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COMUNICATO STAMPA 16 OTTOBRE 2015

Messa in sicurezza della Romea e deviazione traffico pesante: alle parole seguano i fatti.

Nel servizio del TG2 andato in onda la sera di martedì 14 ottobre, il neo presidente dell’Anas Ing. Gianni Vittorio Armani, subentrato al dimissionario Pietro Ciucci, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“La nostra necessità è quella di investire in modo più importante e quindi di abbandonare il progetto di grande opera, grande autostrada e andare verso il rifacimento magari la deviazione del traffico pesante fuori dai centri abitati con strade adeguate non autostrade necessariamente e il ripristino della sicurezza.”

Per la prima volta le dichiarazioni di un alto dirigente corrispondono con quanto detto da almeno un decennio dai comitati della rete nazionale Stop Orte-Mestre.

Ormai è evidente che le grandi opere non sono utili per la popolazione ma sono solo utili per chi le fa. Un esempio per tutti è il Mose. La classe politica veneta ha delle grosse responsabilità: non è un caso che per 14 anni le giunte di Galan e di Zaia abbiano insistito per portare avanti il devastante, inutile e costossisimo progetto dell’autostrada Orte-Mestre, lasciando irrisolto il problema della sicurezza della SS 309.

Per evitare di allungare la lista nera dei morti e degli incidenti in romea, alle parole devono seguire subito i fatti. Bisogna da subito eseguire quelle piccole opere necessarie  e poco costose per mettere in sicurezza la statale romea (eliminazione degli incroci a raso, etc) e completare un’opera che da almeno 35 anni aspetta di essere finita: il raccordo Ferrara-Ravenna per deviare il traffico pesante sull’A13.

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L’A13 è l’alternativa alla romea per raggiungere Ravenna dall’innesto del Passante (Roncoduro, Dolo). Basterebbe completare la variante alla Statale Adriatica 16 (superstrada di cui si parla da almeno 35 anni). In rosso i tratti da realizzare.

CLICCARE SULL’IMMAGINE PER INGRANDIRLA

alternativa_romea

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