naturalistica e criticità geologiche del Monte Grappa, depositato alla Commissione del Parlamento Europeo, supportato da oltre 6.000 firme».

Consegnate anche le osservazioni prodotte dalla Commissione VIA, «ricalcanti tutti i punti critici evidenziati dai gruppi e comitati in questi anni, documentazione sufficiente ad esprimere un parere negativo sul progetto fatto non per risolvere problemi di sostanza, ma per assolvere obblighi burocratici.

Ci sembra evidente come questo modo di procedere riveli la malafede di chi queste opere le vuole, nonostante la loro evidente inadeguatezza e le loro criticità, privilegiando interessi privati a discapito di tutti».

Bocciato il project financing, «che si prefigura come un intollerabile spreco e saccheggio di risorse pubbliche a tutto vantaggio di interessi privati»; inoltre «le ditte proponenti sono pesantemente coinvolte nei gravi scandali giudiziari degli ultimi mesi e le indagini non sono concluse»; sottolineate le «criticità ambientali e idrogeologiche del progetto, che non sono state nemmeno prese in considerazione in fase di progettazione, come dimostrano le 29 prescrizioni presentate dalla commissione VIA nazionale»; «non sembrano essere tenuti minimamente in considerazione gli effetti sulla salute dei cittadini della Valle, con agli sbocchi delle gallerie elevatissime quantità i gas di scarico senza trattamento dei fumi»; la «vivibilità dei paesi della Valbrenta e degli altri comuni coinvolti sarà compromessa».

I comitati hanno inoltre richiesto un incontro pubblico in cui le amministrazioni dei comuni coinvolte saranno chiamate ad esprimere la loro posizione nei confronti del progetto e ad indire incontri per informare la cittadinanza sul proseguimento del suo iter. «Il nostro lavoro di informazione e mobilitazione contro questo scempio ambientale, economico e sociale continuerà con la costanza e l’impegno dimostrati in questi anni, con o senza l’appoggio delle amministrazioni o dell’UM – concludono i comitati. – A loro chiediamo una presa di posizione politica che, vista la gestione scellerata del territorio veneto e la situazione sempre più precaria delle nostre vite, si rende imperativa».

Roberto Lazzarato

 

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