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È il “Fermo Posta Cafè” di Oriago, fino all’anno scorso aveva 30 macchinette

Il titolare Denis Bagaggiolo: troppi i danni sociali dovuti alla malattia del gioco

ORIAGO – Un bar che ha rimosso tutte le macchinette mangiasoldi, cioè le slot machine, e le ha sostituite con il karaoke ed altre attività molto più socializzanti e tali da non creare pericolose dipendenze. Per questo oggi sarà premiato dal Comune di Mira. Il bar è il Fermo Posta Café”di Oriago di via Veneto. Il Comune di Mira su questo versante è in prima linea: in novembre ha organizzato una manifestazione provinciale contro la ludopatia. Il Comune ha poi censito nel territorio la presenza di ben 224 slot.

«Quella del locale Fermo Posta», dice il sindaco Alvise Maniero, «è stata una scelta esemplare che se impone, forse, nel breve la rinuncia a una facile fonte di guadagno, si traduce alla lunga in un ambiente pubblico più sano, dove si va per chiacchierare, leggere il giornale e magari cantare in compagnia come in questo caso e non per rimbambirsi davanti a una macchina mangiasoldi.

Come Amministrazione», ribadiscono il sindaco e l’ assessore Francesca Spolaor, «siamo ben lieti di dare visibilità a tutte le iniziative di questo tipo e anche per questo lo scorso novembre abbiamo condiviso l’iniziativa dello Slot Mob in cui associazioni, scout, cittadinanza hanno manifestato assieme contro questo fenomeno. Poche settimane fa il Consiglio comunale ha formalizzato questo impegno con l’approvazione di una mozione che chiede al governo di rafforzare i divieti di pubblicizzazione di ogni tipo di gioco d’azzardo e di garantire forme vincolanti di partecipazione di Regioni e Comuni ai procedimenti di autorizzazione e pianificazione, per rendere più difficile l’installazione di nuove slot».

A premiare il locale non ci saranno solo gli esponenti del Comune di Mira: Con me e con l’assessore», conclude il sindaco, «sarà presente anche il senatore Giovanni Endrizzi, che per primo ha segnalato come la bozza di decreto legislativo del governo andasse in direzione opposta alla lotta di tante associazioni, rendendo più difficile l’azione di contrasto dei sindaci».

«Fino a un anno fa avevamo una sala tutta dedicata alle slot, con trenta macchinette», dice il titolare del bar, Denis Bagaggiolo, «ma quando abbiamo visto che la ludopatia diventava un serio problema sociale abbiamo convertito la sala in karaoke. La clientela è completamente cambiata. E non è vero che così si guadagna di meno: è una scelta che nel lungo periodo paga, si crea più socialità e alla fine i clienti consumano anche di più».

Alessandro Abbadir

 

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