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L’opera, progettata nel 2012, coinvolge anche il comune di Martellago ed è costata circa 64 milioni di euro

Il casello della frazione di Cappella, Scorzè-Martellago, sarà inaugurato il 3 marzo. L’annuncio non è del tutto ufficiale ma l’indiscrezione è trapelata ieri negli uffici comunali di Scorzè. Un’opera progettata nel maggio del 2012 e che coinvolge due comuni limitrofi, Scorzè e Martellago, del costo di oltre 64 milioni comprensivo di 37 milioni di euro per i caselli, 11 milioni per i collegamenti, 10 milioni per gli espropri e acquisizioni e 3 milioni di progettazione.

Il casello è composto da due stazioni di esazione con 5 ingressi ciascuna, un sovrappasso di 13 metri di altezza in coincidenza dell’intersezione tra Passante e fiume Dese, un ponte sul Dese, strade di collegamento per circa 4 km e 5 rotonde.

Per le opere complementari la settimana scorsa il consiglio comunale ha dato via libera alla convenzione per la realizzazione della bretella di collegamento tra la stazione autostradale e la strada provinciale Moglianese. Complanare del costo di 5.795. 459 che verrà realizzata e gestita dalla Società Veneto Strade sulla base del progetto definitivo predisposto dall’Anas.

Sarebbero a buon punto anche gli accordi per la mitigazione ambientale della zona che circonda il casello e del cosiddetto bosco di Cappella su progetto di studio del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive. Verranno sistemate pure le vasche di contenimento in caso di sovrabbondanza di pioggia. Entro breve tempo incontro, come ha detto il sindaco Giovanni Battista Mestriner , con Veneto Agricoltura per il progetto del cosiddetto bosco di Cappella e la piantumazione degli alberi finanziata con 150.000 euro dalla Regione Veneto su un’estensione di 10 ettari. Probabilmente la messa dimora delle piante avverrà al termine dell’estate per garantire l’integrità delle essenze arboree.

 

Nuova Venezia – Scorze’. “Complanari, rischio smog”.

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13

feb

2015

Traffico a Scorzè. La capogruppo Gianna Manente mette sulla graticola il sindaco

«Non ha previsto barriere e collegamenti». Lui: «Tutta colpa del suo partito»

Il Pd accusa Mestriner

SCORZÈ – Zero barriere, niente mitigazioni e nemmeno collegamenti da e per il casello. Piovono accuse dalla minoranza in Consiglio a Scorzè sulla viabilità locale a poche settimane dall’apertura al traffico del tornello al confine con Martellago.

Lunedì il parlamentino era chiamato ad approvare la convenzione con Cav, Anas e Veneto Strade per completare la bretellina a fianco del Passante che collegherà la Moglianese (zona via Ariosto) al casello autostradale.

Ma la discussione si è spostata su altri temi, con il Pd, soprattutto, che ha imputato alla maggioranza di non aver fatto abbastanza per difendere il territorio. I primi affondi sono arrivati dal capogruppo del Partito Democratico, Gianna Manente. «Ci sono ancora delle questioni che preoccupano» esordisce «perché manca ancora un collegamento tra la Crosarona e la Noalese, in zona via Milano. Inoltre la complanarina sarà aperta fra un paio d’anni e nel frattempo dovremmo tribolare. Intanto cosa faremo in questo grande lasso di tempo? Scorzè come sopporterà i nuovi flussi di traffico? E lo smog e i rumori che livelli avranno? Mi auguro siano fatti dei puntuali rilievi, specie vicino alle scuole e negli ambienti parrocchiali».

Finito? No, perché Manente punta il dito contro la maggioranza sui problemi che potrebbe avere Cappella. «La complanarina sarà costruita a pochi passi dal centro del paese», spiega Manente, «e attirerà tutto il traffico, pesante o leggero che sia, da Mogliano. I veicoli da Castelfranco graveranno su via Milano e non ci sarà un collegamento tra il casello e l’ospedale di Mestre. Siamo privi di mitigazioni ambientali: i residenti di via Ariosto, via Verdi e via Marco Polo stanno ancora aspettando le barriere fonoassorbenti».

Il consigliere della lista Scattolin-sindaco Maurizio Civiero si augura che presto le strade siano costruite. «Manca da risolvere il nodo del Pioppeto a Salzano» osserva «perché non si è scelto di fare l’arteria parallela a via Volta».

Mestriner tenta di difendersi e cerca di buttarla sul personale. «Manente», replica, «convinca il Pd di Mestre a farci fare il collegamento con Mestre, faccia altrettanto a Salzano per risolvere il nodo del Pioppeto e a Noale per unire via Milano con la Crosarona. Il Pd di Mestre è contrario a tutto e ci ha fatto spostare la rotonda di via Ponte Nuovo rendendola pericolosa. Il bosco sarà fatto, perché le aree sono state espropriate e abbiamo 150 mila euro di finanziamento regionale. Sulle barriere dove c’è un avvio del procedimento verso Cav affinché le installi».

Alessandro Ragazzo

 

SCORZÈ –  Approvata a maggioranza in consiglio comunale la convenzione per la progettazione e realizzazione della bretella di collegamento tra la stazione autostradale Martellago-Scorzè e la provinciale Moglianese.

Il documento viene stipulato tra Concessione autostradali venete (Cav), l’Anas, Veneto Strade, il Comune di Martellago e il Comune di Scorzè dove l’arteria continuerà nella zona della frazione di Cappella quasi parallela al passante. La bretella dovrebbe convogliare l’eventuale aumento del traffico pesante che si avrà con l’apertura del casello lungo la Moglianese. Il nuovo passaggio verrà realizzato e gestito da Veneto Strade sulla base del progetto definitivo predisposto dall’Anas. Costo complessivo dell’opera euro 5.795.459.

(R.Fav)

 

DOLO – Il bilancio di dodici mesi nei comuni di Riviera del Brenta e Miranese serviti da Veritas

Sono state 446 le contravvenzioni elevate dagli ispettori ambientali di Veritas nel corso del 2014 nei comuni della Riviera del Brenta e del Miranese serviti dall’azienda.

Dal 1° gennaio 2014 Mirano e Santa Maria di Sala non usufruiscono più del servizio mentre dalla primavera scorsa i comuni di Dolo, Noale, Salzano e Spinea hanno ottenuto una riduzione del 50% del servizio e, quindi, i controlli si sono dimezzati.

L’importo complessivo delle contravvenzioni è risultato di circa 73.000 euro, cifra che sarà introitata dai comuni e non da Veritas. Si è trattato principalmente di multe comminate per abbandono dei rifiuti esternamente ai cassonetti o perché i cittadini non hanno rispettato l’obbligo della differenziazione.

Nella lista dei comuni più indisciplinati al primo posto Mira con 124 contravvenzioni, si tenga conto però che Mira è anche il comune più popoloso, al pari di Scorzè dove ne sono state fatte lo stesso numero, seguono Martellago con 60 multe, 33 a Camponogara, 31 a Vigonovo, 26 Fossò, 20 a Stra, 18 a Campagna Lupia, 7 a Campolongo Maggiore e 3 a Fiesso d’Artico.

Durante i vari sopralluoghi gli ispettori non solo hanno fatto le multe, ma spesso sono stati contattati dagli utenti ed hanno fornito 3.976 informazioni rispondendo sulle modalità di differenziazione dei rifiuti e su orari e regole del conferimento.

Informazioni così ripartite: 229 a Campagna Lupia, 161 a Campolongo Maggiore, 398 a Camponogara, 242 a Fiesso d’Artico, 298 a Fossò, 406 a Martellago, 894 a Mira, 561 a Scorzè, 294 a Stra e 493 a Vigonovo. Le ispezioni continuano anche in questi giorni.

Lino Perini

 

Cantieri aperti tra maggio e giugno, la strada dovrebbe aprire al traffico per la fine del 2016

SCORZÈ – Febbraio mese decisivo per la tangenziale sud di Scorzè. Sono una settantina i proprietari interessati dagli espropri di terreni e fabbricati e per i prossimi 15-20 giorni Veneto Strade potrebbe già avere la disponibilità delle aree. Nei giorni scorsi, gli interessati hanno ricevuto la lettera di convocazione per fare quegli incontri necessari a definire le indennità.

L’iter, dunque, va avanti ed entro la metà dell’anno i cantieri dovrebbero essere aperti; in municipio, infatti, c’è fiducia perché tra maggio e giugno si possa partire. Per la seconda parte del 2016 potrebbe aprire al traffico, anche se date ufficiali ancora non ce ne sono. La strada sarà tutta nel comune di Scorzè e che sfiorerà la zona industriale. Sarà lunga tre chilometri, unirà via Milano con via Boschi (Castellana) e avrà due corsie per senso di marcia larghe 3,75 metri. Il progetto prevede quattro rondò: in via Milano, via De Gasperi, via Volta (zona via Omara) e via Boschi (questa già esistente), da dove ci sarà la bretella di collegamento al casello del Passante. Su via Milano e via De Gaspari, la rotonda avrà due corsie e un diametro interno di 50 metri, quello in via Volta, stesso diametro ma a tre corsie.

Saranno, poi, inserite delle mitigazioni ambientali e delle piste ciclabili attorno alle rotatorie. Da via Boschi, poi, partirà la bretella di collegamento al casello del Passante, pronto per essere aperto a breve, e tra poco anche Scorzè, sulla scia di quanto fatto mercoledì scorso da Martellago, dovrà siglare la convenzione per sbloccare l’iter della complanarina.

Dunque un altro tassello viario andrà a chiudersi, anche se per vedere costruito tutto ci vorrà ancora un po’. La nuova arteria sarà lunga circa un chilometro e metterà in collegamento lo stesso casello a via Moglianese e dovrà essere uno sfogo per il traffico pesante. Sarà Cav a finanziare l’opera, quasi 5,8 milioni di euro, ma progetto e assegnazione dei lavori saranno in carico a Veneto Strade.

Alessandro Ragazzo

 

NOALE – Problemi nel primo pomeriggio di ieri per chi ha viaggiato sulla linea Venezia-Castelfranco-Bassano, a causa di un problema tecnico al passaggio a livello di via Casone a Cappelletta. L’episodio è avvenuto attorno alle 13.30 e i disagi si sono ripercossi per oltre due ore, con ritardi accumulati anche per oltre 30 minuti.

Interessati 16 treni, con due navette Mestre-Noale cancellate, sette che hanno visto il tragitto ridursi e altrettanti sono arrivati a destinazione fuori l’orario previsto. Penalizzati centinaia di utenti, specie quegli studenti di Noale, Salzano, Maerne e Spinea che dovevano rientrare a casa o andare all’università ma anche chi aveva il turno pomeridiano al lavoro oppure rientrare dagli uffici poco prima della sera.

Nella frazione di Noale sono giunti i tecnici di Rfi per riparare il guasto, impiegandoci pochi minuti, e anche gli uomini della polizia locale per regolare il traffico su gomma nel caso in cui avesse dovuto passare il convoglio. In questo caso, non ci sono stati particolari inconvenienti.

Diversa la situazione per i passeggeri che dovevano muoversi sulla linea a binario unico. Nello specifico, le navette che non sono nemmeno partite sono le numero 5784 (delle 14.22 da Mestre) e 5787 (delle 15.09 da Noale), mentre i regionali 5730, 5731, 5736, 5737, 5741, 5742, e 5746 anticipato il loro arrivo o sono partiti da un’altra stazione.

Altri treni, invece, hanno subito ritardi dai 20 agli oltre 30 minuti. In pratica i problemi si sono registrati fra le 13.30 e le 18, ora in cui il regionale 5746 sarebbe dovuto partire da Venezia Santa Lucia per raggiungere Bassano ma lo ha fatto dalla stazione di Castelfranco. Solo poco prima di sera la circolazione è tornata a essere regolare.

Alessandro Ragazzo

 

MARTELLAGO – Passata quasi all’unanimità, mercoledì, in consiglio, con la sola astensione del M5S, la convenzione che poi sarà siglata con Comune di Scorzè, Anas, Cav e Veneto Strade per sbloccare la complanarina, l’ultimo tassello della viabilità del casello. La nuova arteria, già prevista ma inserita nei piani in seconda battuta e rimasta ferma a lungo, garantirà un collegamento diretto tra la Moglianese e il casello, specie per il traffico pesante, e sgraverà via Ca’ Nove, dove peraltro vige il divieto ai camion: correrà rasente il Passante, tra Cappella di Scorzè e Martellago. L’accordo prevede che l’opera sia finanziata con fondi Cav, 5 milioni 795mila euro, ma affida la parte economica e realizzativa, compresa la gara per assegnare i lavori, a Veneto Strade. Una soluzione per accorciare i tempi e il ritardo con cui la bretella, che richiederà comunque un anno e mezzo-due, sarà pronta rispetto alla restante nuova viabilità, che sarà aperta col casello a fine febbraio.

«Il nostro territorio ha subìto il Passante ma l’Amministrazione precedente ha fatto di tutto per portare a casa quanto più possibile, in modo che almeno avessimo un ritorno» – ha rilevato il sindaco Barbiero, ricordando che negli accordi rientra anche la sistemazione di via Ca’ Nove. «Finalmente chiudiamo un cerchio ’pesante’ per il nostro territorio. Con la complanarina e le altre nuove arterie si farà in modo, per lo meno, che i camion dall’autostrada non passino per le strade e per il centro di Martellago» – ha aggiunto Moreno Bernardi (Un Comune per tutti). «Se dovessimo esprimerci su Passante e casello, che hanno prodotto uno scempio, diremmo un fermo ’no’. Con questa bretella, almeno, si salva Ca’ Nove, sperando però che ci si fermi qui» – ha concluso Andrea Marchiori (5 Stelle).

Nicola De Rossi

 

Scorzè. Il Pd accusa l’amministrazione: per vedere il bosco serviranno vent’anni

Il sindaco Mestriner: avremo dieci ettari di alberi e le barriere fonoassorbenti

SCORZÈ – Sempre il casello e sempre il problema della sicurezza dei cittadini al centro della polemica a Scorzè tra Pd e maggioranza, a poco più di un mese dall’apertura al traffico.

Se prima si era parlato dei problemi che potrebbero avere pedoni e ciclisti con le piste ancora da fare o completare, stavolta lo scontro è sulla mitigazione ambientale, bosco o barriere fonoassorbenti che siano, per ridurre i rumori provocati dal passaggio dei mezzi.

E il maggior partito di minoranza chiede che si ritardi l’apertura al traffico finché non ci saranno opere almeno sufficienti.

«Mancano poche settimane all’apertura del casello», spiega il capogruppo del Pd Gianna Manente, «e non ci sono segnali dei dieci ettari di area verde promessa. Si era parlato, addirittura, di vederla prima che terminassero i cantieri del casello. A seconda del tipo di alberi da mettere, crediamo che ci vorrà qualche lustro prima di vederne i risultati. Ma intanto che si fa per tutelare la salute della gente? Che non sia il caso di posticipare l’apertura del casello? Credo che sia un argomento su cui riflettere».

Per il consigliere Gigliola Scattolin ci vorranno vent’anni prima di vedere gli alberi cresciuti. «E i benefici», continua, «si potranno avere solo quando avranno le dimensioni tali per essere efficaci».

Per il sindaco Giovanni Battista Mestriner il bosco si farà e tra qualche giorno dovrebbero essere definiti gli accordi con gli altri enti, soprattutto il consorzio di bonifica Acque Risorgive. «Solo grazie a noi», replica, «avremo dieci ettari di superficie verde e non zone industriali. Il Pd di Scorzè ci dica in quali altri Comuni da loro governati è stata fatta un’area così grande di mitigazione. Invece di collaborare, ci hanno sempre criticati in modo pretestuoso. Ricordo che il Comune di Scorzè non ha voluto il Passante e il casello. La gestione del primo e l’apertura del secondo, fatta con legge obiettivo, è in carico a Cav. Abbiamo acquisito le superfici e trovato i finanziamenti, non possiamo anche rivoluzionare le leggi della botanica perché gli alberi crescano prima: intanto è stato importante seminarle. Stiamo lavorando perché le aree cedute diventino di mitigazione idraulica e su questo c’è la necessità di definire un accordo con il consorzio Acque Risorgive: sarà fatto a breve».

Mestriner, poi, punta ad avere le barriere fonoassorbenti, che costano attorno al milione di euro a chilometro: «Tra poco», osserva, «partiremo con la procedura da adottare per impedire lo sforamento dei limiti acustici; questo consentirà ad Anas di riorganizzare il suo piano di risanamento come previsto».

Alessandro Ragazzo

 

Ecco i dati ufficiali Veritas. Al secondo posto Martellago, poi Scorzè

Bene anche la Riviera del Brenta. Ultima Venezia che però sta migliorando

SPINEA – La zona del Miranese campione di riciclo: nel 2014 tre comuni del comprensorio occupano il podio della classifica di Veritas sulla raccolta differenziata.

La regina è Spinea, che ha fatto registrare il 79,52% di rifiuti e materiali raccolti, smaltiti in maniera separata e poi riciclati. Seguono, nell’ordine, Martellago (79,09%) e Scorzè (78,20%). Tutti e tre i comuni devono il loro ottimo risultato alla recente introduzione della raccolta del secco in cassonetti a calotta, ovvero quelli apribili solo con la chiave personale.

Ma il trend positivo riguarda tutto il territorio dove Veritas gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti: la percentuale complessiva è infatti passata dal 58,34% del 2013 al 62,91% del 2014.

Provincia. Giù dal podio si distingue la Riviera del Brenta: Campagna Lupia ha ottenuto lo scorso anno il 77,83% di differenziata ed è il primo dei comuni con sistema di raccolta porta a porta, quindi con pagamento a corrispettivo.

Seguono Campolongo Maggiore (72,65%) e Camponogara (76,12%), anch’essi con sistema porta a porta.

Allargando il raggio d’azione, bene Cavallino-Treporti (68,71%, con porta a porta), poi Cavarzere (68,49%), che opera un sistema misto: porta a porta e cassonetti.

Chioggia registra il 62,29%, sempre con sistema misto, Dolo il 63,92%, Fiesso d’Artico il 69,38%, Fossò il 78,17%.

Il resto della classifica vede Marcon (72,23%), Meolo (77,90%), Mira (59,13%), Mirano (75,42%,), Mogliano (72,61%), Noale (76,90%), Pianiga (76,21%), Quarto d’Altino (72,71%), Salzano (73,29%), San Donà di Piave (77,33%), Santa Maria di Sala (76,10%), Stra (69,93%), Venezia (51,05%). Fanalino di coda è Vigonovo con il 65,34%.

Venezia. Nel Comune di Venezia superata dunque la soglia fatidica del 50%. Pur lontano dai primi, il capoluogo è in sensibile miglioramento, avendo registrato solo un anno prima il 43,17% di differenziata.

In particolare, Venezia, Murano e Burano hanno raggiunto il 25,96% ma sono Pellestrina e Lido (dove da circa un anno sono stati collocati i cassonetti a calotta) a fare registrare la migliore performance, passando dal 28,21% del 2013 al 54,96 dell’anno scorso.

Mestre. Anche Mestre è in crescita (64,20%), trascinata da Mestre-Carpenedo (58,93%, dal 46,22% del 2013), ultima municipalità in ordine di tempo a utilizzare i cassonetti per il secco a calotta. Restano invece stabili, ma comunque su buone percentuali, Chirignago-Zelarino (74,28%), Marghera (66,53%) e Favaro (65,64%).

Filippo De Gaspari

 

Scorzè. Manente (Pd): lo snodo apre in febbraio ma su viabilità e sicurezza il Comune non ha deciso nulla, le strade sono inadatte al traffico pesante

SCORZÈ – Meno di due mesi all’apertura del casello Martellago-Scorzè del Passante e in quest’ultimo Comune sale la preoccupazione per la sicurezza di alcune strade, che a breve diverranno uno snodo importante per il traffico cittadino.

«Si devono tutelare pedoni e ciclisti», attacca il capogruppo del Pd Gianna Manente, partito che nei giorni scorsi ha presentato un’interrogazione sull’argomento. «Si deve ancora finire la pista ciclabile su via Ponte Nuovo da via Tiziano fino a ponte del fiume Dese», continua Manente, «e manca quella dalla rotonda di via Spangaro fino al collegamento con il centro di Peseggia. Di più, perché via Vecchia Moglianese Peseggia e via Ponte Nuovo sono strette e negli ultimi anni c’è stato un forte aumento dei veicoli e della velocità di percorrenza, nonostante i 50 all’ora».

Secondo le ultime informazioni, il casello dovrebbe aprire al traffico tra fine febbraio e inizio marzo. In questi giorni, gli operai stanno sistemando la segnaletica orizzontale e i cartelli verdi che indicano l’autostrada sono già stati messi da qualche giorno. I lavori del casello vero e proprio, invece, sono finiti il 30 novembre come da programma.

Dunque ormai ci siamo per dare il via libera a macchine e camion, anche se la data precisa dell’inaugurazione non è ancora stata comunicata. Ragion per cui la minoranza a Scorzè è preoccupata per l’incolumità di pedoni e ciclisti, perché sulla bretella di collegamento a Est, dalla rotonda della Castellana (zona Kelemata a Martellago), viaggeranno circa quattromila mezzi al giorno. E questa tangenziale toccherà le rotonde di via Morosini (Martellago) e via Ponte Nuovo (Scorzè).

«Il Comune di Martellago», continua Manente, «ha già in previsione, e fatto inserire nell’accordo con Concessioni autostradali venete (Cav) la costruzione della pista ciclabile su via Morosini, mentre Venezia sta finendo i lavori per prolungare il tragitto per chi si muove a piedi o in bicicletta in via Ca’ Lin a Trivignano fino al ponte del fiume Dese. A Scorzè nulla di tutto questo; anzi, non si è neppure partecipato al bando per ottenerne i fondi previsti nel piano finanziario della Regione».

Anche Andrea Bello (Pd) rincara la polemica: «In Consiglio comunale ci è stato detto che servivano importi esigui per fare le piste ciclabili e si sarebbe potuto far fronte con risorse proprie ma non le abbiamo viste inserite nel piano triennale delle opere».

Alessandro Ragazzo

 

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