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Gazzettino – Crescono i pendolari, ma solo in auto

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

2

gen

2015

STATISTICA – Il rapporto di Zorzato: la metà dei veneti si sposta ogni giorno per andare al lavoro o a scuola

TRASPORTI – Soltanto il 14 per cento usa i mezzi pubblici

Il 64% preferisce la vettura privata. E il 7% va in bicicletta

IL PROGETTO DI UN SOLO BIGLIETTO – La Regione decisa a istituire la tariffazione unica tra aziende

In auto. Sempre e comunque. Anche se c’è la crisi e lasciare la macchina in garage tutto sommato converrebbe, anche se la sensibilità ambientale è (teoricamente) cresciuta, i veneti non ne vogliono sapere di treni e pullman: quando devono muoversi, esiste solo ed esclusivamente la propria vettura. E tutte le risorse impiegate dagli enti locali per garantire la mobilità pubblica? Evidentemente, ai veneti il servizio offerto deve parere ancora insufficiente se si considera che solo il 14,2% utilizza treno, tram, metropolitana, pullman. E non si pensi che i pendolari siano diminuiti: al contrario, sono aumentati.

È quanto emerge dai dati statistici di sintesi sul pendolarismo in Veneto anticipati dal vicepresidente della Regione Marino Zorzato, in base alle elaborazioni della Sezione Sistema statistico, in attesa dei dati più dettagliati che Istat sta rilasciando sulla scorta dei risultati dell’ultimo censimento. Il rapporto di Palazzo Balbi dice che 2.603.830 persone (pari al 53,6% della popolazione residente) ogni giorno in Veneto effettuano spostamenti per recarsi sul posto di lavoro o di studio.

Il 70% si sposta per motivi di lavoro, il 30% per motivi di studio. In dieci anni i pendolari sono cresciuti di circa 300.000 unità (erano 2.319.188 nel 2001). Poco più della metà degli spostamenti avviene all’interno dello stesso comune di residenza, circa il 40% si dirige verso un altro comune della spessa provincia. Fra il 2001 e il 2011 è diminuita la quota di chi riesce a raggiungere il posto di lavoro o di studio in meno di un quarto d’ora (61,4% nel 2001, 56,5% nel 2011) ed è aumentata quella di chi ci impiega più di un’ora (2,7% nel 2001, 4,1% nel 2011). Tra coloro che impiegano al massimo quindici minuti prevalgono gli spostamenti per studio con il 63,2% rispetto al 53,6% di quelli per lavoro.

Quanto ai mezzi utilizzati, in questi dieci anni non è cambiato granché. Per recarsi al lavoro o nel luogo di studio – dice il rapporto della Regione – 9 persone su 10 (89%) utilizzano un mezzo di trasporto con preferenze sostanzialmente simili a quelle registrate nel precedente censimento. L’automobile resta al primo posto: la usa il 50% dei residenti come conducente e il 14% come passeggero. Soltanto il 14,2% usa treno, tram, metropolitana, pullman. Il 3% ricorre a motorini e scooter, il 7% va in bicicletta

Chissà, magari le statistiche miglioreranno quando i veneti potranno contare su servizi pubblici più efficienti, treni puliti e puntuali, per non dire dell’atteso biglietto unico di cui si parla da anni. A Palazzo Balbi ribadiscono che il biglietto unico elettronico per tutti i mezzi del trasporto pubblico locale rimane prioritario: sono già stati investiti circa 39 milioni, di cui la metà a carico della Regione, per fare in modo che le aziende del trasporto abbiano la stessa tecnologia così da scamabiarsi dati. L’intera operazione dovrebbe concludersi, con finanziamenti europei, nel corso di quest’anno. Il problema resterà Trenitalia che non intende adeguarsi alla medesima strumentazione e dunque non resta che vedere come andrà a finire la gara per l’affidamento del servizio ferroviario. Poi, però, bisognerà uniformare la tariffe tra città e città, tra azienda e azienda. Il che, visti i pochissimi esempi in tutta Italia (praticamente il solo Lazio e la Campania), rende l’idea di quanto difficile sia attuare la tariffa unica in tutto Il Veneto. In Regione assicurano che ci stanno lavorando. Vedremo tra dieci anni se e come cambieranno le statistiche sulla mobilità.

 

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