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IL PROGETTO

SAN DONÀ – Passerà per il Basso Piave la ciclabile “Venezia-Monaco”. È stata prevista una tratta di 86 chilometri attraverso Roncade, Monastier, Noventa, Fossalta, San Donà, per poi scendere, attraverso Caposile e Santa Maria di Piave, verso Jesolo e concludersi a CavallinoTreporti.

«Riuscire ad essere parte di questo grande progetto europeo è stato un grande risultato dovuto a un lungo lavoro condotto dall’attuale amministrazione», esulta l’assessore alla mobilità Francesca Zottis. L’itinerario prevede in parte di uniformare tra loro tratti di ciclabile già esistenti e in parte di realizzarne di nuovi. Propone, inoltre, nell’ambito di un progetto comunitario transfrontaliero Italia-Austria, misure comuni di promozione e di segnaletica. Sulla mappa pubblicata sul sito della Ciclovia, nel percorso tra la Marca Trevigiana e il litorale, San Donà è indicata come il principale attrattore.

Del territorio vengono proposte, come elementi di interesse, soprattutto le memorie belliche e i paesaggi lungo il Piave.

«Secondo uno studio del Politecnico di Milano, ogni chilometro di ciclabile turistica genera un indotto annuo tra i 110 e i 350mila euro/km che, per il 60 per cento circa, va per vitto e alloggio. E un intero sistema ciclabile costa meno di un km di autostrada – conclude l’assessore Zottis – Il Veneto, con appena 1.000 km di vie ciclabili segnate, di cui il 90 per cento attorno al Garda, già segna fatturati legati al cicloturismo attorno ai 90 milioni».

(f.cib)

 

I comitati dei pendolari e gli amministratori comunali hanno incontrato il direttore Baggio

Conte e Follini contro l’assessore Donazzan: «Aveva organizzato l’incontro, assenza inspiegabile»

QUARTO D’ALTINO – Circolerà anche il sabato e la domenica, a partire dal 18 maggio, il treno dei pendolari numero 10.000 delle 4.13 da Portogruaro con arrivo a Venezia alle 5.25 e per esigenze di rotazione, orario incrementato al sabato e alla domenica, anche per il treno da Venezia delle 6.11 con arrivo a Portogruaro alle 7.23.

Sono i risultati annunciati ieri durante un incontro tra il direttore Trenitalia Passeggeri Veneto, Tiziano Baggio, i comitati pendolari e rappresentati da Luciano Ferro e Nicola Nucera e gli amministratori della tratta: presenti il sindaco di Quarto, Silvia Conte, l’assessore Francesca Zottis di San Donà e il sindaco di Marcon Andrea Follini, il vicesindaco di San Stino, Mauro Marchiori e il consigliera di Roncade, Vivienne Moro.

Ma ci sono state polemiche per l’assenza dell’assessore regionale Elena Donazzan. Un’assenza che ha indispettito tutti soprattutto perchè la Regione era l’organizzatrice dell’evento: «Dipiace un sacco per quest’assenza», commenta Conte, «l’assessore si è scusata, ma l’interlocutore politico è fondamentale per decidere le priorità. Se anche sotto il profilo tecnico sappiamo che le nostre proposte sono possibili, è necessaria la volontà politica della Regione di attuarle. È evidente che la Regione è in difficoltà, perché in scadenza e perché non riesce a chiudere il bilancio. È difficile che possano impegnarsi, sarà la nuova giunta a farlo e per questo spero in un ampio rinnovamento».

E ancora: «Siamo tornati all’attacco sul treno di mezzanotte di ritorno da Venezia, soppresso senza motivo, sappiamo che può essere ripristinato, ma si tratta di destinazione delle risorse, per questo ribadisco che serve la politica, è dalla primavera 2013 che lo diciamo, per fortuna le nostre battaglie sono servite a migliorare le cose».

Perplesso anche il sindaco Follini che sulla sua pagina Facebook ha postato l’assenza di Donazzan, sottolineando che la promotrice dell’incontro era proprio lei. «È stato un incontro molto positivo per l’apertura di Trenitalia Veneto su una richiesta importante quale il treno della mattina che serve non solo i pendolari, ma anche chi deve prendere le Frecce o treni di lunga percorrenza a Venezia», spiegano gli amministratori del Veneto Orientale, «inoltre per la prima volta da molto tempo si è discusso nel dettaglio di richieste del comitato pendolari».

Tra i temi oggetto di dibattito, la modifica dell’orario del treno delle 22.41 da Venezia, ripristinandolo in orario più tardo. «I lavoratori della Fenice o degli esercizi commerciali», aggiungono, «richiedono il ripristino del treno delle 22.57 o, cadenzandolo, delle 23.11».

È stato richiesto anche che il treno da Portogruaro delle 5.06, utilizzato soprattutto dai turisti, circoli il sabato e la domenica e nei mesi estivi. «È positivo che ci sia stata disponibilità a nuovi incontri per valutare il trasporto di bici sui treni, nonché una valutazione tecnica e una proposta alla parte politica in merito agli investimenti», concludono gli amministratori.

Marta Artico

 

QUARTO D’ALTINO – Il ripristino di alcune corse nel fine settimana e la promessa di una nuova stagione di dialogo. Si è concluso con qualche piccolo passo in avanti l’incontro convocato dal nuovo direttore passeggeri di Trenitalia, Tiziano Baggio, che ieri ha ricevuto i sindaci e i comitati dei pendolari della tratta Venezia-Trieste. Tra i presenti, Nicola Nucera e Luciano Ferro, per i comitati del Veneto Orientale e di Quarto d’Altino, i sindaci di Quarto e Marcon, Silvia Conte e Andrea Follini, l’assessore Francesca Zottis di San Donà, il vicesindaco di San Stino Mauro Marchiori e la consigliera di Roncade, Vivienne Moro. Assente però l’assessore regionale Elena Donazzan.

Circolerà quindi anche il sabato e la domenica, a partire dal 18 maggio, il treno delle 4,13 da Portogruaro con arrivo a Venezia alle 5,25. E sarà incrementato l’orario anche per il treno da Venezia delle 6,11 con arrivo a Portogruaro alle 7,23. Altre risposte potrebbero arrivare entro qualche settimana sul problema del “vuoto” in pausa pranzo e sui treni (alcuni con oltre 150 passeggeri) che spariscono durante le vacanze.

«Finora il percorso non è stato condiviso con gli utenti e i sindaci – commenta Silvia Conte – Ma il nuovo direttore ci ha dato la sua disponibilità. Abbiamo chiesto a Trenitalia di programmare nuovi modelli di esercizio con i gestori degli autobus e di affrontare il tema del biglietto unico, perché ci sono fondi fermi che non sono ancori stati usati».

(m.fus.)

 

 

L’IPOTESI – Residui tossici nelle corsie A4

ZERO BRANCO Prima udienza contro l’azienda accusata di traffico di sostanze pericolose

Rifiuti Mestrinaro: difesa in salita

Respinte in aula le richieste del legale della ditta, ammesse le parti civili

È formalmente iniziato il procedimento penale a carico della ditta Mestrinaro di Zero Branco per l’accusa di traffico di rifiuti pericolosi. Il giudice Francesco Sartorio, esaminando le questioni preliminari delle parti prima di aprire il dibattimento, ha rigettato ieri mattina tutte le istanze presentate dalle difese ammettendo una lunga lista di parti civili costituite: il Ministero dell’Ambiente, le Province di Treviso e Venezia, la Regione Veneto, i comuni di Roncade e Zero Branco e le associazioni Legambiente e Wwf.

Il giudice, rinviando l’udienza a metà giugno, ha inoltre dichiarato ammissibile la richiesta di citazione della società fallita come responsabile civile.

Sotto accusa ci sono i due cogestori della ditta di Zero Branco, Lino e Sandro Mario Mestrinaro, rispettivamente di 59 e 53 anni, il responsabile della sicurezza della ditta, Italo Battistella, 51enne di Susegana, e l’amministratore dell’Adriatica Strade, Loris Guidolin, 50enne di Castelfranco.

Il processo, trasferito da Venezia a Treviso per competenza territoriale, vede al centro proprio l’attività della Mestrinaro.

Proprio a Venezia, nel corso dell’udienza preliminare, era stata stralciata la posizione di Maurizio Girolami, referente della società Intesa Tre, che ora è stata riunificata.

Secondo l’accusa nell’azienda di Zero Branco arrivavano i rifiuti inquinanti conferiti dalle aziende edili e che la Mestrinaro avrebbe dovuto trattare (al prezzo di 45 euro a tonnellata) per renderli inerti. In realtà, secondo gli inquirenti, i materiali non sarebbero stati sottoposti a nessun procedimento di bonifica, ma miscelati a calce e cemento per poi essere venduti a 39 euro a tonnellata ai diversi cantieri che li usavano come base per opere varie tra cui il parcheggio dell’aeroporto Marco Polo e la terza corsia dell’A4.

La Mestrinaro è dunque accusata non solo di non aver trattato i rifiuti conferiti nei suoi stabilimenti, ma anche di aver immesso nell’ambiente ingenti quantità di rifiuti pericolosi «cagionando contaminazione degli ambiti di destinazione».

Giuliano Pavan

 

Nuova Venezia – “Autostrade, gestore unico a Nordest”

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18

nov

2014

Zaia e Serracchiani d’accordo sull’alleanza Veneto-Friuli: «Razionalizzare consente di tenere basse le tariffe delle tratte»

NOVENTA DI PIAVE – Un’aggregazione tra i concessionari autostradali del Nordest. Lo suggerisce Luca Zaia, plaude Debora Serracchiani. L’idea più vecchia del mondo fatica a camminare ma qualcosa, nel risiko dei gestori autostradali, sembra muoversi. Se non altro perchè sono finiti i soldi e bisogna fare tesoro di ogni opportunità. Ne è testimonianza l’assist del governatore del Veneto all’inaugurazione del nuovo ponte sul Piave dell’A4: «Stiamo ragionando per arrivare a un unico gestore, se non proprio a una holding delle autostrade tra Veneto e Friuli. Noi abbiamo la Cav, il Friuli Autovie venete: si possono creare importanti economie di scala, mantenendo un livello di tariffe più basse». Ancora più diretta il governatore friulano Serracchiani: «Non mi fermerei a Veneto e Friuli: un’aggregazione tra i gestori autostradali in realtà potrebbe interessare a tutto il Nord, da ovest a est, anche perchè l’Europa ce lo chiede: dobbiamo tenere basse le tariffe e questo si può fare solo mettendo insieme le risorse e facendo risparmi. Gran parte delle concessioni sono in scadenza ravvicinata e quindi il momento potrebbe essere propizio. Autostrade per l’Italia fa un po’ mondo a sè, anche perché ha la scadenza più avanti degli altri». Solo nel Veneto agiscono cinque concessionari: la Cav, Autovie venete, la Brescia-Padova, l’Autobrennero e, appunto, Autostrade per l’Italia. Ma i gestori rimasti ancora saldamente in mano pubblica sono Cav, Autovie e Autobrennero. Mentre la Brescia Padova è ormai, di fatto, privata in mano al Gruppo Astaldi e a Intesa Sanpaolo (ma gli spagnoli di Abertis si sarebbero fatti avanti per rilevare le quote di Intesa Sanpaolo). La situazione potrebbe rivelarsi propizia perché il decreto Sbloccaitalia (articolo 5, comma primo) prevede la possibilità di prolungare le concessioni autostradali in cambio di nuove infrastrutture: la terza corsia dell’A4, ad esempio, per la quale mancano ancora 74 chilometri, potrebbe essere realizzata dal gestore in cambio del prolungamento della concessione di Autovie, che scade nel 2017. Così la Brescia-Padova, impegnata nel delicato nodo della Valdastico Nord in cambio di un allungamento della concessione. Inutile aggiungere che il ruolo fondamentale nella aggregazione dei gestori ce l’ha la politica. Ecco perché i concessionari faranno di tutto per ostacolare il processo unitario. Alla faccia delle buone intenzioni di Zaia e Serracchiani.

Daniele Ferrazza

 

La terza corsia dell’autostrada A4, adesso, è realizzata completamente nei 18 chilometri tra Quarto d’Altino e San Donà, con il nuovo ponte sul Piave: era il famoso imbuto in uscita del Passante di Mestre che molti incidenti anche gravissimi ha provocato negli anni. Adesso la priorità è il nodo di Portogruaro e dunque il tratto di 33,5 chilometri tra San Donà e Alvisopoli, perché nel 2018 vi scaricherà il traffico la nuova Superstrada Pedemontana Veneta. Il terzo lotto è quello da Alvisopoli a Gonars e il quarto da Gonars a Villesse. Complessivamente, la terza corsia è un lavoro da circa due miliardi di euro: seicento milioni quelli spesi finora, mancano ancora tre quarti dell’opera, circa 1,4 miliardi. Con i fondi dello Sbloccaitalia (ma anche della legge di stabilità del governo Letta) e un prestito con la Cassa Depositi e prestiti i cantieri possono continuare. A realizzare i lavori del nuovo ponte sul Piave è stata l’impresa Salini/Impregilo in associazione di imprese con Mantovani, Carron e Coveco.

 

Quarto d’Altino-San Donà, apre la terza corsia dell’A4

SAN DONA’ – Con otto mesi di anticipo si inaugura il nuovo ponte e la terza corsia A4. Sul tratto Quarto D’Altino-San Donà di Piave il ponte sarà percorribile già da oggi, nonostante il maltempo che ha causato qualche ritardo. Saranno così completate le ultime rifiniture, segnaletica orizzontale e asfalto, alla terza corsia. Diciotto chilometri e mezzo di autostrada finalmente fluidi e sicuri. L’investimento è stato di 427 milioni e 400 mila euro, di cui 35 milioni per gli espropri. L’opera è stata realizzata da un’associazione temporanea di imprese, capofila Salini-Impregilo. Sono stati realizzati 5 sottopassi, 9 cavalcavia e 5 ponti, fra  i quali il nuovo ponte sul fiume Piave, per 225 milioni di euro.  Due i viadotti separati, in acciaio e calcestruzzo, uno per ciascuna carreggiata. Quello in direzione Trieste, a 7 campate, è lungo 672 metri, mentre quello in direzione Milano, 8 campate, arriva a 740 metri. Nel tratto Quarto D’Altino-San Donà rientra poi il casello di Meolo-Roncade che dispone di 9 porte in uscita, più una per i carichi eccezionali, 4 in entrata, e una per i carichi eccezionali, quindi un parcheggio scambiatore. È il primo dei lotti della terza corsia della A4, il terzo e quarto sono in gara d’appalto per l’aggiudicazione definitiva mentre per il secondo si procederà a stralci con progettazione interna. All’inaugurazione del ponte hanno partecipato, oltre ai due governatori di Friuli e e Veneto, Debora Serracchiani e Luca Zaia, il presidente di Autovie Venete Emilio Terpin, l’amministratore delegato Maurizio Castagna, il direttore operativo di Salini-Impregilo Giorgio Desideri. Il cantiere del primo lotto vanta 40 chilometri di fibre ottiche e linee telefoniche, 65 linee elettriche, 41 fra acquedotti e condotte irrigue, 9 fognature, 22 fra oleodotti, metanodotti e gasdotti. Cinque i corsi d’acqua principali attraversati: Sile, Musestre, Vallio, Meolo e Piave, 484 le ditte espropriate, cui è andata la solidarietà di Zaia. L’autostrada A4 è il corridoio privilegiato di lunga percorrenza Est-Ovest. Sull’intera rete, nel 2013, sono transitati 43 milioni di veicoli, di cui  quasi 11 milioni pesanti. Una media di 117 mila 800 veicoli al giorno con punte, durante i week end estivi, di 175 mila.

Giovanni Cagnassi

 

MEOLO – Via del Mare: i sindaci degli undici Comuni coinvolti hanno chiesto un incontro all’assessore regionale Coppola, che ha sostituito Renato Chisso come referente alla viabilità, per discutere sul progetto di superstrada a pedaggio.

Intanto, domani sera, venerdì, alle 20,30 nella sala consiliare di Roncade, si terrà un incontro pubblico sul progetto in procinto di essere aggiudicato. Parteciperanno i parlamentari del Pd Rubinato e De Menech, il consigliere regionale Pigozzo e il segretario del Pd Stradiotto.

(e.fur.)

 

QUARTO D’ALTINO – La richiesta dei sindaci della tratta Venezia-Portogruaro è stata accolta e il tavolo di confronto sull’orario cadenzato può ripartire.
Dopo la lettera inviata dai Comuni al presidente della Regione Luca Zaia, è arrivata la convocazione per il 31 ottobre. Si parlerà delle «problematiche» dell’orario cadenzato, che il 15 dicembre compie un anno e che non piace ai comitati dei pendolari. I sindaci chiederanno ancora una volta la pubblicazione dei dati sulle frequentazioni delle corse sulla tratta «prima» e «dopo» l’entrata in vigore del nuovo orario, porteranno l’elenco dei disservizi, con le cancellazioni e i ritardi, elencati puntualmente dai pendolari.
Con molta probabilità chiederanno risposte sul problema dei «buchi» in alcuni orari, che non rendono realmente cadenzato il servizio, e sui tagli delle corse nei fine settimana e nei mesi estivi. Il Comune di Quarto presenterà anche i risultati dell’indagine condotta sul proprio territorio, dalla quale risulterebbe che più della metà degli intervistati ritiene che con l’entrata in vigore dell’orario cadenzato il trasporto pubblico locale sia peggiorato. In Regione quindi, il 31 ottobre, saranno attesi i sindaci di Quarto d’Altino, Marcon, Roncade, Casale Sul Sile, Meolo, San Donà di Piave, San Stino di Livenza, Portogruaro e Fossalta di Portogruaro.

(m.fus.)

 

Parte da Quarto la protesta dei primi cittadini della linea Venezia-Portogruaro

Chiedono al governatore un riscontro alle tante proposte lanciate dai comitati

QUARTO – Il tempo passa inesorabile e manca ormai sempre meno al 14 dicembre, data in cui entrerà in vigore l’orario ferroviario invernale. Per questo i sindaci dei Comuni interessati dalla tratta Venezia-Portogruaro hanno scritto al governatore Zaia, sollecitando la richiesta di un incontro per avere risposta alle tante questioni aperte riguardo all’introduzione dell’orario cadenzato. La lettera è stata sottoscritta da ben nove sindaci. Oltre a Silvia Conte di Quarto, hanno apposto la loro firma Andrea Follini (Marcon), Loretta Aliprandi (Meolo), Andrea Cereser (San Donà), Matteo Cappelletto (San Stino), Antonio Bertoncello (Portogruaro), Natale Sidran (Fossalta di Portogruaro), nonché i sindaci trevigiani di Roncade, Pieranna Zottarelli, e Casale sul Sile, Stefano Giuliato. Nella lettera i Comuni ribadiscono la richiesta di avere da Trenitalia i dati sulla frequentazione dei convogli prima e dopo l’entrata in vigore del cadenzamento. Ma, soprattutto, chiedono di avere un riscontro alla proposta di orario cadenzato trasmessa alla Regione nell’agosto dello scorso anno come base per avviare una verifica di un modello di servizio più efficiente. «A oggi l’orario cadenzato presenta diverse criticità, come segnalato in varie occasioni con i rappresentanti dei pendolari e ribadito anche dal Consiglio comunale di Quarto con un ordine del giorno approvato lo scorso 23 luglio», spiega Silvia Conte, «l’orario cadenzato, infatti, non copre in modo equo e completo né l’arco della giornata, né tutti i giorni dell’anno, né tutto il territorio regionale. Questo emerge anche da un’indagine conoscitiva condotta dal Comune di Quarto sul proprio territorio, dalla quale risulta che più della metà degli intervistati (il 53,2% per la precisione) ritiene che con l’entrata in vigore dell’orario cadenzato il trasporto pubblico locale sia peggiorato». Nella lettera i sindaci sottolineano al governatore Zaia la necessità per i Comuni e per i comitati pendolari di avere un interlocutore politico con cui rapportarsi. All’ultimo incontro, che risale allo scorso 28 luglio, Zaia non era seduto al tavolo e a rappresentare la Regione c’erano solo i tecnici. Infine, i Comuni chiedono «l’avvio di un tavolo permanente della mobilità che coinvolga le amministrazioni pubbliche e i rappresentanti dei pendolari, anche in vista della nuova gara per l’affidamento del trasporto pubblico locale per i prossimi anni». Nei giorni scorsi anche il Tavolo dei Pendolari, che riunisce i vari comitati esistenti in Veneto, ha sollecitato un incontro con Zaia.

Giovanni Monforte

 

Gazzettino – Ferrovie “Orario cadenzato, troppi disagi”

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10

ott

2014

FERROVIE – I sindaci dei Comuni interessati chiedono un incontro con Zaia

PENDOLARI – Ancora disagi con l’orario cadenzato dei treni

«A quasi un anno dall’avvio dell’orario cadenzato, i disagi sono ancora troppi. Abbiamo bisogno di un interlocutore politico». Nell’ultimo tavolo di luglio si sono presentati solo i tecnici e ora i sindaci dei comuni della tratta ferroviaria Venezia Portogruaro chiedono di nuovo un incontro al presidente della Regione, Luca Zaia.
Da tempo infatti sollecitano la pubblicazione dei dati sulle frequentazioni delle corse sulla tratta «prima» e «dopo» l’entrata in vigore del nuovo orario, avviato lo scorso 15 dicembre. I sindaci inoltre attendono un riscontro alla proposta di orario ferroviario cadenzato presentata in Regione nell’agosto del 2013. Una proposta che, a loro avviso, potrebbe rendere più efficiente il servizio.
«Ad oggi – spiega la Sindaca di Quarto d’Altino, Silvia Conte – come segnalato in diverse occasioni con i rappresentanti dei pendolari e ribadito anche dal consiglio comunale di Quarto d’Altino con un ordine del giorno, l’orario cadenzato presenta diverse criticità: non copre in modo equo e completo né l’arco della giornata, né tutti i giorni dell’anno, né tutto il territorio regionale. Questo emerge anche da un’indagine conoscitiva condotta dal Comune di Quarto sul proprio territorio, dalla quale risulta che più della metà degli intervistati ritiene che con l’entrata in vigore dell’orario cadenzato il trasporto pubblico locale sia peggiorato.» La lettera, inviata a Zaia, è stata sottoscritta dai sindaci di Quarto d’Altino, Marcon, Roncade, Casale Sul Sile, Meolo, San Donà di Piave, San Stino di Livenza, Portogruaro e Fossalta di Portogruaro. Tra le richieste, anche l’avvio di un tavolo permanente della mobilità che coinvolga le amministrazioni pubbliche e i rappresentanti dei pendolari.

 

Caos in stazione

Treno cancellato corriera in ritardo: la rabbia sul web

MONTEBELLUNA – (L.Bon) Salta il treno e la corriera è in ritardo: caos in stazione. Ennesima mattinata da incubo, ieri, per i pendolari sulla linea Calalzo Padova. Il treno delle 8.16, infatti, è stato soppresso, fra le proteste di chi doveva raggiungere le stazioni di Castelfranco e Padova. Agli utenti è stato assicurato, come spesso accade, il servizio sostitutivo, rappresentato dalla corriera. Peccato che il mezzo sia arrivato a destinazione con quasi un’ora di ritardo, quando ormai i passeggeri si erano decisi a prendere il treno successivo. E se ne è andato praticamente vuoto. Ovvia la rabbia degli utenti sul web. C’è chi evidenzia le coincidenze perse a causa del ritardo e chi invita ad essere previdenti. «Dopo aver fatto 3 anni da pendolare giornaliero Montebelluna/Padova -afferma uno degli internauti del gruppo Montebelluna city- bisogna essere fatalisti o iperprevidenti. Quando hai lezioni importanti o esami devi prendere il treno prima in modo da avere un lasco e se proprio ci sono problemi puoi anche andare a Padova in auto. Il 18 settembre avevo un esame all’Università di Padova alle 11; ho preso il treno delle 7 quando avrei potuto prendere quello delle 8 e, al limite (molto rischioso) anche quello delle 9».

 

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1

ott

2014

PENDOLARI INFURIATI – Ritardi fino a un’ora. Soppresso un convoglio

DISAGI SULLA VENEZIA-PORTOGRUARO

Passaggio a livello abbattuto, mattina di caos per i treni

Un altro giorno di disagi per chi viaggia in treno, ancora una volta per colpa di un passaggio a livello. Lunedì era toccato ai pendolari sulla linea Bassano-Venezia, che hanno passato una mattinata da incubo per un guasto al passaggio a livello di via Tempesta e per un incidente a quello di via Mestrina a Noale; ieri è stata la volta di chi viaggiava sull’asse Venezia-Portogruaro e più in generale nel Veneto Orientale.
Origine dei disagi un incidente a Ca’ Tron di Roncade, dove un furgone ha abbattuto un passaggio a livello nella mattinata. Un incidente che ha mandato in tilt la circolazione ferroviaria nella provincia di Treviso e che ha avuto pesanti ripercussioni su quella nella provincia di Venezia, con viaggiatori costretti ad arrivare a destinazione con decine di minuti di ritardo.
Secondo la ricostruzione della Polizia ferroviaria a causare l’incidente sarebbe stato l’autista di un furgone che ha tentato di violare il passaggio a livello che si stava chiudendo. Quanto è bastato per far cadere la sbarra e costringere i treni a viaggiare a passo d’uomo fino alla messa in sicurezza dell’intera linea. Il sistema di sicurezza, infatti, ha segnalato l’anomalia e il piano sicurezza della rete ferroviaria ha imposto ai macchinisti di rallentare.
Nel Veneziano il convoglio delle 7.57 da Venezia Mestre a Portogruaro è arrivato a destinazione con 16 minuti di ritardo, mentre quello delle 7.44 che effettuava l’itinerario inverso ne ha accumulati ben 59 minuti. Il regionale delle 8.11 da Venezia è arrivato con un ritardo di 25 minuti, quello delle 8.06 da Portrogruaro quasi 40. Cancellato il treno da Venezia a Portogruaro-Caorle, mentre i convogli partiti da Venezia e da Mestre alle 9.01 e alle 9.29 viaggiavano con ritardi superiori alla mezz’ora.

 

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