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VALBRENTA

La realizzazione del centro espositivo-culturale Santa Chiara, dopo il nuovo stop del cantiere a seguito del fallimento dell’impresa, pare arenatosi lasciando aperta l’ipotesi di un teatro. E si chiede maggior chiarezza da parte dell’Amministrazione

Carlo Perli è molto preoccupato: «Il progetto così com’è non può andare»

«Serve un’alternativa a Carpanè e S. Marino Viadotto improponibile Rivalta-Sasso Stefani»

 
MINACCIATO DAL MAXI TRAFFICO l’ameno itinerario accompagnato dalla ciclopista

VALBRENTA/1-  Il sindaco di Valstagna contro il progetto Nuova Valsugana

«Un disastro in destra Brenta»

«Per evitare i pedaggi rischio traffico, così addio al turismo»

«Noi stiamo operando per la valorizzazione della Valbrenta ma se, a causa del pagamento del pedaggio e delle soluzioni previste dal progetto della Nuova Valsugana, parte del traffico dovesse malauguratamente riversarsi in destra Brenta – afferma allarmato Carlo Perli, sindaco di Valstagna – verrebbe vanificato quanto di positivo si sta facendo per il completamento della ciclopista del Brenta, grazie ai fondi Odi e al rilancio turistico del territorio».

Nei prossimi giorni è previsto un incontro tra i sindaci della Valle per fare fronte comune nelle osservazioni che dovranno presentare alla Conferenza dei servizi interministeriale, in merito al progetto trasmesso agli enti dalla Regione. «La Commissione ambiente e territorio dell’Unione Montana Valbrenta sta esaminando tutto l’incartamento per fare un quadro della situazione da sottoporre agli amministratori ma, al di là delle conclusioni, è mia opinione che il progetto, così come è stato presentato, sia disastroso per la parte nord della Valle. Deve essere trovata una soluzione alternativa per quanto riguarda le problematiche relative ai centri abitati di Carpané e San Marino ed è assolutamente improponibile il viadotto previsto sul Brenta per collegare la contrada di Rivalta con Sasso Stefani».

L’assemblea dei cittadini e dei comitati contro la superstrada a pagamento Nuova Valsugana tra le motivazioni per le quali boccia con fermezza il progetto indica gli effetti sulla salute dei cittadini della Valle, ribadendo che «agli sbocchi delle gallerie, che attraversano con viadotti valli interessate da caratteristiche correnti discensionali, si riverseranno proprio sopra i centri abitati elevatissime quantità di gas di scarico, senza che in queste uscite sia installato nessun importante accorgimento per il trattamento dei fumi».

 

VALBRENTA/2 -La presidente della commissione valuta le richieste dei sindaci

«Il project non risolve nulla in valle»

VALBRENTA – (R.L.) «I tempi stringono per arginare l’impatto negativo che potrebbe avere la realizzazione del progetto della Nuova Valsugana sul territorio e la posizione delle amministrazioni dei comuni coinvolti deve essere resa pubblica», ha ribadito l’assemblea dei cittadini e dei comitati contro la Superstrada a Pagamento Nuova Valsugana, formata da comitati e associazioni che si oppongono al mega project financing. La Conferenza dei Servizi Interministeriale, dove saranno chiamati ad esprimersi gli enti interessati, potrebbe infatti essere convocata in tempi molto ristretti, ragione per cui è doveroso presentarsi con delle proposte concrete e soprattutto collegiali nell’interesse non del singolo campanile, ma di tutto il territorio.

Il documento di sintesi presentato dall’Assemblea alla Commissione territorio e ambiente dell’Unione Montana Valbrenta «è stato attentamente esaminato e valutato – ha confermato la presidente della Commissione, Chiara Nichele – e ci siamo concentrati sulle segnalazioni che sono risultate particolarmente utili per quanto riguarda le interferenze di carattere geologico ed ambientale».

Esaminare la corposa documentazione trasmessa dalla Regione è stato un compito arduo, «ma la commissione ha valutato in primo luogo gli elementi giustificativi per la realizzazione dell’opera, dalle proiezioni del traffico al quadro economico, dal contesto urbanizzato agli aspetti ambientali e sociali – prosegue la Nichele – e sta elaborando un documento molto articolato da sottoporre, nei prossimi giorni, alla giunta e al consiglio, in modo che sia di supporto alle decisioni che dovranno essere prese in merito».

Su un punto pare tutti concordino: la Valbrenta deve essere valorizzata trovando una soluzione alla viabilità, ma non sarà il project financing della Nuova Valsugana a risolvere i suoi problemi, anzi decisamente contribuirà a peggiorarne la già precaria situazione.

 

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