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COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO 17 settembre 2014

Basta con la mafia delle Grandi Opere, Romea sicura subito NO Autostrada

Il Decreto “Sbanca Italia del Governo Renzi rimette in pista la Orte-Mestre, comitati e associazioni delle 5 regioni attraversate dalla nuova autostrada rispondono con 2 giorni di mobilitazione diffusa nei territori sabato 21 e domenica 22 settembre, proprio  in concomitanza con la Marcia Mondiale per il Clima.  Iniziative sono previste a Cesena, Ravenna, Perugia, Orte. In Veneto a Cavarzere, Adria e Piove di Sacco.

L’appuntamento più importante è però in Riviera del Brenta sabato 20: al mattino ritrovo alle ore 9.30 a Mira presso il parcheggio del supermercato Lando, da qui trasferimento in bicicletta fino all’incrocio di Giare, uno dei punti più pericolosi della statale, dove si svolgerà un presidio di protesta e sensibilizzazione. Nel pomeriggio trasferimento allo Squero di Dolo con gazebo di vari comitati e associazioni, interventi, collegamenti con gli altri presidi e per finire concerto con il gruppo Osteria dei Pensieri alle ore 18.30.

La manifestazione è promossa dallo storico comitato Opzione Zero che da anni si batte contro la “Romea Commerciale” e per la messa in sicurezza della statale, insieme però a numerose altre organizzazioni del territorio: Legambiente Riviera, Confederazione Italiana Agricoltori, Emergency, Libera, Mira 2030, Comitato No Grandi Navi, Comitato Lasciateci Respirare Padova, Associazione per la Decrescita. Adesioni sono arrivate anche da liste civiche e forze politiche come il Ponte del Dolo, Mira Fuori del Comune, SEL, Movimento 5 Stelle. Invitati anche i Sindaci di Mira, Dolo, Mirano, Camponogara, Fossò e Pianiga, i Comuni che di recente si sono schierati per lo stralcio definitivo dell’opera.

Per comitati e associazioni la Orte-Mestre non è pericolosa solo dal punto di vista ambientale, ma è anche un’opera che non sta in piedi da nessun punto di vista, tantomeno da quello economico–finanziario, come emerge dai dati dello stesso proponente. Per far quadrare i conti e ottenere il via libera dal CIPE, il ministro Lupi si è dovuto inventare trucchi di ogni genere: dalle defiscalizzazioni per 1,8 miliardi, al project financing, dai project bond alle ultra-semplificazioni amministrative. La stessa Corte dei Conti solo due mesi fa aveva bloccato l’iter di approvazione del progetto riscontrando la non applicabilità delle defiscalizzazioni per le opere dichiarate di pubblica utilità prima del 2013, come nel caso della Orte-Mestre. Ma con il Decreto “Sbanca Italia” (Art. 4 comma 2) il Governo Renzi, contro ogni logica, ha cancellato l’ostacolo opposto dalla Corte; di fatto tra pochi mesi sarà possibile per ANAS indire il bando per la progettazione definitiva e la concessione dell’opera. Mentre invece, tra tutti gli interventi previsti e finanziati per strade e autostrade, non figura nemmeno un centesimo per la messa in sicurezza della SS 309 Romea né della E-45.

La verità è che questa autostrada serve solo a chi la fa, alle cricche mafiose del cemento e dell’asfalto che dopo il MOSE vogliono appropriarsi di un “bottino” ancora più succulento, come emerge dalle intercettazioni dell’inchiesta sul “sistema Veneto”, per stessa ammissione dell’ex segretaria di Galan, Claudia Minutillo.

A pagare queste scelte sciagurate saranno sempre e solo i cittadini e i lavoratori con tagli ai servizi e al welfare, tasse e disoccupazione.

Per far ripartire il Paese ci vuole ben altro: bisogna redistribuire la ricchezza, rimettendo al centro il lavoro vero, i diritti delle persone, l’ambiente e la salute.

 

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