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ODERZO – Un incontro per parlare della tratta ferroviaria «maltrattata», la Treviso-Portogruaro. Avrà luogo venerdì alle 20.30 a Palazzo Foscolo, organizzato dal Partito Democratico. Con relatori, fra gli altri, Alberto Cappelletto, sindaco di San Biagio di Callalta, comune che con Motta di Livenza, Gorgo al Monticano e Ponte di Piave, è direttamente toccato dal problema. «La tratta ferroviaria Portogruaro-Treviso, che permette il collegamento casa-lavoro o casa-scuola a molti cittadini dell’opitergino-mottense, è una linea che per la nostra Regione conta proprio poco – commenta Francesco Marchese, vice segretario del circolo Pd Quattro Comuni: Motta, Cessalto, Chiarano, Gorgo – In seguito al progetto promosso l’anno scorso dall’ex assessore Chisso (ancora in carcere successivamente all’inchiesta sul Mose), il cosiddetto “orario cadenzato”, la tratta Portogruaro-Treviso ha risentito molto delle variazioni messe in atto. Molte tratte orarie sono state soppresse creando non pochi problemi all’utenza». Fino a primavera, a seguito di incontri avuti dai Comuni con Trenitalia, grazie alla mediazione della Regione, diversi punti erano stati risolti. Poi l’arresto dell’assessore Chisso ha di fatto sospeso tutto. Il nuovo orario ferroviario entrerà in vigore solo il 20 ottobre, e non già a settembre come sarebbe stato logico in concomitanza con l’inizio delle scuole. Solo dopo i veementi appelli al governatore Zaia da parte del gruppo spontaneo dei pendolari «Oderzo Si muove» e del Comune di Oderzo a firma di Francesco Montagner, la Regione ha convocato il tavolo della Mobilità per il 24 di questo mese. Sul tappeto i problemi sono tanti, prioritario da sciogliere è il nodo delle coincidenze al mattino: l’orario attuale non consente di arrivare a Padova o a Vicenza per le 8.30, creando non pochi disagi a studenti e lavoratori. Ma non c’è solo questo. «Muoversi lungo la strada Postumia sta diventando sempre più difficile» annota il segretario Marchese. A parte il traffico sostenuto, anche a volersi servire dei pullman di linea non è sempre facile, visto che in alcuni orari sono veramente affollati. Da notare tra l’altro che Mom non è stata invitata al tavolo della Mobilità che avrà luogo il 24. Venerdì si parlerà di tutto questo ed altro. E pensare che, se fosse ben organizzata, la tratta «Portogruaro-Treviso» potrebbe funzionare come una piccola metropolitana di superficie.

(an.Fr.)

 

ODERZO – Il movimento vuole che la politica prenda posizione con la Regione

ODERZO (g.r.) «Sindaci della tratta maltrattata: unitevi!». Pubblicato mercoledì l’appello del comitato Oderzo si Muove rivolto a tutti i sindaci della tratta ferroviaria Treviso-Portogruaro. Il nuovo orario, come segnalato dalla Regione, partirà il prossimo 19 ottobre. Una data ritenuta inaccettabile da parte dei pendolari che da mesi stanno combattendo la personale battaglia per migliorare le condizioni di trasporto.
«Il 19 ottobre (data dell’avvio del nuovo orario) non è accettabile per i pendolari e gli studenti e non deve esserlo nemmeno per voi. Muoviamoci tutti» è il tono dell’appello del gruppo che mercoledì si è rivolto a tutti i sindaci. Il gruppo è formato da pendolari che si spostano in treno da Portogruaro a Treviso e chiede che il mondo delle istituzioni torni a farsi carico di un problema particolarmente sentito a Oderzo, Motta, Ponte di Piave e San Biagio.
In questo contesto il comune di Oderzo ha chiesto di programmare una riunione urgente con Regione e Trenitalia. «Dal luglio dell’anno scorso alcuni pendolari e studenti più attenti si sono resi conto che la proposta dell’orario cadenzato promossa dall’ex assessore regionale Renato Chisso si sarebbe rivelata una catastrofe per la nostra tratta Portogruaro-Treviso» ha scritto il comitato Oderzo, rivolto al dirigente vicario regionale alla mobilità Mauro Menegazzo. I pendolari si sono uniti e hanno avviato una lunga battaglia, come segnalato passo passo dal comitato. E ora si attende il 15 settembre, data dell’inizio dell’anno scolastico. «Toccheremo con mano quale sarà effettivamente la situazione» conclude il comitato.

 

Troppi disagi da Trenitalia. Mom ferma la convenzione

«Così non va, l’accordo è nullo». E da settembre stop al biglietto unico

Troppi disservizi di Trenitalia sulla linea Treviso-Portogruaro, a partire dall’introduzione dell’orario cadenzato ed il crescente ricorso dei clienti ferroviari ai servizi sostitutivi della società Mom (Mobilità di Marca, di Treviso). Per questo la società di autotrasporto ha deciso di rescindere l’accordo di integrazione con Trenitalia, attivo dal 2007. Da settembre, quindi, saranno necessari due biglietti e due abbonamenti per chi viaggia sulla linea Treviso- Portogruaro utilizzando i due mezzi di trasporto, diversamente da quanto avveniva finora. A comunicarlo è il presidente di Mom, Giulio Sartor, precisando che la scelta è stata assunta dopo una serie di diffide inviate a Trenitalia, ma rimaste inascoltate.

«A causa della soppressione di numerosi treni», spiega, «l’utenza si è riversata sul trasporto su gomma, sfruttando l’assenza di costi aggiuntivi prevista dall’intesa. Ma la compensazione economica pattuita ora è totalmente inadeguata dal momento che l’utenza, in alcune fasce orarie, si è completamente riversata sul servizio autobus».

Mom, in sostanza, per far fronte alla richiesta, è stata costretta ad aumentare il numero delle corriere, utilizzando spesso i bus doppi. Tutto questo senza riuscire ad avviare un confronto per la revisione delle condizioni economiche con regione e Trenitalia. Dalla società sono partite almeno quattro richieste, ma tutte sono state ignorate. Nel frattempo l’azienda ha continuato a garantire il servizio, che oggi conta un’ottantina di corse per collegare Oderzo e Treviso. Ovviamente ciò ha comportato maggiori spese. Ed è su questo che si basa la lettera di rescissione unilaterale del contratto. Mom contesta la violazione dell’articolo 2 in tema di programma di esercizio, secondo il quale Trenitalia era vincolata a comunicare e programmare ogni variazione del servizio sulla linea.

«Siamo consapevoli», conclude Sartor, «che si tratta di un atto forte, ma inevitabile, dato che non possiamo sostenere noi i disservizi creati da Trenitalia».

Mom si è trovata all’improvviso con le fermate delle corriere piene di pendolari, rimasti appiedati dopo la cancellazione dei treni. Un disservizio che gradualmente Mom è riuscita a far rientrare, a proprie spese e senza alcun aiuto da parte di Trenitalia. A settembre a rischio saranno quindi tutti i pendolari di Ponte di Piave, San Biagio, Oderzo, Motta che, se non verrà preso un nuovo accordo, se la dovranno vedere con biglietti e abbonamenti diversi a seconda del mezzo usato. Un problema di soldi e di organizzazione. Se si vorrà continuare ad usare indistintamente corriere e treni per percorrere la tratta si dovranno siglare due abbonamenti, con raddoppio dei costi.

Federico Cipolla

 

Pendolari soddisfatti a metà dell’incontro sindaci-Chisso

Nuovi bus sostitutivi, più che su rotaia si corre su gomma

ODERZO – Miglioramenti nell’orario cadenzato dei treni? Sì , ma dalla metà di aprile. Intanto ci si arrangia. Ma c’è soddisfazione fra gli utenti della tratta ferroviaria Treviso Portogruaro, dopo l’incontro fra sindaci e assessore regionale Chisso. A Oderzo resta un po’ di perplessità perché gli adeguamenti chiesti non saranno immediati, ma ad aprile.

“Oderzo si Muove”, il movimento dei pendolari, osserva: «Fino ad aprile o giù di lì ci sarà molta gomma e poco binario».

Anche chi cerca lavoro sente il problema dell’orario dei treni e scrive sul web: «Cercando lavoro la prima cosa che ti chiedono è se sei automunito…». Fra le richieste avanzate all’assessore Chisso dal consigliere comunale opitergino Francesco Montagner, presente all’incontro, c’era anche quella di spostare in avanti di cinque minuti l’orario di partenza di un bus da Oderzo. «Che problema c’è per spostare di 5 minuti l’orario di un bus?», domandano sempre gli attivisti di “Oderzo si muove”. Cinque minuti che possono essere decisivi per prendere le coincidenze. Passi in avanti si sono fatti, ma ci sarà da aspettare qualche mese. Intanto i pendolari si devono arrangiare e l’abbonamento è stato già pagato.

Anche il consigliere comunale Francesco Montagner sottolinea che i miglioramenti ci saranno solo da aprile. «Ecco i risultati ottenuti», riferisce Montagner, «l’inserimento di una nuova corsa in partenza da Oderzo alle 6.50, arrivo a Treviso alle 7.18. Questo treno viene incontro alle richieste di pendolari e studenti di arrivare a Treviso per tempo e di prendere il treno delle 7.25 per Padova via Mestre. Ma l’entrata in servizio è prevista a metà aprile». E ancora, « Gli autobus sostitutivi delle 6.19 che partivano da Ponte di Piave per Oderzo, Motta, Portogruaro, partiranno da San Biagio in modo caricare anche gli studenti di San Biagio e Fagarè. Verrà aggiunto un autobus ai due già operativi. Verranno rinforzate le corse per gli autobus in partenza da Motta. Gli autobus sostitutivi Portogruaro – Motta- San Biagio cesseranno il loro servizio con l’avvio della nuova corsa del treno prevista per metà aprile 2014. L’autobus in partenza da Treviso alle 18.05 per Oderzo verrà posticipato alle 18.10 in modo di dare la possibilità a chi arriva da Padova con il treno delle 18.03 di poterlo prendere».

Giuseppina Piovesana

 

Ieri vertice tra sindaci, Trenitalia e Regione. Da aprile ci sarà un nuovo convoglio mattutino sulla Treviso-Portogruaro

ODERZO – Nuove trattative, ieri, fra i sindaci della tratta ferroviaria Treviso-Portoguaro e Trenitalia per il miglioramento dell’orario cadenzato che nelle prime settimane di attivazione ha suscitato molte critiche. «Ottimo lavoro», è il commento del comitato “Oderzo si muove”. Erano presenti al vertice di ieri i Comuni di Oderzo, Motta di Livenza, Ponte di Piave, San Biagio di Callalta, l’assessore Chisso per la Regione Veneto e i rappresentanti di Trenitalia.

Il consigliere comunale di Oderzo Francesco Montagner spiega le decisioni concordate: «Ci sarà l’ inserimento di una nuova corsa con partenza da Portogruaro alle 6.18, Oderzo 6.50, arrivo a Treviso alle 7.18. Questo treno viene incontro alle richieste dei pendolari e studenti di arrivare a Treviso per tempo e di prendere il treno delle 7.25 per Padova via Mestre. L’entrata in servizio è prevista metà di aprile. Gli autobus sostitutivi delle 6.19 che partivano da Ponte di Piave per Oderzo, Motta, Portogruaro, partiranno ora da San Biagio in modo caricare anche gli studenti che vivono tra San Biagio e Fagarè. Verrà inoltre aggiunto un ulteriore autobus ai due già operativi. Verranno rinforzate anche le corse per gli autobus in partenza da Motta di Livenza». «Restiamo in attesa di degli orari precisi», spiega Montagner, «gli autobus sostitutivi Portogruaro – Motta di Livenza – San Biagio cesseranno il loro servizio con l’avvio della nuova corsa del treno prevista per metà aprile». Si è condiviso l’obiettivo di scadenzare la Tratta Treviso – Portogruaro in considerazione della particolarità di questa linea a binario unico ripristinata con la finalità di utilizzarla soprattutto per i grandi trasporti merci. Nei prossimi incontri saranno rese note le frequenze delle varie corse. Resta inteso che cadranno le coincidenze con le frecce a Treviso e Portogruaro, ma la maggioranza degli utenti della tratta sono pendolari e studenti che gravitano sull’Opitergino Mottense. Il prossimo incontro è previsto per la prima settimana di marzo. «In questa data» prosegue Montagner, «oltre alle verifiche delle azioni intraprese, si andranno a vedere le altre corse pomeridiane. Sarà possibile inserire una corsa con partenza da Treviso alle 14,31». L’obliteratrice scardinata a Oderzo nei giorni scorsi per via di un atto vandalico sarà presto riattaccata al muro e rimessa in funzione. Intanto l’obliteratrice a terra, nei giorni scorsi, è stata avvolta in una calda copertina, perché non prenda freddo in attesa del ripristino: un’azione chiaramente provocatoria, compiuta da qualche viaggiatore di passaggio, per segnalare i rallentamenti provocati dalla burocrazia e dall’incredibile scarico delle competenze.

Giuseppina Piovesana

 

Gazzettino – Le polemiche sui trasporti

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30

dic

2013

Quarto, sindaco contro la Regione  «Sui treni lacrime di coccodrillo»

«Lacrime di coccodrillo sui trasporti ferroviari»

«Da Zaia lacrime di coccodrillo». Non c’è il tempo di deporre le armi nella battaglia contro i disagi del nuovo orario cadenzato, nonostante il recente avvio di una fase di dialogo tra i sindaci e l’assessore regionale Renato Chisso nel tentativo di rispondere ad alcune richieste dei pendolari. Il sindaco di Quarto d’Altino Silvia Conte ora attacca Luca Zaia che nei giorni scorsi, a sua volta, aveva contestato a Trenitalia lo scaricabarile sulle colpe per i disservizi ferroviari.

«Chi guida una delle più importanti regioni d’Italia si assuma le proprie responsabilità – scrive la prima cittadina – È la Regione, nell’ambito del contratto di servizio con Trenitalia, che ha stabilito il nuovo orario, avvalendosi di un proprio consulente. È questione di competenza, non di presunta mancanza di autonomia: sul trasporto ferroviario le Regioni hanno competenza già da un decennio, e sistemi regionali efficienti e intermodali già sono stati avviati da tempo da Regioni come Lombardia e Toscana».

La lettera continua con un attacco diretto a Zaia. «Il presidente non caschi dalle nuvole: come sindaci insieme alle associazioni di pendolari già a maggio in audizione alla commissione consiliare Trasporti della Regione avevamo segnalato i rischi di disservizi che questa “rivoluzione” avrebbe comportato, con tagli a corse utilizzate da pendolari e turisti, preoccupazione condivisa anche dalle organizzazioni sindacali di categoria. Ancora a luglio e ad agosto assieme ai sindaci abbiamo rappresentato le nostre critiche in maniera costruttiva. Il 3 dicembre infine, non avendo avuto riscontro dalla Regione, abbiamo aderito alla manifestazione di protesta dei pendolari dalla stazione Santa Lucia fino a Palazzo Balbi”.

Conte chiede quindi un intervento: «Zaia e il suo assessore Chisso dimostrino ora nei fatti che hanno a cuore il trasporto pubblico, attivando competenze e destinando subito risorse adeguate nel bilancio regionale e cambiando metodo, coinvolgendo finalmente i soggetti interessati in un tavolo permanente della mobilità».

 

ODERZO – In stazione un albero di Natale con le richieste di nuove corse di treni

I pendolari si affidano all’abete

ODERZO – “Dateci più treni”. “+ treni, – Chisso”. “Deme el treno par tornar a casa!”. Questo il tenore dei messaggi natalizi lasciati come addobbi sull’albero di Natale comparso a inizio settimana in stazione a Oderzo, accanto alla biglietteria elettronica. La notizia era stata resa nota dall’emittente radiofonica Top Radio che si è presa a cuore la questione.

«In tanti non solo da Oderzo ma anche da Motta e da altri comuni -spiegano dall’emittente- ci segnalano disfunzioni e problemi ai treni. Basta andare in stazione e leggersi il tenore dei messaggi natalizi lasciati».

L’albero è comparso alla vigilia di Natale nell’atrio della stazione ferroviaria di Oderzo su iniziativa del comitato pendolari. È colmo di post-it con pensierini di Natale rivolti in particolare all’assessore Chisso. Tutti, in forma più o meno vivace, chiedono più corse sulla linea Treviso-Portogruaro. Presente pure il pensierino di un bambino che chiede un treno la sera affinché il papà torni un’ora prima. Un albero di Natale che arriva dopo l’introduzione dell’orario cadenzato che ha significato diversi disagi per tutti i pendolari dell’opitergino-mottense. Nei mesi scorsi raccolte firme e incontri tra sindaci per chiedere più treni. A Motta inoltre c’è il problema dei treni merci che transitano troppo veloci di notte: da qui la richiesta di barriere fonoassorbenti.

Quella dell’albero è l’ultima azione di protesta pacifica in ordine di tempo, relativa al nuovo orario. Nonostante la scomodità di alcuni orari, c’è chi sottolinea pure nuove possibilità.

«Con l’introduzione del nuovo orario -spiegano in Radio- a molti è sfuggito che sulla Treviso-Portogruaro, Trenitalia ha istituito due corse, una al mattino e una alla sera, in coincidenza con i Freccia Bianca per Milano e i Freccia Argento per Roma. Ad esempio se si parte da Motta col regionale delle 6.03, a Oderzo si transita alle 6.14 e si arriva a Treviso alle 6.45 dove si può optare o per il Freccia Bianca per Milano in partenza alle 7.12 e arrivo alle 9.55. O si può scegliere il Freccia Argento per Roma (arrivo a Treviso alle 6.56, Mestre 7.18) con fine corsa alle 11.10. Coincidenze anche al rientro».

Nei giorni scorsi sull’argomento incontro in Regione con gli amministratori di Oderzo, Motta, Ponte di Piave e San Biagio di Callalta.

(g.r.)

 

Ultimo treno da Venezia alle 23.04: un’ora prima

Previsto anche l’orario cadenzato: partenze e arrivi sempre agli stessi minuti

Per la prima volta nella storia dei treni regionali delle Ferrovie dello Stato nel Veneto, l’orario sarà «cadenzato», ossia scandito da intervalli regolari e ripetuti di ora in ora. Si parte il 15 dicembre. L’orario è già consultabile nel sito di Trenitalia e Deutsche Bahn. E dal 2 al 13 dicembre ogni giorno dalle 15 alle 19 saranno organizzati dei desk informativi in tutte le stazioni principali del Veneto e nella Marca a Treviso e Castelfranco. Gli ultimi regionali da Venezia? Una delle novità sostanziali, per Treviso, è che sulla linea Mogliano-Preganziol-Treviso l’ultimo treno parte alle 23.04 da Venezia (oggi l’ultimo è alle 23.56). Ben cinquanta minuti di anticipo.

Lunga percorrenza. Nessun cambiamento, e nemmeno per le Frecce Argento Venezia-Roma o le Frecce Bianche Venezia-Milano/Torino. L’unica attesa novità sarà il ritorno dopo 4 anni dell’Eurocity, gestito dalle Ferrovie Austriache, anche di giorno, sulla linea Venezia Santa Lucia (15.59)- Treviso (16.30)-Udine–Tarvisio-Vienna.

Metrò ancora fermo. Neanche questa volta partirà la SMFR, ossia il metrò sulla tratta Padova-Venezia, sebbene quasi tutte le opere del progetto, partito 25 anni fa, siano state ultimate con una spesa di oltre cento milioni.

«O l’assessore Renato Chisso spiega le cause del ritardo clamoroso oppure si deve dimettere subito» attacca Nino Pipitone, consigliere d’IDV.

I nuovi regionali. Due, essenzialmente, invece, le novità sulle linee regionali. Per la prima volta nascono tredici coppie di treni regionali veloci sulla linea Venezia-Padova- Vicenza-Verona, con fermate anche a San Bonifacio e Verona P. Vescovo e, sempre per la prima volta, 13 coppie di regionali collegheranno Treviso direttamente con Padova. PD-BL. Pochi cambiamenti sulla linea delle Dolomiti che parte da Padova, via Montebelluna e Feltre. L’orario sarà cadenzato. Il primo da Belluno partirà alle 4.48 e l’ultimo alle 19.48.

Felice Paduano

 

Appello dall’Opitergino: «Tv-Portogruaro penalizzata»

«L’assessore Chisso faccia un ultimo sforzo: con i ritorni delle 13.30 e 15.30 e la chiusura corse da Treviso alle 21.30 », questo l’appello del sindaco di Ponte di Piave Roberto Zanchetta dopo che l’assessore Chisso ha confermato che il treno delle 7.30 non sarà soppresso.

«Quando ho deciso di convocare la conferenza sullo spinoso tema del maltrattamento della tratta ferroviaria Treviso-Portogruaro a dispetto del suo crescente utilizzo da parte dei tanti pendolari, ero convinto che il nostro ruolo di sindaci avrebbe fatto da cassa di risonanza, e così è stato, perché il messaggio è arrivato forte a chi di dovere. Non tutti i risultati, evidentemente, sono stati subito centrati, ma il più importante sicuramente sì: il ripristino del treno mattutino delle 7.34 utile comunque per arrivare a Treviso in tempo per l’inizio delle attività scolastiche e lavorative. Ad esso si aggiungano i ritorni dal capoluogo delle 13.30 e 15.30 e la chiusura corse da Treviso alle 21.30. A tutti i pendolari raccolti nel movimento spontaneo va il mio personale grazie per una battaglia vinta assieme; ringraziamento evidentemente esteso anche ai sindaci che hanno subito aderito all’appello dell’intero territorio».

Anche il sindaco di Oderzo Pietro Dalla Libera è soddisfatto del risultato ottenuto anche con la mozione approvata in consiglio comunale:

«L’assessore Regionale Chisso ha ufficialmente confermato la corsa delle 7.30 per Treviso. Al pomeriggio partenza da Treviso alle 13.30 e 15.30: manca la corsa delle 14.20. Siamo moderatamente soddisfatti ma continuiamo a batterci per la corsa delle 14.20 da Treviso. All’incontro insieme a me c’erano anche l’assessore De Luca e il consigliere Montagner a significare che l’amministrazione è a fianco di studenti e lavoratori pendolari nella loro giusta battaglia», conclude il sindaco di Oderzo. Nei giorni scorsi i pendolari della tratta Treviso-Portogruaro avevano recapitato in Regione una petizione con oltre 800 firme per chiedere si essere ascoltati.

(gi.pi.)

 

La campagna parte da Ponte: documenti di protesta a Provincia e Regione «Se non ci ascolteranno programmeremo azioni eclatanti per salvare i treni»

PONTE DI PIAVE – Sindaci e cittadini uniti contro il nuovo orario cadenzato dei treni sulla tratta Treviso Portogruaro. Dalla conferenza che si è svolta ieri in municipio a Ponte di Piave sono scaturite iniziative da inviare in Regione e in Provincia. Erano presenti i sindaci di San Biagio, Ponte di Piave, Oderzo, Motta e i rappresentanti di “Oderzo si muove”, che per primi hanno segnalato il problema degli orari dei treni pensano al futuro. Se le iniziative istituzionali non dovessero sortire effetti inizieranno azioni eclatanti.

«Intanto abbiamo cambiato nome», dicono i rappresentanti del gruppo, che ha il pieno sostegno dei sindaci, «Viste le tante adesioni, ora siamo diventati “La tratta si muove”. La tratta significa, che tutti i pendolari della Treviso-Portogruaro stanno aderendo. In due giorni abbiamo raccolto 680 firme».

Il problema è noto: si prevede la soppressione di numerose corse. Penalizzante in modo particolare la soppressione della corsa del mattino fra le 7 e le 8 che lascia a piedi centinaia di studenti e di lavoratori.

Il sindaco di Ponte di Piave Roberto Zanchetta, chiede: «Cosa c’è dietro a queste scelte apparentemente senza logica? C’è un disegno strategico per sopprimere la tratta dicendo che non ha utenti? Non ha utenti perché gli orari dei treni sono incongrui. Nessuno ha risposto alla lettera che i sindaci hanno inviato la scorsa estate. Da questa riunione usciamo con un documento da inviare in Provincia e in Regione:devono rispondere. Si può fare molto spendendo poco».

Il sindaco di Motta afferma: «Non hanno fatto le opere che abbiamo chiesto da sempre: le barriere fonoassorbenti, la riduzione della velocità dei treni merci, rendere noto ai sindaci quali materiali vengono trasportati dei treni merci».

Anche il sindaco di Motta pensa che ci sia una strategia dietro ai tagli dei treni passeggeri. Lunedì sera il consiglio comunale di Oderzo approverà una mozione sul nuovo orario ferroviario.

«La mozione è per far sentire che cittadini e sindaci sono uniti e per dare modo all’assessore Chisso di portare le nostre istanze in Regione», afferma il sindaco di Oderzo Pietro Dalla Libera. Le osservazioni vanno depositate entro il 5 dicembre, dal 15 dicembre entrerà in vigore il nuovo orario. Per gli studenti e i lavoratori la corsa del mattino potrebbe essere soppressa: tutti di nuovo a intasare le corriere e la Postumia, come venti anni fa.

Giuseppina Piovesana

 

 

il caso – Folla a Salgareda contro il progetto, chiesto un consiglio a Ponte

SALGAREDA. «Fermate la centrale elettrica». È questo l’annuncio partito ieri dai banchi della minoranza durante il consiglio comunale straordinario convocato dal sindaco Vito Messina per contrastare sul nascere il progetto della società Terna per la realizzazione del nuovo Interconnector Italia-Slovenia in corrente continua di 1000 MW. Un progetto mastodontico, con la realizzazione nella campagna di Salgareda di un capannone di 160 metri di lunghezza per 100 metri di larghezza e alto 23 metri, che avrà un impatto devastante sull’ambiente. Il sindaco Vito Messina, illustrando il progetto al folto pubblico presente al consiglio, ha commentato amareggiato:

«A livello comunale stiamo tanto attenti prima di far installare un gazebo o un box auto nei giardini e poi vogliono calarci dall’alto un progetto del genere che sarà devastante per il nostro territorio a vocazione agricola».

Il sindaco ha spiegato che la decisione finale sull’esecuzione del progetto della Terna sarà presa di concerto tra i ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente sentita la Regione. I Comuni interessati potranno esprimere soltanto dei pareri e partecipare alla relativa Conferenza dei servizi. Dai banchi della minoranza il consigliere Davide Zanchetta ha affermato:

«Dato che in pratica a poter dire qualcosa sulla realizzazione del progetto sarà la Regione e abbiamo un presidente trevigiano che si dichiara sensibile alle tematiche ambientali e del territorio, chiediamogli che venga a vedere di persona di cosa si discute. Diciamo a Zaia che venga a vedere personalmente l’area che sarà coinvolta nel progetto».

Si tratterebbe di 90mila mq di terreno agricolo che andrebbe sacrificato, senza considerare i livelli dei campi elettrici e magnetici, oltre al rumore, che la nuova opera potrebbe causare. Ma anche Ponte di Piave non ci sta:

«Chiederemo al sindaco Zanchetta la convocazione di un consiglio straordinario sul tema», annuncia il capogruppo dell’opposizione Mirco Lorenzon, «la centrale sarebbe a pochi metri dal nostro territorio, con un impatto devastante».

Claudia Stefani

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