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Nuova Venezia – Grandi navi, protesta e nuovo dossier

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

8

apr

2015

Manifestazione il 9 maggio. Libro bianco di due docenti universitari: «Ecco perché devono stare fuori della laguna»

Nuova stagione, nuove polemiche. Arrivano le prime grandi navi in Marittima – fino a dicembre saranno sotto le 96 mila tonnellate – e i comitati riaffilano le armi. Una grande manifestazione è prevista per il 9 maggio, per riaccendere i riflettori sulla presenza delle grandi navi a San Marco e sulle alternative «peggiori del male». Com’è, secondo le associazioni, lo scavo del nuovo canale Contorta in mezzo alla laguna.

Venerdì il comitato «NoGrandi Navi, Laguna Bene comune» presenta in sala San Leonardo (ore 17.30) il suo nuovo dossier sui danni portati dalle grandi navi alla laguna e all’ambiente. Pezzo forte il libro bianco curato da due docenti universitari, Giovan Battista Fabbri (Iuav) e Giuseppe Tattara (Ca’ Foscari) su «Venezia, laguna, porto e gigantismo navale: perché le grandi navi devono stare fuori dalla laguna».

Ricerche, studi e foto che dimostrano come i giganti del mare producano inquinamento e movimenti dei fondali, con la perdita di sedimenti e la distruzione delle barene e della morfologìa.

«Una ricchezza che non va perduta», dice il portavoce del comitato Luciano Mazzolin, «ma le navi incompatibili devono stare fuori dalla laguna». Perchè rilanciano il tema proprio adesso? Perché con la nuova stagione croceristica riparte anche la nostra mobilitazione. Non dimentichiamo che il mondo ci guarda. E fino ad oggi nonostante le nostre battaglie poco o nulla è cambiato».

Di grandi navi e laguna parleranno venerdì insieme agli autori del dossier anche Jan van der Borg, docente di Economia a Ca’ Foscari e autore di ricerche sui flussi turistici; Domenico Luciani, già direttore della Fondazione studi e ricerche Benetton e Francesco Vallerani, docente di Geografia all’Università di Ca’ Foscari, scrittore ed esperto di tempi ambientali.

A poco più di un mese dall’elezione del nuovo sindaco e del Consiglio comunale, dopo dieci mesi di governo del commissario la città torna a parlare di portualità e grandi navi.

E sempre venerdì è prevista la firma in Capitaneria di porto dell’accordo Blue Flag 2015, l’accordo volontario sottoscritto dalle compagnie delle crociere per limitare nelle aree urbane e al momento dell’entrata in porto l’uso dei combustibili inquinanti ad alto contenuto di zolfo. Secondo il Porto, un passo importante per limitare l’inquinamento. «Andrebbe esteso a livello di governo, a tutte le coste italiane, come si fa negli Stati Uniti», dice il presidente Costa.

Secondo i comitati si tratta invece di una «bufala». «Se i controlli non ci sono e l’accordo è volontario», dice Mazzolin, «è come non averlo».

Alberto Vitucci

 

Ammiraglie vietate

Tornano le grandi navi ma con i limiti

Fino a dicembre solo navi fino a 96 mila tonnellate. Costa: «Pronti con il Contorta, aspettiamo la Via»

Crociere, al via la nuova stagione con limiti

Via alla stagione delle crociere 2015. Le prime navi cominciano ad arrivare in Marittima. Ma con la limitazione imposta dal decreto del governo e accettata dalle compagnie, nonostante la bocciatura del Tar Veneto. 96 mila tonnellate di stazza il limite massimo per le navi che entreranno in bacino San Marco nei prossimi mesi. Significa che non sono navi da 340 metri ma di “soli” 300 di lunghezza, stazza un po’ ridotta rispetto alle 146 mila tonnellate delle ammiraglie Costa e Msc.

Oggi arriva la Costa neoclassica, nei prossimi giorni sarà la volta della Msc Magnifica e delle Viking, navi di nuova generazione costruite a Marghera. Ridotto il numero dei passaggi in canale della Giudecca e anche i passeggeri, dal momento che queste navi ne portano circa tremila contro i quasi cinque mila delle ammiraglie. Perché tre anni dopo il disastro della Costa Concordia e i limiti dal decreto Clini Passera, non si ha ancora notizia dei progetti alternativi. Ognuno è fermo sulle sue posizioni, e i progetti sono ancora all’esame della commissione nazionale per la Valutazione dell’impatto ambientale.

E in prima fila c’è ancora il canale Contorta Sant’Angelo, lo scavo di una nuova via d’acqua in laguna centrale per fare arrivare le grandi navi in Marittima passando per la bocca di porto di Malamocco e non più dal Lido.

«Ci attendiamo il via libera, abbiamo presentato tutte le nostre osservazioni e le integrazioni richieste dalla commissione», dice il presidente dell’Autorità portuale Paolo Costa, «noi chiediamo soltanto di sapere cosa dobbiamo fare. Abbiamo dei doveri amministrativi e verso le compagnie, che ci chiedono che fare con un anno di anticipo». Costa ribadisce che secondo gli studi tecnici attuati dal Porto e dalla Capitaneria, è quella l’unica alternativa a breve periodo per non rinunciare al traffico crocieristico.

Depositati alla commissione Via ci sono anche altri due progetti. Il nuovo terminal a San Nicolò, il progetto Venice Cruise 2.0 che prevede di realizzare la nuova Marittima davanti all’isola del Mose, al Lido. E poi lo scalo a Marghera, progetto di Roberto D’Agostino, che vorrebbe recuperare le banchine industriali e trasformare l’attuale Stazione Marittima in residenza, luogo per convegni e ricevimento delle piccole navi e degli yacht di lusso. Anche questi due progetti hanno cominciato il loro iter, insieme all’avamporto galleggiante sempre al Lido di Stefano Boato e Maria Rosa Vittadini. Ma secondo il Porto si tratta di alternative «non percorribili».

(a.v.)

 

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