Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

Gazzettino – Marghera. L’Ive si prende le quote del Vega

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

26

mag

2015

PARCO SCIENTIFICO

Per fare cassa il Comune cede le azioni alla “sua” immobiliare

Ennesima operazione dopo il contestato salvataggio voluto dall’ex giunta Orsoni

Uno degli ultimi atti del sindaco Giorgio Orsoni fu il bando per il nuovo Consiglio di amministrazione del Vega. Uno degli ultimi atti del commissario Vittorio Zappalorto è per il Vega: ha pronta, infatti, la delibera per un aumento del capitale di Ive tramite conferimento delle quote del Vega Parco scientifico.

Ben presto, dunque, il Vega sarà quasi completamente in mano all’Ive, il braccio immobiliare del Comune di Venezia che avrà il 64,07% delle quote. Non è una novità che l’Immobiliare Veneziana metta il naso nelle faccende del Vega. Ad aprile dell’anno scorso, su incarico di Orsoni, acquistò spendendo 1 milione e 768 mila euro il 18,34% delle quote in mano a Syndial e il 2,81% di quelle possedute da Eni. L’operazione rientrava negli accordi in base ai quali Syndial ed Eni trasferirono 110 ettari di Porto Marghera a Comune e Regione per attrarre nuove industrie.

E questa nuova operazione? Fu molto criticato l’interesse della Giunta Orsoni al salvataggio del Parco scientifico, sommerso dai debiti e finito a metà maggio 2014 in concordato preventivo con un buco di 16 milioni di euro, da coprire con la vendita dei padiglioni Auriga e Lybra, delle aree ex Agip e Pandora e della partecipazione in Venezia Tecnologie.

Protestarono le opposizioni, ma anche componenti della maggioranza come Jacopo Molina che presentò un’interrogazione per chiedere se il Comune, con le quote di Syndial e di Eni, si comprava pure i debiti corrispondenti, e per conoscere il motivo di tale acquisto dato che il Comune aveva già il controllo della società con il 43,57% delle quote.

E pure i sindacati dei chimici furono molto critici: «Da tempo insistiamo perché la politica esca dalla gestione delle attività partecipate e municipalizzate, il 90% delle quali in Italia è in perdita. Servono operazioni di politica industriale lungimirante gestite da manager capaci e non con soluzioni taglia e cuci governate dagli amici degli amici».

L’operazione, a Ca’ Farsetti, viene presentata come a favore di una società, l’Ive, che ha recentemente messo a segno una serie di alienazioni di aree, che chiuderà il bilancio in utile permettendosi quindi di dare al Comune 5 milioni di euro, e che ha bisogno di aumentare il proprio capitale. Vega, d’altro canto, sta risorgendo grazie al lavoro dell’amministratore delegato e del presidente, Tommaso Santini e Daniele Moretto.

Elisio Trevisan

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui