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Gazzettino – Edilizia, compravendite dimezzate in sei anni

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

24

gen

2015

I DATI NEL VENEZIANO

I mutui dal 2007 scesi da 300 a 100 milioni, cassa integrazione passata da zero a 600mila ore, perso il 20 per cento degli occupati

«Siamo indietro, non solo rispetto alla Germania ma anche rispetto ad altri paesi europei, come la Spagna». Secondo Giulio Fortuni, della segreteria Usr Cisl Veneto, il piano energetico regionale è un buco nero. E a fare le spese di mancati investimenti, sul risparmio energetico e sulla ristrutturazione degli immobili, è soprattutto il settore dell’edilizia e il suo indotto. La crisi, infatti, ha definitivamente travolto anche le imprese veneziane, ultime a cedere alla recessione: è ferma l’edilizia privata con migliaia di immobili invenduti ma anche quella pubblica, dai piccoli interventi gestiti dai Comuni alle grandi opere.

Di queste difficoltà, ma anche di opportunità da cogliere, si è parlato ieri mattina nel convegno organizzato dalla Cisl di Venezia con la Filca (la sua federazione di settore) alla Cittadella dell’Edilizia di Marghera. «Nel Veneziano – ha spiegato Lino Gottardello, segretario dell’Unione Territoriale – la crisi è arrivata più tardi sia per le caratteristiche insediative e costruttive del territorio, sia per i grandi lavori pubblici che si sono sviluppati in questo ultimo decennio, come il Mose, l’ospedale dell’Angelo e il Passante largo. Ora però, come spiega Paolo Bizzotto, segretario della Federazione delle Costruzioni «è più violenta perché arriva tutta insieme e le imprese sono impreparate ad affrontare il cambiamento di modello generale».

Per dare qualche dato, in provincia tra il 2007 e il 2013 le compravendite di immobili sia residenziali che commerciali si sono dimezzate (passando da circa 15mila a 8mila) e le erogazioni dei mutui per l’acquisto di immobili e abitazioni da parte delle famiglie, in sette anni (dal 2007 al 2014) si sono ridotte a un terzo, passando da 300 a 100 milioni di euro.

Inevitabile il riflesso sul mondo del lavoro, in cui si passa da una dinamica di quasi 11mila assunzioni e cessazioni di contratti (nel 2008) a circa 6mila attuali, con un numero di cessazioni sempre superiore a quello delle assunzioni. La perdita corrisponde a oltre il 20% degli occupati tra il 2009 e il 2013, quindi a circa 4200 posti di lavoro. Con il segno più, invece, il numero delle ore di cassa integrazione: quella straordinaria, ad esempio, è passata da 0 a oltre un milione di ore tra il 2008 e il 2012 e ora è scesa a 600mila ore.

Al termine dell’incontro, a cui hanno partecipato anche il presidente dell’Ance Ugo Cavallin ed il presidente di Confartigianato Marco Semenzato, Cisl e Filca hanno elaborato alcune proposte, tra le quali la proroga pluriennale degli incentivi fiscali per il miglioramento energetico e per la ristrutturazione degli edifici pubblici e privati, il varo del preannunciato piano di edilizia scolastica e una pianificazione per il recupero delle periferie e dei quartieri degradati.

Poi anche incentivi alle imprese, alle strutture alberghiere e accelerazione degli iter autorizzativi per la realizzazione di infrastrutture logistiche, portuali, aeroportuali, stradali e ferroviarie, nonché al disinquinamento e messa in sicurezza del territorio. La proposta per il rilancio del settore edile sarà ora affidata agli interlocutori politici e dell’impresa.

 

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