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Gazzettino – Venezia. Ciclisti, blocco al tram sul ponte.

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

1

mar

2015

IL MOTIVO – Rende inservibile la ciclabile da Mestre

Le rotaie del tram rendono impossibile l’utilizzo della pista ciclabile nel tratto che corre sul Ponte della Libertà dal cavalcavia di San Giuliano

LA PROTESTA – Giovedì il blocco del test notturno dal cavalcavia di San Giuliano

Rivolta anti-tram dei ciclisti

Le associazioni del pedale rivendicano il diritto di arrivare a Venezia in bici

MESTRE – Giovedì notte i ciclisti bloccheranno il tram. Ed è solo l’inizio perché l’intenzione delle associazioni che si battono per il diritto di andare in bici a Venezia è quella di aprire un contenzioso con gli Uffici della Mobilità del Comune, responsabili di un progetto che di fatto rende impossibile l’utilizzo del tratto di pista ciclabile che è stato realizzato sul ponte della Libertà. Le associazioni, dalla Federazione amici della bicicletta fino al Pedale veneziano, si sono date appuntamento in municipio a Mestre, per decidere il piano di lotta. E che lotta debba esserci non c’è alcun dubbio dal momento che, all’entrata in funzione del tram in direzione Venezia, il cavalcavia di San Giuliano sarà interdetto alle biciclette. Dunque, da San Giuliano sarà impossibile arrivare ai Pili, che sarà possibile raggiungere solo passando per il Vega e affrontando un chilometro di strada dove le macchine corrono a tutta velocità.

Ecco perché Gianpietro Francescon e Biagio D’Urso, che hanno convocato la riunione degli appassionati delle due ruote, hanno accettato la proposta di iniziare a far sentire la voce di chi usa la bicicletta a partire da giovedì notte quando Pmv e Actv prevedono di fare le prime prove di arrivo a Venezia del tram. L’appuntamento è per mezzanotte ai piedi del cavalcavia di San Giuliano, pronti a bloccare il tram o, meglio, a farlo andare a passo di lumaca. Protesta civile – tant’è che per adesso si evita di bloccare il traffico alle 8 del mattino – che aprirà la strada, se non si trova la soluzione, a veri e propri blocchi del cavalcavia di San Giuliano. Nel frattempo le associazioni dei ciclisti hanno chiesto di essere convocate dal commissario straordinario del Comune, Vittorio Zappalorto, proprio per fargli presente che bisogna trovare al più presto una soluzione in grado di rendere raggiungibile Venezia in bici.

Le ipotesi di soluzione provvisoria – fra un paio d’anni dovrebbe essere pronto il tratto di pista ciclabile che collega via Torino ai Pili – sono due. La prima è quella di mettere un semaforo ai piedi del cavalcavia di San Giuliano. Con il tram che passa ogni 7-10 minuti, c’è il tempo per un ciclista di raggiungere tranquillamente i Pili, prima che arrivi il convoglio.

La seconda possibilità è quella di autorizzare i ciclisti a salire in tram ai piedi del cavalcavia di San Giuliano e di scendere ai Pili. Sono due minuti di strada che, però, risolvono il problema. Certo, bisognerebbe fare la fermata ai Pili, che non è prevista, ma verrebbe buona nel caso il Comune decidesse di costruire un parcheggio scambiatore ai Pili, sottraendo ai privati un progetto che diventerà nel giro di poco tempo una miniera d’oro. Chiaro che si tratta di soluzioni tampone – il semaforo comunque è una soluzione realizzabile in poche ore, mentre la fermata del tram richiede almeno sei mesi – che però permetterebbero di utilizzare la pista ciclabile – inutilizzabile e costata 2 milioni di euro – ormai in via di ultimazione sul ponte della Libertà. In caso contrario il tram dovrà fare i conti con i ciclisti.

(r.mes.)

 

PONTE DELLA LIBERTÀ – Tra due settimane le passerelle, pronta per fine primavera

Arrivano i primi pezzi della pista “sospesa”

Tra un paio di settimane arriveranno le passerelle, così la pista ciclabile sul ponte della Libertà comincerà finalmente a prendere forma. Sono infatti in arrivo da Napoli le prime “mensole” realizzate per allargare la carreggiata verso il Tronchetto. E, entro fine primavera, o forse perfino prima della fine di maggio, la pista ciclopedonale dai Pili a piazzale Roma potrà essere percorribile. Non vedendo più nessuno nel cantiere, c’era chi temeva uno stop inatteso dei lavori.

L’intervento sta invece proseguendo proprio ai piedi del ponte, per sistemare gli ancoraggi delle “mensole” che andranno a comporre la passerella lunga 700 metri nel tratto in cui non è stato possibile utilizzare il marciapiede esistente. Come per le mensole che si mettono alle pareti per reggere i libri, devono essere posizionati dei tasselli (ma della lunghezza di tre metri) in grado di reggere la nuova struttura che avrà una portata di carico “da folla”, studiata cioè per sostenere anche il peso di una Venice Marathon.

Da Avm, la società del Comune che sta dirigendo la realizzazione dell’opera, fanno sapere che la prima ventina di mensole sarà installata entro metà marzo, dando così una dimostrazione concreta di come sarà la pista attesa da decenni la cui progettazione non è stata semplice, visto che si “aggancia” a un manufatto degli anni ’30 del secolo scorso.

«Abbiamo dovuto studiare oltre dieci tipi di ancoraggi diversi – spiegano i tecnici – proprio per i materiali diversi usati per il ponte e per il tratto interessato: ogni arcata è diversa dall’altra per la curva finale, tra l’altro in salita». Un intervento da un milione e 950mila euro che, fanno sapere da Avm, verrà completato nei tempi e nei costi previsti, «mentre il progetto alternativo sarebbe costato molto, ma molto di più». Il riferimento è alle polemiche riaccese nelle scorse settimane sui presunti problemi di sicurezza del raccordo ciclabile tra Mestre e Venezia.

F.Fen.

 

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