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Nuova Venezia – Manager “super partes” per le aree Eni

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

18

gen

2015

Intesa Regione-Comune per designare la “governance” della nuova società che dovrà vendere 108 ettari da bonificare

MARGHERA – La nuova società pubblica controllata da Comune e Regione– Marghera Eco Industries srl – non dovrà attendere l’esito delle prossime elezioni amministrative per nominare l’amministratore delegato che dovrà procedere, rapidamente, alla bonifica e poi alla vendita dei 108 ettari di aree industriali dismesse, cedute da Eni.

Nei giorni scorsi l’assessore regionale Massimo Giorgetti ha incontrato il commissario straordinario Vittorio Zappalorto e insieme hanno ribadito la necessità di «arrivare al più presto» alla designazione della governance, ovvero: due consiglieri d’amministrazione per ciascuno dei due soci e soprattutto l’amministratore delegato.

«Non possiamo perdere tempo» ha spiegato l’assessore Giorgetti «la nuova società deve poter lavorare alle bonifiche che sono la premessa alla messa in vendita delle aree per rilanciare con nuove attività industriali, in sintonia con il nuovo Accordo di Programma da 152 milioni di euro, firmato insieme al ministero dello Sviluppo Economica che è finalizzato proprio al risanamento e alla riconversione e riqualificazione dell’area di crisi complessa di Porto Marghera».

L’assessore regionale ha già in mente un nome ma non lo rivela. «Di certo non procederemo secondo le indicazioni politiche di questa o quella parte» si limita a dire «dovrà essere un manager qualificato, un vero tecnico con una esperienza tangibile nel campo in cui dovrà operare, con un unico obbiettivo, bonificare e mettere sul mercato le aree che Eni ci ha ceduto in modo da essere riutilizzate per attività in grado di rilanciare lo sviluppo e l’occupazione nell’area di Porto Marghera».

Nell’accordo di cessione siglato da Syndial (Eni) – che provvederà a sue spese alla demolizione degli immobili non riutilizzabili – ci sono in totale 108 ettari suddivisi in due lotti: il lotto A con 50 ettari destinati a progetti di riconversione industriale e per i quali c’è già autorizzazione alla bonifica e il lotto B di 58 ettari già o in via di messa in sicurezza permanente o con destinazioni non direttamente industriali come quelle del Vallone Moranzani.

E ci sono anche 38 milioni di euro da spendere per completare l’opera di risanamento dei terreni propedeutica alla successiva vendita e al loro riutilizzo. Il problema è che a monte di tutto, restano alcuni passaggi burocratici da completare per mettere Marghera Eco Industries srl e i suoi dirigenti di operare con pieni poteri. Secondo quanto previsto dal predetto contratto preliminare di compravendita delle aree, la stipula del rogito definitivo di acquisto da parte della nuova società pubblica è condizionata non solo al completamento del rilascio dei Certificati di bonifica da parte della Provincia (che di questi tempi è commissariata e destinata, comunque, ad essere abolita), ma anche si deve certificare l’avvenuta «volturazione» dei Decreti di approvazione dei progetti di bonifica da parte del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e delle altre autorità competenti a seconda dell’iter. Dunque, se ministeri e autorità non si daranno una mossa, non basterà la buona volontà di Comune e Regione, uniti nello stesso obbiettivo di rendere al più presto operativa la loro nuova società.

Gianni Favarato

 

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