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QUARTO – Il sindaco di Quarto, Silvia Conte, è tornata a scrivere all’assessore regionale ai trasporti per sollecitare nuovamente un incontro per sapere quali misure si intendano intraprendere in merito alle più volte segnalate criticità della tratta ferroviaria Venezia-Portogruaro, di competenza della Regione. Dopo una richiesta di incontro trasmessa all’assessore Donazzan lo scorso gennaio, non si è più mosso nulla.

«Lungo la tratta ferroviaria Venezia-Portogruaro», spiega il sindaco di Quarto, «continua a perdurare una situazione di grave criticità e disagio. Durante l’incontro avuto lo scorso ottobre con i tecnici regionali della direzione mobilità e un dirigente di Trenitalia, ci era stato garantito che le varie criticità rappresentate da sindaci e rappresentanti dei comitati dei pendolari sarebbero state affrontate. A distanza di quasi quattro mesi non abbiamo», sottolinea il sindaco, «ancora avuto risposte chiare».

Ciò che sindaci e pendolari vogliono capire è cosa sia stato fatto in merito alle noti questioni più volte sollevate: l’avvio di un tavolo permanente della mobilità che coinvolga le amministrazioni e i rappresentanti dei pendolari, anche in vista della nuova gara per l’affidamento del trasporto pubblico locale per i prossimi anni; un riscontro alla proposta di orario ferroviario cadenzato trasmessa all’attenzione dell’assessore alla Mobilità ad agosto 2013 come base per avviare la verifica dei modelli di esercizio alternativi e più efficienti.

«Ad oggi l’orario continua a presentare criticità», continua il sindaco di Quarto d’Altino, Silvia Conte, «non copre in modo equo e completo né l’arco della giornata, né tutti i giorni dell’anno, né tutto il territorio regionale e si riscontrano soppressioni e ritardi. Abbiamo più volte evidenziato alla Regione la necessità di avere un interlocutore politico in grado di fare delle scelte e dare risposte concrete ad un problema che condiziona pesantemente la quotidianità di quanti usufruiscono del trasporto ferroviario per i loro spostamenti, il più delle volte per lavoro e per studio».

(m.a.)

 

Noale. Un’ora e mezza di disagi per gli utenti: ritardi e soppressioni

Guasto sui binari, 11 treni nel caos

NOALE – Un guasto agli impianti di circolazione nella zona di Noale ha provocato rallentamenti al traffico ferroviario sulla Venezia-Castelfranco-Bassano a cavallo tra la mattina e il pomeriggio di ieri, coinvolgendo undici treni tra ritardi, soppressioni totali o parziali. La situazione è tornata alla normalità dopo le 13. In precedenza, attorno alle 11.30, si è verificato l’intoppo e i passeggeri sono stati avvisati attraverso gli altoparlanti delle stazioni.

Il bilancio è di due navette cancellate sulla Mestre-Noale, quattro regionali che hanno subìto una riduzione di tragitto e altri cinque che sono arrivati a destinazione fino a 23 minuti dopo. Per riparare il guasto sono intervenuti gli uomini di Rfi. Per fortuna non è successo all’orario di punta ma ci sono stati dei disagi per i passeggeri.

Il primo convoglio a subire l’inconveniente è stato il numero 5723 da Castelfranco delle 11.04. È arrivato a Noale senza alcun problema ma poi è rimasto fermo ed è arrivato a Mestre con 30 minuti di ritardo: qui si è fermato anziché proseguire per Venezia Santa Lucia. I treni 5724, da Venezia per Castelfranco, 5725 da Bassano a Venezia, 5726 e 5730 da Venezia a Bassano e la navetta 5782 da Mestre a Noale hanno viaggiato con tempi che variavano dai 9 ai 23 minuti di ritardo. Altre due navette sempre sulla stessa tratta non sono neppure partite: la numero 5780 da Mestre delle 12.22 e la 5783 da Noale delle 13.09. Una cancellazione parziale si è registrata stata per il regionale 5728 diretto a Castelfranco, partito da Mestre anziché Venezia, per le navette 5778 da Mestre per Noale delle 11.22, fermato a Maerne, mentre dalla stessa stazione, anziché dalla città dei Tempesta, ha preso il via la corsa della numero 5781 delle 12.19.

Alessandro Ragazzo

 

Noale. Mattinata di disagi ieri per un guasto tra Bassano e Castello di Godego

Dieci i treni interessati tra cancellazioni e ritardi fino a 45 minuti. Utenti furiosi

NOALE – Un guasto quando ancora era buio, con pendolari, studenti e passeggeri costretti a cambiare i loro piani. Altra mattinata difficile ieri per chi viaggiava sulla Venezia-Castelfranco-Basano a causa di un guasto avvenuto alle 5.30 a un passaggio tra Bassano del Grappa (Vicenza) e Castello di Godego (Treviso).

Così, fino a metà mattina, si sono registrati disagi per i passeggeri di Noale, Salzano, Maerne e Spinea, con dieci regionali coinvolti tra cancellazioni totali e parziali e ritardi arrivati anche ai 45 minuti. E non la prima volta quest’anno.

Come informa Trenitalia, subito sono giunti gli uomini di Rfi per riparare il guasto tra Bassano e Castello di Godego. Per procedere, secondo l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, il macchinista non può proseguire con marcia a vista ma deve aspettare, per forza, che ci sia qualcuno a controllare le sbarre. E in una linea dove si viaggia a binario unico nel tratto da Maerne a Bassano, si comprende come ci possano essere stati disagi nella circolazione.

Dieci i convogli che ne hanno fatto le spese, anche nelle ore di punta della mattina, provocando ritardi per i passeggeri. Il primo regionale coinvolto è stato il 5701 delle 5.25 da Bassano e diretto a Venezia. Il suo viaggio è stato fermato a Castelfranco dov’è giunto con 65 minuti di ritardo.

Soppressi pure i treni 5708 delle 7.26 da Venezia a Castelfranco e, viceversa, il 5715 delle 9.04. Quattro regionali non hanno completato il normale tragitto: il Bassano-Venezia delle 6.25 è stato fermato a Mestre, dov’è giunto con 40 minuti di ritardo, e quello delle 9.46 è partito da Castelfranco. Viceversa, quello delle 7.46, è partito sempre dalla città trevigiana anziché da Venezia Santa Lucia e quello delle 8.08 ha iniziato il suo viaggio da Mestre.

Ritardo accumulato di 45 minuti, invece, per il Castelfranco-Venezia delle 6.04, di 24 quello viceversa delle 6.26 e di 16 per la navetta Mestre-Noale delle 7.22. Il 30 gennaio e il 5 febbraio scorsi, sempre i passaggi a livello andati in tilt avevano creato disagi alla circolazione ferroviaria.

Nel primo caso il guasto era successo a Cappelletta di Noale ed erano stati interessati 16 regionali. Nel secondo, dopo un problema a Castello di Godego, 9 convogli avevano fatto registrare rallentamenti. Passeggeri più che arrabbiati per un disagio continuo, con ritardi pressoché quotidiani che in alcuni casi lievitano a decine di minuti.

 

Grande distribuzione

VENEZIA – Secondo incontro, ieri a Bologna, per decidere anche il futuro dei 221 dipendenti veneti del Mercatone, con punti vendita a Noventa( 57), Curtarolo ( 43), Tribano ( 41 ), Castelfranco ( 41 ) ed Occhiobello ( 57 ), futuro appeso a un filo.

I rappresentanti delle famiglie Cenni e Valentini, i titolari emiliani di tutti i 79 punti vendita, sparsi per la penisola, dove sono occupati 3500 lavoratori, hanno ribadito che, quasi certamente, sarà chiuso il 50% dei supermercati e che i debiti accumulati assommano a 400 milioni. Hanno anche confermato che è stata presentata istanza di concordato preventivo e che, a ieri, sarebbero 15 i gruppi imprenditoriali interessati a tutti o a una parte dei punti vendita.

Nel frattempo le preoccupazioni dei dipendenti veneti diventano sempre più pesanti anche perché, a gennaio, hanno ricevuto solo la metà dello stipendio.

Presenti ieri all’incontro i sindacalisti veneti Christian Vicoletti (Filcams), Giancarlo Pegoraro ( Fisascat) e Fabio Paternicò (Uiltucs), mentre per la controparte non c’era l’ad Pier Luigi Bernasconi, ex manager di Media World.

«Ancora una volta i rappresentanti della proprietà sono rimasti molto abbottonati», sottolinea Paternicò «Ci hanno solo comunicato che alcune società al gruppo emiliano, come Tre Stelle, M73 e m75, non presenti nel Veneto, hanno già presentato i libri in tribunale. Silenzio sulla sorte dei punti vendita veneti e anche sui nomi degli imprenditori, che avrebbero manifestato interesse per acquisire le diverse filiali

( f.pad.)

 

Un passaggio a livello rotto ha gettato nel caos la linea Mestre – Bassano

Macchinisti obbligati a procedere a passo d’uomo. Nove convogli interessati

NOALE – Non è stata una giornata facile ieri per il trasporto ferroviario sulla Venezia-Castelfranco-Bassano. Un guasto al mattino, avvenuto stavolta nel Trevigiano ed è la seconda volta che capita in meno di una settimana, e il forte vento del pomeriggio, hanno portato ad avere dei disagi per i pendolari. Se a questo ci aggiungiamo la pioggia mista neve e il freddo, il viaggio per i pendolari non è stato dei più facili.

Interessati nove convogli al mattino, anche nelle ore di punta, quelle di spostamento di lavoratori e studenti. Ritardi che sono oscillati attorno ai 15 minuti ma un regionale è arrivato a destinazione 32 minuti dopo il previsto, mentre un altro è stato fermato a Mestre anziché proseguire a Venezia e in terraferma ci è arrivato con 46 minuti di ritardo.

Due i convogli cancellati. Problema. Trenitalia informa che il guasto si è verificato ieri attorno alle 7 in zona Castello di Godego (Treviso), quando doveva transitare il treno 5702 da Venezia a Bassano. Il rallentamento è avvenuto poco prima di Cassola (Vicenza) e così è arrivato a Bassano alle 7.37 anziché alle 7.05. A ruota, ci sono stati disagi anche per le corse successive, vista l’assenza del secondo binario con i treni costretti a correre solo su uno e aspettare in stazione il passaggio dell’altro regionale. I treni 5706, da Venezia a Bassano delle 6.56, 5718 sempre sulla stessa tratta delle 9.56 e il 5721 da Bassano a Santa Lucia delle 10.25, hanno viaggiato con 14 minuti di ritardo. Disagi per chi è salito nella città vicentina sul regionale 5709 in partenza alle 7.25: non è andato a Venezia ma è stato fermato a Mestre, dov’è giunto 46 minuti oltre l’orario. Altri due regionali (5714 e 5717) sono rispettivamente partiti e arrivati a Mestre invece di Venezia. Neppure partiti i treni 5720 da Venezia a Castelfranco (ore 10.26) e 5727 viceversa delle 12.04.

Maltempo. Sembra finita ma alle 14.40 il forte vento ci ha messo lo zampino, con un albero pericolante a Piombino Dese (Padova). Quattro regionali sono stati limitati e altrettanti cancellati e sostituiti con degli autobus tra Castelfranco e Noale. Il precedente. Giusto una settimana fa era andato in tilt il passaggio a livello di via Casone a Cappelletta. Interessati 16 convogli, con due navette Mestre-Noale cancellate, sette avevano visto il tragitto ridursi e altrettanti erano arrivati in ritardo.

Alessandro Ragazzo

 

NOALE – Problemi nel primo pomeriggio di ieri per chi ha viaggiato sulla linea Venezia-Castelfranco-Bassano, a causa di un problema tecnico al passaggio a livello di via Casone a Cappelletta. L’episodio è avvenuto attorno alle 13.30 e i disagi si sono ripercossi per oltre due ore, con ritardi accumulati anche per oltre 30 minuti.

Interessati 16 treni, con due navette Mestre-Noale cancellate, sette che hanno visto il tragitto ridursi e altrettanti sono arrivati a destinazione fuori l’orario previsto. Penalizzati centinaia di utenti, specie quegli studenti di Noale, Salzano, Maerne e Spinea che dovevano rientrare a casa o andare all’università ma anche chi aveva il turno pomeridiano al lavoro oppure rientrare dagli uffici poco prima della sera.

Nella frazione di Noale sono giunti i tecnici di Rfi per riparare il guasto, impiegandoci pochi minuti, e anche gli uomini della polizia locale per regolare il traffico su gomma nel caso in cui avesse dovuto passare il convoglio. In questo caso, non ci sono stati particolari inconvenienti.

Diversa la situazione per i passeggeri che dovevano muoversi sulla linea a binario unico. Nello specifico, le navette che non sono nemmeno partite sono le numero 5784 (delle 14.22 da Mestre) e 5787 (delle 15.09 da Noale), mentre i regionali 5730, 5731, 5736, 5737, 5741, 5742, e 5746 anticipato il loro arrivo o sono partiti da un’altra stazione.

Altri treni, invece, hanno subito ritardi dai 20 agli oltre 30 minuti. In pratica i problemi si sono registrati fra le 13.30 e le 18, ora in cui il regionale 5746 sarebbe dovuto partire da Venezia Santa Lucia per raggiungere Bassano ma lo ha fatto dalla stazione di Castelfranco. Solo poco prima di sera la circolazione è tornata a essere regolare.

Alessandro Ragazzo

 

Entrato in funzione a Quarto d’Altino il nuovo sistema Scc controllato da Mestre

Resteranno presto senza personale specializzato anche San Donà e San Stino

QUARTO D’ALTINO – Non tutti se ne sono accorti. Ma, da alcuni giorni, la stazione di Quarto d’Altino, è impresenziata. Un termine tecnico che sta a significare la totale assenza di ferrovieri all’interno ed all’esterno della locale stazione, che, specialmente nei giorni feriali, viene utilizzata in massa dai pendolari che lavorano o studiano a Mestre ed a Venezia.

Gli addetti di Rfi( Rete Ferroviaria Italiana, settore tecnico integrante del Gruppo Ferrovie dello Stato ) che facevano arrivare e partire i treni regionali erano quattro. I ferrovieri di Quarto d’Altino non sono più necessari perché già attualmente, il traffico su rotaia tra Mestre e San Donà di Piave è controllato, a distanza, dal nuovo SCC ( Sistema di Comando e Controllo del Nodo di Venezia) gestito dalla nuova e spettacolare cabina di regia che ha sede a Mestre. Un nuovo impianto supertecnologico, che costa in totale 22 milioni di euro, che, entro pochi mesi, permetterà di regolare il traffico ferroviario, sia dei passeggeri che delle merci, sino alla stazione di Portogruaro-Caorle.

In pratica resteranno senza ferrovieri, dopo Quarto d’Altino, anche le stazioni di San Donà di Piave e di San Stino di Livenza. In totale passeranno ad altre mansioni un’altra decina di addetti.

A questo punto il posto centrale automatizzato di Mestre, da un unico schermo gigante, simile a quello che si trova a Cape Canevaral per gli astronauti, regolerà ben 387 chilometri. Ossia tutte le stazioni che ci sono fra Mestre e Tarvisio, via Treviso, Pordenone ed Udine, fra Treviso e Vicenza, via Castelfranco e Cittadella, fra Mestre e Bassano del Grappa e, per l’appunto, fra Mestre e Portogruaro ( chilometri 63 ).

Si tratta di una nuova tecnologia d’eccellenza in grado di migliorare ulteriormente la qualità standard della circolazione dei treni e di garantire ancora più la sicurezza sia ai clienti di TrenItalia e sia ai lavoratori delle Fs.

«Abbiamo giudicato sempre positivamente gli investimenti tecnologici di Rfi e dell’intero Gruppo Ferrovie dello Stato», sottolinea Ilario Simonaggio, segretario regionale di Filt-Cgil, «Detto questo, però, invitiamo ancora una volta le Ferrovie dello Stato ad utilizzare meglio le risorse umane e fare di tutto affinchè i nuovi sistemi informatici centralizzati servano anche a migliorare la puntualità e gli standard di qualità dei treni regionali».

Felice Paduano

 

La sbarra di Salzano ha un problema elettrico e si deve rallentare il traffico

Passaggio a livello rotto

Treni, camion e auto in tilt

SALZANO – L’ora di punta era terminata da poco ma i disagi si sono visti e sentiti eccome sulla Venezia-Bassano. Complice un guasto all’altezza del passaggio a livello di via Borgo Valentini a Salzano, che ha mandato in tilt il traffico ferroviario per mezza mattina. Le Ferrovie parlano di 16 treni coinvolti, di cui due cancellati totali, quattro parziali e 10 regionali che hanno accumulato ritardi fino a 50 minuti.

E il 2014 si è chiuso con un altro problema lungo la linea, dopo un anno vissuto tra incidenti, personale ammalato e intoppi che hanno fatto arrabbiare i pendolari.

Pendolari che da domani e per tutto il periodo natalizio perderanno le navette da Mestre a Noale e viceversa.

Guasto. Poco dopo le 9, si è verificato un inconveniente elettrico, che ha fatto saltare il controllo al sistema di sicurezza. In parole povere, non arrivava in segnale di apertura e chiusura delle sbarre. A quel punto, sul posto si sono diretti i tecnici di Rfi ma la circolazione su rotaia ha subito dei rallentamenti pesanti, tornando alla normalità solo dopo mezzogiorno. Sono state tolte delle navette, dei regionali si sono fermati e ripartiti da Mestre anziché farlo da Venezia, altri sono stati stoppati a Castelfranco invece di proseguire per Bassano. I regionali 5715 e 5716, da Castelfranco a Santa Lucia e viceversa, hanno viaggiato con 48 minuti di ritardo.

Disagi. Essendoci il binario unico da Maerne a Bassano, le difficoltà si sono intensificate, perché i treni dovevano “aspettare” dentro alla stazione per poi riprendere il tragitto quando le rotaie si sarebbero liberate. Con l’orario cadenzato, i regionali che arrivavano in ritardo a destinazione, altrettanto facevano lo erano quando ripartivano, provocando un’inevitabile catena di problemi.

Passeggeri. L’ora di punta era finita da poco meno di un’ora ma chi doveva muoversi per lavoro ha dovuto pazientare o trovare delle alternative per raggiungere la destinazione. Anno 2014. Ci sono state sbarre divelte da automobilisti, soprattutto a Noale, ma anche guasti e personale rimasto a casa per malattia, che hanno fatto arrabbiare e storcere il naso agli utenti, che non si trovavano il treno in stazione. C’è chi è arrivato spesso in ritardo al lavoro o in classe e nell’ultimo incontro con le Ferrovie, poco più di un mese fa, hanno chiesto di migliorare il servizio con il 2015.

Alessandro Ragazzo

 

Il problema

Da domani fino all’Epifania tolte 12 navette

SALZANO – Da domani al 6 gennaio compresi e per il prossimo periodo di pasquale, non ci saranno le 12 navette dei treni che collegano Noale a Mestre. Uno stop inserito nel nuovo orario delle Ferrovie partito dieci giorni fa, e che coincide con la chiusura delle scuole, che ha provocato la delusione dei passeggeri che in questi giorni si recheranno al lavoro come sempre. Le navette fermano anche a Spinea, Maerne e Salzano e hanno cadenza bioraria: da Mestre partono sempre ai minuti 22 di ogni ora dalle 6.22 alle 20.22, da Noale ai minuti 9 dalle 7.09 alle 21.09. I comitati di Salzano e Spinea si dicono delusi perché gli accordi presi in passato prevedevano che il servizio rimanesse anche in questi due periodi.

(a.rag.)

 

Salzano. Pendolari infuriati per i disagi previsti sulla tratta ferroviaria Venezia-Noale-Bassano

SALZANO «E ora come la mettiamo?», avranno pensato i pendolari che ogni giorno usano i treni regionali della Venezia-Noale-Bassano. Va bene aspettare i primi mesi del prossimo anno per sperare di avere un convoglio in più alle prime ore del mattino e uno dopo le 21, ma c’è da pensare al presente, o l’immediato futuro, per accorgersi che durante il periodo natalizio rimarranno senza navette. E questo è un problema non da poco, perché se è vero che le scuole chiuderanno, lo stesso non si potrà dire di certi uffici, negozi e fabbriche. Con oggi, entra in vigore il nuovo orario, dove non ci saranno novità per quanto riguarda la frequenza su questa linea; fin qui tutto bene, perché almeno gli utenti non vedranno cambiare i loro “riferimenti” sia all’andata sia al ritorno a dodici mesi esatti dall’inizio delle corse cadenzate.

La questione cambia quando si parla delle dodici “spole” tra la terraferma, Noale e viceversa, che non saranno attive da mercoledì 24 dicembre a martedì 6 gennaio compresi, le stesse due settimane in cui le lezioni saranno interrotte. Le navette fermano anche a Spinea, Maerne e Salzano e hanno cadenza bioraria: da Mestre parte ai minuti 22 di ogni ora dalle 6.22 alle 20.22, da Noale ai minuti 9 dalle 7.09 alle 21.09. Servono a integrare le altre corse da e per Bassano o Castelfranco ma il “vuoto” natalizio rischia di scombussolare i piani a più di un passeggero, specie a Salzano e Spinea, dove avranno un convoglio all’ora. Dai comitati dei due comuni fanno notare che ad aprile scorso anno si era deciso di mantenere il servizio pure a Natale e a Pasqua, proprio per andare incontro ai lavoratori che non fanno vacanza.

«A differenza di quanto stabilito ancora con la precedente “gestione”» fanno sapere in una nota gli utenti di Salzano-Robegano «non saranno rispettati gli accordi. Come al solito non si considera che a prendere il treno non sono solo gli studenti, ed è un’assurda penalizzazione per tutti gli altri lavoratori tagliare la metà dei treni». Parole chiare e al tempo stesso amare, perché in certe fasce orarie l’alternativa per i salzanesi diretti a Mestre sarà salire a Noale o a Maerne, mentre gli spinetensi faranno prima a prendere un autobus.

Alessandro Ragazzo

 

Nuova Venezia – Miranese. Treni, corse aggiuntive congelate

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9

dic

2014

I pendolari chiedono due convogli in più. A dicembre altri disservizi

NOALE – Per le novità meglio passare più avanti. Il nuovo orario dei treni, pronto a scattare da domenica prossima, non vedrà grossi scossoni per i pendolari della linea Venezia-Noale-Bassano, che interessa anche i pendolari di Spinea, Maerne e Salzano. Nella riunione di metà novembre con Trenitalia, l’eventualità era stata prospettata ai rappresentanti dei comitati e si sta valutando l’ipotesi per metterci mano nel primo trimestre-quadrimestre del 2015. I passeggeri hanno chiesto di aggiungere due corse: una alle 5.26 per Venezia e l’altra dopo le 21 per Castelfranco. I tempi di percorrenza resteranno invariati ma gli utenti chiedono che almeno il servizio sia garantito senza intoppi, in attesa di interventi migliorativi. Non si può certo dire che il 2014 sia stato un anno positivo per questa tratta, con disagi quasi ogni mese tra convogli cancellati o in forte ritardo per incidenti provocati dagli automobilisti, personale indisposto per malattia o guasti sul materiale. Anche dicembre non è iniziato bene, con le solite navette cancellate venerdì sulla Noale-Mestre o Salzano-Mestre: parliamo delle numero 5770 delle 7.22 e della 5774 delle 9.22 entrambe in partenza da Mestre e, viceversa, della 5773 delle 8.09 e della 5777 delle 10.09 da Noale. Nella stessa giornata, il regionale 5725 da Bassano a Venezia, con arrivo a Noale alle 12.02, vi è giunto con 26 minuti di ritardo, mentre il 5758 da Santa Lucia delle 19.56 sempre verso la città vicentina, è rimasto fermo a Maerne per un quarto d’ora. Tanti piccoli-grandi inconvenienti che contribuiscono ad arrivare tardi in ufficio o a scuola o anche perdere le coincidenze per spostarsi altrove. E sotto l’albero di Natale, i passeggeri chiedono una maggiore puntualità.

Alessandro Ragazzo

 

Nuova Venezia – Piu’ convogli e basta “pienoni”.

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15

nov

2014

I pendolari chiedono pure il raddoppio dei binari fino a Castelfranco

SALZANO – Stop alla cancellazione dei treni, soprattutto le navette che devono funzionare tutto l’anno, non solo durante il periodo scolastico; aggiungere convogli, uno al mattino presto e l’altro a tarda sera; evitare i sovraffollamenti. Questo per quanto riguarda il breve periodo, per il lungo, raddoppiare i binari almeno fino a Castelfranco ed eliminare tutti i passaggi a livello per evitare la possibilità d’incidenti.

Sono le richieste avanzate ieri dai pendolari nell’incontro tenutosi a Trenitalia e dove c’erano i rappresentanti dei Comuni della tratta Venezia-Bassano (per il Miranese Spinea, Martellago, Salzano e Noale), della Regione e dell’azienda, oltre al consigliere regionale del Pd Bruno Pigozzo. Assente il neo assessore ai Trasporti Elena Donazzan. I dirigenti veneti hanno anticipato che si faranno riunioni tecniche per stilare le priorità e solleciteranno Trenitalia a migliorare il servizio.

Presente. Della linea se n’è parlato parecchio negli ultimi mesi tra regionali saltati per incidenti alle sbarre, malattie del personale e altri guasti. Ebbene, i pendolari hanno chiesto che almeno i convogli previsti siano garantiti (ieri mattina ne sono saltati altri due), mentre per i prossimi mesi hanno chiesto l’aggiunta di due corse: una alle 5,26 per Venezia e l’altra, dopo le 21, per Castelfranco. Poiché l’orario che sarà in vigore tra pochi giorni non è, al momento, toccabile, si ragiona per i prossimi tre-quattro mesi. Anche perché se un treno non dovesse passare, quello successivo si riempie all’inverosimile. A marzo scorso era stato calcolato che sul 5707 in partenza da Salzano per Venezia alle 7.31 c’erano decine di passeggeri in più in una carrozza che ne può contenere 206. Futuro. La Venezia-Bassano è una delle linee più trafficate d’Italia a binario unico. Oggi quello doppio c’è solo tra Venezia e Maerne. I passeggeri spingono perché sia raddoppiato almeno fino a Noale e Castelfranco ma non è un progetto dietro l’angolo perché servono tanti soldi. Così come per i sottopassi, specie a Noale: in via Ongari si dovrebbe partire abbastanza presto, in via Mestrina i tempi sono più lunghi. «Capisco che l’assessore sia nuovo» spiega Pigozzo «ma a distanza di un anno i problemi sulla linea sono rimasti gli stessi».

Alessandro Ragazzo

 

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