Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

Mira. Lettera appello del coordinamento delle associazioni inviata alla Regione

I comitati chiedono di realizzare l’opera ma senza la camionabile e la ferrovia

MIRA «L’idrovia Padova Venezia va realizzata senza se e senza ma e soprattutto senza camionabile e senza ferrovia sugli argini. Ciò ne comprometterebbe la funzione trasportistica. Cioè per renderla navigabile a quel punto bisognerebbe allargarla e buttare giù i ponti».

A fare questo appello è Maurizio Zamboni a nome del Coordinamento associazioni per la sicurezza idraulica che unisce Legambiente Padova e Venezia, comitato intercomunale Brenta sicuro, Cia (Confederazione Italiana Agricoltori), Venezia comitato alluvione veneto 2010, comitato “Una mano per battaglia”, Associazione Salvaguardia Idraulica del territorio Padovano e Veneziano, comitato “Difendiamo l’ambiente in cui viviamo” Fiesso d’Artico, comitato vigonovese “Antonio Canova”, comitato “Bovolenta aria pulita”, C.S.T., comitato Salvaguardia del Territorio Selvazzano e Rubano, Associazione “Amissi del Piovego”.

«La pressione dei comitati e delle associazioni che si sono opposti alla realizzazione della camionabile lungo l’idrovia», spiegano i comitati, «ha indotto la Regione ad abbandonare l’idea di quell’infrastruttura. La Regione deve prima di tutto, procedere con l’affidamento d’incarico del progetto preliminare dell’idrovia secondo i contenuti del bando e attenendosi al disciplinare e al contratto della gara d’appalto da poco conclusa. Lungo l’idrovia non devono essere realizzate altre strutture trasportistiche, sia perché andrebbero a compromettere il valore di corridoio ambientale dell’asse idrico, sia perché non è dimostrata la loro compatibilità con un canale idroviario di classe Va senza il rifacimento di tutti i ponti già realizzati».

Precise le conclusioni: «Il nostro territorio ha bisogno di un’idrovia completata che abbia una portata di almeno 400 mc/s, per poter scolmare, quando sia necessario, le acque di piena dei fiumi Brenta e Bacchiglione, che sia inserita nel sistema delle idrovie veneto-lombarde con classe di navigazione Va e che sia funzionale al collegamento fra il futuro porto offshore al largo di Malamocco e l’interporto di Padova, senza nessun’altra opera infrastrutturale, né stradale né ferroviaria, che gravi sulle sue sponde e ne condizioni la sezione, e senza bisogno di immaginare nuovi poli logistici di interscambio come quello ipotizzato a Dogaletto di Mira».

Pronto ad appoggiare le richieste dei comitati il presidente della conferenza dei Sindaci della Riviera Alessandro Campalto. «Ci batteremo affinché venga realizzata un’idrovia navigabile che funga anche da scolmatore. Altre soluzioni pasticciate non ci interessano».

Alessandro Abbadir

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui