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Anas chiede il rinvio perché il consiglio di amministrazione non è in regime di pieni poteri

VENEZIA – Nell’ultima assemblea prima della fine dell’anno va in scena alla Cav la farsa di un socio romano che ha fatto i compiti e di un socio veneto in difetto. La Concessionaria autostrade venete, riunita sotto la presidenza di Tiziano Bembo, ha dovuto prendere atto che il consiglio di amministrazione agisce in regime di prorogatio da quasi un anno. E dunque non è in grado di varare un’operazione straordinaria di varo di project bond da 840 milioni per finanziare nuovi investimenti e ridurre l’indebitamento. Così, su richiesta del socio Anas (che ha il 50% della società), i rappresentanti della Regione del Veneto hanno dovuto soprassedere all’emissione dei bond per scongiurare eventuali ricorsi giudiziari. L’assemblea, dunque, si è chiusa con un nulla di fatto e i sorrisini di circostanza. Il Veneto che dà lezioni tutti i giorni a Roma, questa volta, non ha potuto che prendere atto che non avendo provveduto a rinnovare il consiglio di amministrazione la società non può operare con serenità soprattutto nel caso di operazioni straordinarie, come quella sui project bond. L’inghippo sta nel rinnovo del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale di Cav, scaduti da almeno otto mesi. E monchi di alcuni suoi membri, causa inchieste giudiziarie: tra gli amministratori da sostituire ci sono anche Giampiero Marchese, ex consigliere regionale del Pd, e il membro del collegio sindacale Paolo Venuti, l’ex commercialista di Galan. Entrambi hanno conosciuto gli arresti e patteggiato una pena nell’inchiesta sul Mose: Marchese a undici mesi e 20 mila euro, Venuti due anni e settantamila euro. La giunta regionale del Veneto da tempo ha fatto presente al consiglio regionale di provvedere alla nomina dei tre consiglieri espressione della Regione nel consiglio di amministrazione (gli altri due spettano ad Anas, che li ha gà nominati). Ma il consiglio è inciampato su una questione formale: per nominare i rappresentanti si deve attingere a una graduatoria aperta per la nomina del presidente di Cav. E subito qualcuno ha eccepito che la procedura corretta sarebbe di riprodurre il bando ex novo per scongiurare ricorsi. In realtà il nodo è molto più banale: se la Lega ha già espresso il gradimento per la conferma di Tiziano Bembo e il centrosinistra ha indicato Paolo Rodighiero amministratore delegato di Dolomiti Bus, il problema sta nel centrodestra: le anime della ex Forza Italia e il Nuovo Centrodestra non riescono a trovare una quadra su un nome gradito a tutti. Così, si è preferito far fare brutta figura al Veneto piuttosto che cedere uno strapuntino di potere.

 

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