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Ha fatto tutta la tratta da Bassano a Maerne per documentare il numero dei viaggiatori e chiedere alla Regione di aumentare le corse dalle 7 alle 8

SPINEA. A Spinea il sindaco fa il pendolare. Telecamerina d’ordinanza e block-notes in mano, Silvano Checchin si è svegliato di buon’ora e ha percorso tutta la tratta ferroviaria da Bassano a Maerne, viaggiando sul treno regionale veloce delle 6.25.

Fermata dopo fermata, il primo cittadino ha verificato di persona il numero preciso di pendolari saliti e scesi dal treno, prendendo nota dei viaggiatori in carrozza per ogni singolo tratto. Checchin ha così avuto conferma di quanto già denunciato in precedenza: il segmento ferroviario più utilizzato è solo quello da Castelfranco a Venezia.

Da Bassano a Castelfranco viaggia invece un numero inferiore di passeggeri rispetto a quelli che da dicembre non possono più salire a Spinea, dove la fermata è stata cancellata.

L’obiettivo di Checchin è quello di chiedere alla Regione di aumentare il numero dei treni a disposizione a Spinea nella fascia oraria che va dalle 7 alle 8, che il nuovo orario cadenzato ha invece fortemente penalizzato.

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Entro sei mesi Mirano, Spinea, Noale, Martellago, Santa Maria di Sala e Salzano riuniranno i comandi dei vigili e le direzioni di economato, personale e messi

MIRANO. Il matrimonio s’ha da fare. Già a fine mese le prime delibere approderanno nei Consigli comunali per essere votate ed entrare poi nella fase esecutiva. Entro il primo semestre del 2014 nascerà così l’Unione del Miranese: sei comuni, 120 mila abitanti. I sindaci hanno dato forma al progetto, la bozza ora coinvolge la Regione e, a breve, diventerà pubblica nei singoli Consigli comunali.

Territorio. Ad oggi l’ambito geografico dell’Unione è il Miranese. Resta in stand-by l’aggregazione con i comuni della Riviera, dove già esiste un’Unione territoriale tra Dolo, Fiesso, Fossò e Campagna Lupia. Se ne potrà però riparlare in futuro, con una “Unione tra unioni”. Quella del Miranese intanto sarà formata dai sei comuni del comprensorio (tutti meno Scorzé). Quindi Mirano, Spinea, Noale, Martellago, Santa Maria di Sala e Salzano. In totale circa 120 mila abitanti, quarta “città” del Veneto per residenti dopo Venezia, Verona e Padova. Pianiga, a questo punto, a metà strada tra Miranese e Riviera, deve decidere con chi aggregarsi.

Funzioni. Scontata l’aggregazione della protezione civile (che già da tempo opera in una logica di distretto) e la polizia locale. Finora è quest’ultima la novità più importante e prossima: già entro giugno i sei comandi municipali saranno riuniti in un solo corpo di polizia, che avrà sede in villa Belvedere a Mirano, scelta come luogo di rappresentanza dell’Unione. A livello di servizi i sei comuni condivideranno quelli relativi al commercio, al personale e ai messi.

Polizia. Aperta la partita per il comandante del corpo Miranese, intanto però i comuni hanno l’urgenza di risolvere questioni logistiche. Prima tra tutte quella relativa ai mezzi: villa Belvedere è una sede di prestigio ma ha la pecca di non poter ospitare le auto di servizio, che nel parco non possono proprio entrare. Mirano avrebbe una soluzione pronta, quella dei 20 posti auto nel parcheggio interrato, chiuso e sicuro, di via Vivaldi, troppo lontano però dal parco Belvedere. Intanto a Mirano i vigili stanno già organizzando il trasloco, pronti a lasciare entro alcuni mesi il comando di via Macello.

Tempi. A fine mese è previsto un incontro dei sindaci in Regione per limare gli ultimi aspetti, sotto l’egida dell’assessore regionale agli Enti locali Roberto Ciambetti, che ha già benedetto l’operazione. Poi saranno coinvolti i consigli comunali. La delibera di adesione all’Unione dei comuni del Miranese dovrà passare in tutti i parlamentini locali. Poi l’associazione dei servizi entrerà nella fase attuativa.

Filippo De Gasperi

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La petizione anti-tir supera le 800 firme, oltre un terzo degli elettori di Robegano ha firmato per chiedere alla Provincia di vietare il transito ai mezzi pesanti nel cuore della frazione. Si è chiusa domenica dunque la campagna promossa dal circolo salzanese del Pd: ora residenti ed esponenti politici valutano l’idea di organizzare una grande manifestazione per poi consegnare le firme raccolte non solo a Provincia e Regione ma pure alla Prefettura. «Il nostro circolo ha dato la possibilità ai cittadini di far sentire la propria voce su una questione che va ben al di là delle appartenenze di partito – ha spiegato ieri il salzanese Stefano Barbieri, segretario del circolo locale Pd -. Ora sta alle istituzioni dare la giusta risposta, i residenti di Robegano si sono già espressi molto chiaramente». Il problema in paese è molto sentito, la questione fa discutere da almeno due anni. I cittadini si lamentano per il costante passaggio dei camion in via XXV aprile, la strada centrale della frazione: una strada delicata per la presenza di varie attività commerciali ma anche e soprattutto di chiesa, nido e scuola materna.

«L’asfalto è dissestato da tempo, le vibrazioni si sentono fin dentro le nostre case e su alcuni muri sono comparse pure le crepe» sbottano molti residenti.

Il Comune di Salzano appoggia da tempo questa battaglia e avrebbe già individuato una soluzione: il sindaco Alessandro Quaresimin chiede infatti che il traffico venga riversato sulla nuova bretella a nord di Robegano. Oltre un anno fa inviò un’istanza ufficiale alla Provincia assieme all’allora sindaco di Martellago Giovanni Brunello. I due Comuni chiedevano di vietare il transito dei tir nei due centri abitati: a Martellago per i camion provenienti dalla provinciale 36 e diretti a nord, a Robegano per quelli provenienti dalla provinciale 38 e diretti verso Noale. Ma lo scorso autunno è arrivata una risposta negativa: «Vogliamo capire il perché, siamo pronti pure a bloccare la strada» annunciano adesso i residenti.

Gabriele Pipia

 

ROBEGANO – Oltre 800 persone hanno detto no ai camion in centro a Robegano. Questo il dato raccolto domenica dal Pd di Salzano che ha organizzato la sottoscrizione, che sarà inoltrata al prefetto Domenico Cuttaia, al presidente della Provincia Francesca Zaccariotto e all’assessore alla Mobilità Renato Chisso. «Il circolo ha dato la possibilità ai cittadini, tutti, di far sentire la propria voce» dice il segretario del Pd di Salzano Stefano Barbieri «Ora sta a Regione e Provincia dare la giusta risposta». La raccolta firme era partita nelle scorse settimane; dapprima una lettera alle famiglie e ai commercianti della zona, con un modulo da firmare per chiedere il “trasloco” dei tir sulla bretella di via Delle Motte a Martellago, inaugurata a fine maggio 2012. Domenica 5 gennaio primo banchetto di raccolta (630 firme), quindi domenica si è toccata quota 800. Ora si attende di capire quali scelte faranno gli organi superiori e se i tir non passeranno per il centro, dopo che la Provincia, che gestisce via XXV Aprile, si era detta contraria a questa ipotesi.

(a.rag.)

 

Miranese quarta “città” del Veneto

MIRANO. Il 2014 sarà l’anno dell’Unione dei comuni, con la benedizione della Regione. L’assessore regionale al Bilancio con delega agli Enti locali, Roberto Ciambetti, l’ha già definita: «La quarta città per abitanti della Regione, dopo Venezia, Verona e Padova, ma prima di Vicenza, Treviso, Rovigo e Belluno». Un bel biglietto da visita, non c’è che dire. Anche se in realtà l’Unione è ancora o quasi tutta da costruire.

Incontri se ne sono svolti, e diversi, nel 2013 e ne sono in programma ancora in questo inizio di nuovo anno. Poi il progetto di Unione passerà attraverso tutti i Consigli comunali coinvolti e, se approvato da tutti, diventerà realtà.

Con l’abolizione delle province e pochi altri esperimenti simili in Veneto, il Miranese diventerà con i suoi oltre 120 mila abitanti, il quarto polo di riferimento amministrativo regionale. Da quel poco che trapela nelle riunioni tra i sindaci di Martellago, Mirano, Noale, Salzano, Santa Maria di Sala, Spinea e (dalla Riviera) Pianiga, si stanno individuando i quattro ambiti (forse più) di associazione delle funzioni. Praticamente certa la polizia locale, con un comando unico e la protezione civile, che già da tempo lavora per distretto, probabile una regia unica anche per quanto riguarda il personale, l’edilizia scolastica, forse anche le politiche culturali e i servizi sociali, che drenano gran parte delle risorse comunali. Trattative che si svolgono in segreto sì, ma sotto l’egida favorevole della Regione. Spiega infatti Ciambetti: «La contiguità con il vicino Camposanpierese, dove l’esperimento di condivisione di servizi e uffici ha portato grandi risultati, ha avuto un suo ruolo, ma dobbiamo ammettere che nel Miranese c’è una novità: assistiamo a un processo in cui il centro minore vanta circa 12 mila abitanti, mentre tutti gli altri comuni interessati superano la soglia dei 15 mila. Tutti segnano dinamiche demografiche in crescita e in alcuni casi, come per Santa Maria di Sala, in forte aumento». Il bacino dell’Unione coprirà, se tutto procederà per il meglio, circa il 14% dell’intera popolazione della provincia, in un’area strategica di collegamento tra il trevigiano, il Camposanpierese e la laguna. «Da anni», conclude Ciambetti, «nel Miranese alcune istituzioni hanno anticipato la svolta e agiscono già nell’ottica di bacino, dal polo scolastico di Mirano all’Asl 13».

Filippo De Gaspari

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Proseguono i lavori dell’opera del Passante

È l’anno del casello. Il 2014 vedrà di fatto chiudersi l’imponente opera del Passante con la consegna del più rilevante intervento rimasto indietro, il casello di Martellago-Scorzè, a cavallo del Dese, con la viabilità d’adduzione. I lavori, iniziati nel 2013, procedono a pieno ritmo. Le opere di fondazione (piloni, spalle e pile dei ponti) sono fatte, la bretella che collegherà a ovest il casello a via Boschi a Martellago è già asfaltata, mentre si sta realizzando il rilevato della circonvallazione nord, la nuova tangenziale a est di Martellago che dalla barriera porterà alla Castellana, al confine con Trivignano. Da febbraio inizieranno i vari dei ponti in acciaio, che finiranno in agosto: quelli di attraversamento del Dese e degli altri canali della nuova viabilità e, soprattutto, il viadotto principale del casello di oltre mezzo chilometro, che attraverserà l’autostrada, sarà montato a stralci e richiederà la chiusura del Passante per almeno una notte. Quindi, si dovranno completare tutta la parte impiantistica del casello e le opere viarie, in primis quelle della circonvallazione nord con le varie rotonde di raccordo con la viabilità esistente. «Entro febbraio saranno ultimati anche gli espropri, compresi quelli dei terreni per realizzare il bosco che proteggerà l’abitato di Cappella – spiega il sindaco di Scorzè, Giovanni Battista Mestriner – La Passante di Mestre Spa conta di consegnare tutto per ottobre». Per l’autunno saranno dunque pronti sia il casello sia le nuove strade, come da programma. Resterebbe fuori solo la complanarina, la bretellina dal casello alla Moglianese aggiunta al progetto in secondo tempo, di cui è pronta la progettazione definitiva ma che dovrà seguire un iter a parte. Il 2014 sarà anche l’anno della nuova tangenziale sud di Scorzè (l’ex Variante alla 515), che non fa parte del «pacchetto casello» ma ne è funzionale: nelle prossime settimane sarà pubblicato il bando per aggiudicare i lavori, che dovrebbero iniziare a inizio estate per chiudersi entro il 2015.

 

SALZANO – Oltre 600 le firme raccolte ieri mattina per dire no al transito dei camion in centro a Robegano su via XXV Aprile. Ma il numero è destinato ad aumentare perché il Pd, organizzatore dell’iniziativa, ha deciso di ripeterla anche domenica prossima, visto il maltempo di ieri mattina. Tra sei giorni, poi, sarà definita anche la manifestazione che segnerà la consegna delle sottoscrizioni al prefetto di Venezia Domenico Cuttaia, al presidente della Provincia Francesca Zaccariotto e all’assessore regionale alla Mobilità Renato Chisso. Il partito chiede che tutto il traffico pesante passi sulla bretella di via delle Motte, o variante di Robegano, che congiunge via Roma a via Castellana, entrambe a Martellago. Oggi i tir possono viaggiare da Maerne a Noale passando per Robegano ma non viceversa. «Ci ha impressionato in modo positivo», dice il segretario del Pd di Salzano Stefano Barbieri, «la partecipazione della gente. C’è chi arrivava al banchetto con il modulo firmato dalla famiglia, chi da tutto il condominio».

(a.rag)

 

ROBEGANO – Tutti in piazza per dire no al passaggio dei camion per il centro di Robegano. L’invito arriva dal Pd di Salzano che dà appuntamento per domattina per raccogliere le firme da inviare a Regione e Provincia per istituire il divieto di transito su via XXV Aprile. La questione è sorta poco meno di due mesi fa, quando dalla Provincia, gestore della strada, è arrivato il no alla proposta di Salzano e Martellago di deviare il traffico sulla bretella di vie delle Motte, da via Roma a via Castellana a Martellago. Quest’ultima è stata aperta il 31 maggio 2012 e i due Comuni avevano chiesto di spostare i mezzi pesanti dai centri; ad oggi, quelli provenienti da Noale, giunti al semaforo di via Mestrina, devono svoltare sua via Montegrappa o via Cornarotta. Dunque i camionisti non possono proseguire diritti verso Robegano. Il problema, però, è in senso inverso, dove i tir possono passare. A quel punto, i sindaci Alessandro Quaresimin (Salzano) e Giovanni Brunello, avevano spedito una missiva ad agosto 2012, dove si chiedeva di spostare tutti i tir proprio sulla nuova bretella da 3 chilometri. Lo scorso novembre, la Provincia si è detta contraria. Così il Pd ha inviato una lettera alle famiglie e alle attività del paese per invitare a mobilitarsi e a firmare.

«Il passaggio dei tir in centro» spiega il segretario del partito di Salzano Stefano Barbieri «crea inquinamento, pericolo per i cittadini, danni agli edifici e alla strada, oltre al rumore e al disturbo anche alle attività economiche. La petizione è già stata spedita a tutti i robeganesi e in molti hanno già raccolto la nostra richiesta. Domani ci sarà una prima raccolta e poi consegneremo tutto alla Provincia e alla Regione».

(a.rag.)

 

Anche Cav sopra la media italiana degli aumenti per il 2014

Il ministero delle Infrastrutture punta a ridurre l’impatto

VENEZIA – Automobilisti e trasportatori si preparino. Perché al netto delle misure allo studio del ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, dal primo gennaio i pedaggi autostradali inesorabilmente aumenteranno.

In particolare in Veneto dove, d’altronde, ci sono in ballo (o ci sono stati) investimenti rilevanti sulla rete (uno su tutti la terza corsia) che le concessionarie sono chiamate a sostenere in proprio a fronte della possibilità di aumentare i prezzi al casello sulle tratte gestite.

I lavori per la realizzazione della terza corsia sul tratto di A4 che va da Venezia a Trieste spingono Autovie Venete al top tra le richieste di adeguamento tariffario avanzate dalle concessionarie autostradali italiane all’Anas. Si parla di un aumento medio dei pedaggi richiesto per le tratte gestite dalla concessionaria presieduta da Emilio Terpin del 12,9% dopo quello del 12,63% di gennaio 2013. Il tutto su A4 Venezia-Trieste, A23 Palmanova-Udine Sud, A28 Portogruaro-Pordenone-Conegliano, A57 tangenziale di Mestre con competenza fino al Terraglio.

I rincari medi in Italia dovrebbero attestarsi sul 4% con un picco assoluto del +14,5% in Valle d’Aosta, sul Rav (raccordo autostradale valdostano).

In casa A4 Holding, ovvero su A4 Brescia-Padova e A31, si punta a ottenere un incremento del 4% dopo il più 4,13% del 2013 che, però, è scattato ad aprile in ragione di un approfondimento dell’istruttoria.

Stando a prime indiscrezioni la richiesta 2014 della Brescia-Padova sarebbe in “contestazione” e quindi il ministero potrebbe, alla fine, riconoscere un aumento inferiore alla società presieduta da Attilio Schneck.

Sulla A13 Padova-Bologna e sulla A27 Venezia-Belluno, gestite da Autostrade per l’Italia, lo scorso gennaio l’aumento medio è stato del 3,47% e dovrebbe trovare conferma nella richiesta 2014 della società controllata dai Benetton.

Autobrennero, sulla A22,dovrebbe rincarare le tariffe dell’1,63%.

Per quanto riguarda invece Cav (Passante di Mestre) la richiesta di adeguamento medio inoltrata all’Anas parla di circa un più 6%.

«Un aumento» sottolinea il presidente Tiziano Bembo «dovuto, fondamentalmente, agli investimenti per realizzare il casello di Martellago e lo svincolo di Marcon».

Lo scorso anno l’aumento era stato del 13,55% «ma si trattava del primo aumento dalla nascita di Cav, ovvero dal 2009» spiega il presidente della società mista Regione-Anas. Va ricordato, per altro, che Cav deve ripagare la realizzazione del Passante.

Per tutte le concessionarie, comunque, gli aumenti tariffari rischiano (come già accaduto) di essere vanificati dai cali del traffico.

«A novembre, per la prima volta dall’inizio della crisi, abbiamo registrato un dato in controtendenza sia sul traffico merci sia su quello delle auto. Si parla, comunque, di uno 0,9%».

Nel frattempo lo scorso 10 dicembre Cav ha chiuso l’avviso per garantirsi il secondo finanziamento dopo quello erogato da Bei. Si parla di almeno 250 milioni: hanno risposto otto degli 11 istituti invitati costituendo un pool. Resta da capire cosa deciderà Roma, chiamata a rispondere alle richieste delle concessionarie entro il 31. Lupi, infatti, sta studiando la percorribilità di un provvedimento che possa almeno calmierare (tetto massimo del 5%) gli aumenti. Si tratta, però, di una soluzione che chiama in causa la durata delle concessioni. Perché se si contengono, o stoppano, gli aumenti vanno allungate le concessioni. Per questa ragione l’ultima parola spetta quindi all’Europa.

Matteo Marian

 

Gazzettino – Salzano. Petizione contro i tir in centro.

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27

dic

2013

SALZANO – Raccolta firme del Pd per chiedere allo Provincia lo stop

SALZANO – «I tir passano su una strada già consumata, anche in piena notte, a pochi passi dalla chiesa e dall’asilo. Non ne possiamo più: il centro di Robegano non è una camionabile».

Con questa premessa il circolo del Pd di Salzano ha avviato proprio sotto Natale una raccolta-firme per chiedere ancora una volta alla Provincia di vietare il transito ai mezzi pesanti che passano nel cuore della frazione di Robegano. Una risposta negativa alla richiesta presentata un anno fa dal sindaco Quaresimin è già pervenuta nelle scorse settimane, ora si mobilitano pure i cittadini: il Pd ha già inviato a tutte le famiglie la petizione da sottoscrivere, a gennaio sarà organizzata pure una manifestazione.

«Nella direzione che va da Noale a Maerne è già in vigore il divieto di transito ma non è così nella direzione opposta – si legge -. Nonostante l’apertura della bretella stradale fatta proprio per deviare il traffico dai centri di Martellago e Robegano, i cittadini di Robegano devono sopportare rumore, inquinamento, pericoli e danni agli edifici».

I moduli saranno raccolti la mattina del 5 gennaio in centro a Robegano: saranno inviati pure all’assessore regionale Chisso e al prefetto Cuttaia.

(g.pip.)

 

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