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CHIOGGIA – L’imminente apertura della struttura a Brondolo allarma i piccoli esercizi

CHIOGGIA – “Il centro commerciale farà chiudere molti negozi del territorio”. L’Ascom, per voce del proprio presidente Alessandro Da Re, lancia l’allarme. La crisi, infatti, non è alle spalle. A Chioggia e Sottomarina continuano tuttora a chiudere molte saracinesche.

“La situazione è difficile – afferma il presidente di Ascom Confcommercio Chioggia Alessandro Da Re – gli affitti alti, le troppe tasse, la mancanza di clientela, stanno mettendo in ginocchio l’economia locale. Anche il quartiere di Borgo San Giovanni, dove solitamente non si sono mai avuti negozi sfitti, comincia a vedere le prime chiusure. E con l’apertura del centro commerciale di Brondolo andrà ancora peggio”.

L’inaugurazione è prevista a fine aprile – inizio maggio. Un grandissimo supermercato Coop e 12 negozi, di cui sei di grandi catene come Decathlon, Trony, Scarpe & Scarpe.

“A risentirne saranno soprattutto i piccoli negozi – continua Da Re – e quelli presenti nelle frazioni. Gli unici che riescono ad andare avanti sono quelli che hanno le mura di proprietà e quindi, non avendo affitti da pagare, possono arrivare con un po’ più di tranquillità a fine mese. Come Ascom abbiamo bloccato l’arrivo di questo centro commerciale per otto anni. L’ideale sarebbe stato vincere il ricorso, ma comunque abbiamo ottenuto lo stesso un ottimo risultato. Se avesse aperto quando doveva aprire infatti, sarebbe stato un cataclisma per l’economia locale ben peggiore di quello che andremo a vivere tra poco”.

Da Re crede poco alla possibilità di fare sinergia con il parco commerciale. “Io – afferma – non conosco nessuno che va alla Nave de Vero o a Auchan e poi fa una passeggiata a Mestre, oppure che va a Panorama e fa una passeggiata a Marghera, o che va a Piazza Grande e poi va in giro per Piove di Sacco. Chi va al parco commerciale difficilmente poi va a ravvivare il centro storico cittadino. Chi dice queste cose si è mai fatto, in questi ultimi anni, una passeggiata in centro a Mestre? È come essere nel deserto dei tartari”.

Da Re fa anche un appello all’amministrazione comunale: “Si deve cominciare a lavorare per cercare di ridurre le tasse. Se si lavora meno, si producono meno rifiuti. Perché quindi il Comune non fa come ha fatto quello di Mira e va a trattare con Veritas una riduzione delle bollette? Anche 100 euro in meno all’anno darebbero respiro a commercianti e famiglie”.

 

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