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Dura posizione dell’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale

I senatori Puppato e Casson (Pd) hanno presentato un’interrogazione urgente

Le risposte del Porto non sono sufficienti. Ci sono troppe criticità importanti che restano aperte sul progetto Contorta. Un «no» che pesa, quello messo nero su bianco dall’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che potrebbe definitivamente portare alla bocciatura del progetto di scavo del nuovo canale Contorta Sant’Angelo.

Lo ha reso noto ieri l’associazione Ambiente Venezia, che invita adesso il governo a «prendere nato dell’irrealizzabilità della proposta dell’Autorità portuale».

Le risposte fornite dal Porto alle 134 osservazioni formulate dalla commissione Via del ministero per l’Ambiente, secondo l’Ispra non sono adeguate a fugare i timori.

«In oltre l’80 per cento dei quesiti», dice il portavoce Luciano Mazzolin, «le risposte sono giudicate non esaustive e vengono messe in evidenza le criticità dal punto di vista ambientale e della conservazione della laguna. Ci fa piacere che vengano in questa sede scientifica ripresi i contenuti di tante osservazioni inviate dal mondo civile e scientifico. Bisogna adesso archiviare definitivamente questo disastro lagunare e proseguire sulle alternative credibili alle grandi navi come il terminal al Lido già definito progettualmente, unica soluzione che può mantenere l’attività crocieristica a Venezia e coniugare lavoro e salvaguardia dell’ecosistema lagunare».

Sulla vicenda ieri hanno presentato una interrogazione urgente anche i senatori del Pd Laura Puppato e Felice Casson, candidato del centrosinistra a sindaco di Venezia. Chiedono al governo che il rapporto del’Ispra, «organismo scientifico nazionale preposto alla congruità delle risposte fornite dal proponente alle richieste della commissione Via» venga reso pubblico. Chiedono anche garanzie che la valutazione scientifica sia tenuta in debito conto.

«Senza condizionare la valutazione finale della commissione e senza venire superata dalla politica, come successo spesso nell’iter del progetto Mose».

«Preoccupano le affermazioni del presidente del Porto», scrivono Casson e Puppato, «che annuncia un parere favorevole della commissione Via».

I due senatori chiedono infine al presidente del Consiglio, ai ministri delle Infrastrutture e dell’Ambiente «il rispetto dell’impegno di trasparenza e di correttezza, oltre che di celerità, già assunto dal governo dopo la mozione del Senato il 6 febbraio del 2014. «Per garantire l’industria crocieristica, il lavoro e la salvaguardia della laguna». Una battaglia che va avanti.

Alberto Vitucci

 

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