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Le 27 pagine di contestazioni della commissione Via del ministero. Costa: «Risponderemo in tempo»

Un quadro progettuale «opaco». E una «mancanza di approfondimento grave» su molti aspetti. Eccole le osservazioni inviate dalla commissione Via del ministero per l’Ambiente all’Autorità portuale sul progetto di scavo del canale Contorta. Ventisette pagine firmate dal dirigente Sandro Campilong per il presidente, ingegner Guido Monteforte Specchi, che demoliscono l’intera relazione Sia presentata dal Porto a sostegno dell’ipotesi Contorta.

Per l’Autorità portuale si tratta di «poche osservazioni importanti, a cui si darà risposta».

Per i comitati la definitiva bocciatura del progetto, che con queste prescrizioni dovrebbe essere «completamente rifatto».

La risposta dovrà arrivare al ministero entro i 30 giorni previsti dalla legge, cioè il 20 febbraio.

Sono tante le contestazioni avanzate dal ministero. La prima è «la verifica della compatibilità dell’intervento con i Piani urbsitici (Ptrc, Prg) e con il Piano regolatore portuale.

Riguardo ai sedimenti e agli efetti che lo scavo avrebbe sulla laguna centrale, la commissione chiede di «realizzare una nuova e approfondita campagna di caratterizzazione dei sedimenti». Questo perché, scrivono i tecnici dell’Ambiente, «la caratterizzazione del proponente non coincide in alcun modo con le campagne già svolte in laguna». Obiezione già contenuta nel parere del Comune, che aveva sollevato perplessità sulla qualità dei fanghi da scavare. Milioni di metri cubi di materiale che dovrebbero servire per costruire nuove barene e velme. Ma cosa succederà a quel tratto di laguna una volta scavato il Contorta, che andrebbe portato da due a dieci metri e mezzo di profondità?- secondo il ministero è necessario avviare una attività di monitoraggio e di valutazione dell’impatto. Sull’equilibrio lagunare, ma anche sulla flora e la fauna, sui limiti di inquinamento e sui rumori prodotti dal cantiere.

«Insufficienti e contraddittori» vengono definiti gli studi presentati dal Porto sugli effetti del passaggio delle grandi navi in quel tratto di laguna. «I modelli vanno rifatti», si legge, «perché non c’è chiarezza sull’altezza delle velme e sulla loro efficacia e durata. L’impatto ambientale, concludono i tecnici del ministero, «è maggiore di quanto ipotizzato nello studio del proponente». I dati forniti dal Porto per sostenere l’ipotesi di scavo non soddisfano la commissione. Che adesso ha rinviato al mittente il progetto, chiedendo nuovi studi. «

Il progetto è sul binario morto», dice la docente Iuav Andreina Zitelli. Ma Costa non ha perso le speranze. «Ci girano i dubbi espressi nelle osservazioni, adesso risponderemo. E dobbiamo fare presto, perché il 16 marzo le società delle crociere presenteranno il loro programma per il 2015».

(a.v.)

 

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