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MOSE – Il presidente di Assoagenti: «Le autorità non si fidano a far passare unità sopra i 218 metri»

MALAMOCCO – La conca di navigazione pensata per le navi lunghe fino a 280 metri. Al momento possono però passare solo navi medio-piccole

D’accordo, da una conca di navigazione progettata per navi fino a 280 metri e larga fino a 39 non potrà passare nemmeno una delle navi da crociera di nuova generazione. Questo è assodato perché tutte le unità più recenti superano queste misure. Il problema ancora aperto riguarda invece la possibilità di far arrivare in porto, con il Mose alzato, le navi di dimensioni inferiori a quelle di progetto.

Per Alessandro Santi, presidente di Assoagenti Veneto, l’associazione che raggruppa gli agenti marittimi e raccomandatari che si servono quotidianamente del porto di Venezia, le rassicurazioni fornite dall’ingegner Redi, direttore generale del Consorzio Venezia Nuova, non sono sufficienti. Redi, un paio di giorni fa aveva detto che erano passate per la conca durante la posa dei cassoni del Mise oltre cento navi fino a 218 metri. Navi più grandi, aveva poi detto Redi, non ne sono passate e quindi non si sono potute fare le prove.

«Durante il periodo di posa dei cassoni iniziata il 19 giugno e terminata il 16 ottobre – smentisce Santi – il porto ha avuto l’entrata di 15 unità con lunghezza superiore ai 218 metri (tra le quali la mv Fyla da 235 metri). Quindi, contrariamente a quanto evidenziato da Cvn, vi sono state navi di dimensioni maggiori che potevano essere fatte transitare per la conca. Vi sono state molte navi di dimensioni comunque inferiori a quelle di progetto che non sono state fatte transitare per la conca ma hanno dovuto aspettare di transitare per la canaletta, proprio per i limiti imposti dalle autorità competenti, che evidentemente non si fidavano di farle passare per la conca. Questo – continua – a conferma della non idoneità della conca con i dati di progetto. E navi di tali dimensioni scalano regolarmente il nostro porto: le autorità competenti, a loro discrezione, possono provvedere a farle transitare in conca».

Ma gli agenti ne hanno anche per il presidente dell’Autorità portuale, Paolo Costa, il quale afferma che con il molo offshore i problemi per le unità più grandi saranno risolti.

«Sulla base degli accessi del 2014, anche in presenza della piattaforma offshore per container e prodotti petroliferi, circa 2000 unità transitano annualmente in ingresso e altrettante in uscita – puntualizza Santi – Di queste, almeno 350, allo stato attuale e con i limiti in essere, sarebbero interdette al transito in conca».

Tra queste ci sono anche le preziose navi portacarbone che riforniscono la centrale Enel di Fusina.

«Ribadisco – conclude Santi – che gli operatori portuali e gli armatori che rappresento, richiedono semplicemente alle autorità preposte che la conca garantisca l’agibilità portuale con navi fino a 280 metri come da progetto e da accordi sottoscritti».

Michele Fullin

 

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