Gazzettino – Chioggia, Cavarzere. Stangata Actv, pendolari in rivolta.
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
22
mag
2015
Il biglietto semplice per Venezia passa da 5,5 euro a 6,4. Impennata degli abbonamenti
Biglietti e abbonamenti Actv, stangata per i pendolari di Chioggia e Cavarzere.
La Provincia ha disposto, dal primo giugno, dei pesanti rincari per sostenere i costi maggiori di assicurazione e di carburante. Nessun problema per la corsa semplice: spostarsi all’interno del Comune continuerà a costare 1,30 euro; l’unico, moderato rincaro è nell’abbonamento, che passa da 30 a 31 euro. Ma per andare a Venezia, il salasso è servito e non importa se ci si ferma in terraferma o a piazzale Roma. Il costo del ticket passa da 5,5 euro a 6,4. Aumento assai sostanzioso anche per gli abbonamenti: quello ordinario mensile passa da 62 a 70 euro con un aumento del 12%. Aumentato di cinque 5 euro anche quello degli studenti, che passa da 60 a 65.
Rincari che stanno mandando su tutte le furie i pendolari di Chioggia e Cavarzere. Solo quelli che dalla città clodiense si spostano quasi tutti i giorni a Venezia, per studiare e lavorare, sono oltre mille. In Facebook nei vari gruppi dedicati ai problemi della mobilità e dei trasporti locali non si parla d’altro. Quasi tutti considerano i rincari l’ennesimo salasso ai danni di chi studia e lavora lontano da casa e non ha altra soluzione se non quella di prendere l’autobus.
«È follia pura», scrive un utente su internet. «Siamo alle solite – afferma Alessandro Penzo, che ha aperto ed è amministratore su Facebook del gruppo “Utenti sconti Actv” – da tempo sentivamo parlare di questi aumenti, ma non si sapeva di che proporzioni fossero e quando sarebbero calati. Ora è arrivata la doccia fredda. Come sempre, quando si devono far quadrare i conti, non si abbassano gli stipendi dei dirigenti o si riducono le spese pazze all’interno della società, ma si va a colpire la classe più debole: quella dei pendolari. Si va a toccare il portafogli di chi non ha scelta. Per andare a lavorare o andare all’università l’unico mezzo è la corriera».
«Ci auguriamo almeno – prosegue Penzo – che abbiano la stessa celerità nel sistemare i problemi dei pullman. Quando viaggiamo con i finestrini aperti che non si chiudono, o con l’aria condizionata rotta, passano settimane prima che qualcuno intervenga».
Molti su Facebook dànno la colpa dei pesanti ritocchi anche ai tanti “portoghesi2 che salgono sull’autobus. «Una soluzione – scrive un utente – sarebbe quella di mettere i tornelli a piazzale Roma».
Marco Biolcati