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COMUNICATO STAMPA OPZIONE ZERO – 12 GIUGNO 2014

“Fermare subito il debito perverso del Passante”

Zaia blocchi subito i project bond sul Passante e l’indebitamento perverso di CAV spa.

Non ci sono più scuse: le principali ditte che hanno costruito il Passante sono implicate nello scandalo MOSE.

I motivi dei costi spropositati del by-pass di Mestre sono sotto gli occhi di tutti.

Grandi opere uguale malaffare: Moratoria immediata su tutti i grandi progetti e sul Project Financing.

 

Il vaso di Pandora è aperto. Quello che emerge in modo chiaro e inequivocabile è che il “sistema” delle Grandi Opere e del Project Financing sono pensati e strutturati per alimentare lobby politiche e affaristiche delinquenziali a danno dei lavoratori e dei cittadini.

Al Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che ora interpreta la parte dell’alieno, bisogna ricordare che oltre alle responsabilità penali esistono anche quelle politiche.

Se come dice la sua intenzione è quella di mettere in campo una lotta senza quartiere alla corruzione il primo atto da fare è bloccare l’emissione di Projcet Bond per il Passante di Mestre.

Il prossimo luglio parte infatti la società pubblica CAV SpA (partecipata da ANAS e Regione Veneto) emetterà  titoli obbligazionari sui mercati finanziari per 700 milioni di euro. Si tratta della prima operazione di svendita di un’opera pubblica in Italia; per l’acquisto dei titoli sono già in “pole position” Royal Scotland Bank, Unicredit, Societè Generale, Intesa e Bnp Paribas.

L’emissione dei Project Bond aprirà un altro buco” dopo quello già aperto solo qualche mese fa dalla stessa CAV con Cassa Depositi e Prestiti e con Banca Europea degli Investimenti per altri 423,5 milioni di euro.

Tutto nasce dal fatto che CAV con il gettito di pedaggi non riesce a restituire circa 1 miliardo di euro, soldi anticipati da ANAS per la costruzione dell’opera.

Si tratta di un’operazione assurda visto che il Passante è stato interamente costruito con soldi pubblici, ma la sua gravità è addirittura accresciuta da quanto emerge dai fatti di questi giorni.

Il Presidente Zaia questa volta non può dire di non sapere visto che la Corte dei Conti italiana già nel 2011 sollevava gravissimi dubbi su vari aspetti della costruzione dell’opera: la mancanza di controlli e di supervisione, la possibilità di infiltrazioni della criminalità organizzata nei subappalti, e soprattutto l’aumento ingiustificato dei costi da circa 750 milioni di euro preventivati inizialmente a 1,4 Miliardi di euro finali.

Ma ora sono chiari anche i veri motivi della lievitazione spropositata dei costi visto che tra le imprese più importanti che hanno costruito il Passante di Mestre troviamo le stesse ditte del Consorzio Venezia Nuova ora al centro dello scandalo:  Mantovani, FIP, Co.Ve.Co. e Grandi Lavori Fincosit.

Le spericolate operazioni finanziarie di CAV SpA sono state avallate dall’attuale Giunta Regionale in carica con le delibere n. 199272012 e 49372013 e dai suoi rappresentanti politici nel Consiglio di Amministrazione della società (tra questi fino a poco tempo fa anche l’arrestato Giampietro Marchese).

Ora il quadro è inequivocabile, non esistono più alibi; se davvero per il Presidente Zaia contano più i fatti che le parole allora lo dimostri subito bloccando la spirale perversa del debito del Passante.

 

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