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In Riviera sono almeno cinque i raggruppamenti organizzati: «Siamo stanchi di razzie, vogliamo dare un segnale»

MIRA. Sorgono spontaneamente in Riviera gruppi di vigilanza di vicinato da parte di cittadini, che ogni sera controllano fino a tarda ora le strade per evitare i raid di bande di predoni che razziano tutto. La denuncia arriva dai sindaci della Riviera, preoccupati per la brutta piega che potrebbe derivare da azioni sconsiderate di autodifesa o “giustizia fai da te”,

I gruppi attivi sarebbero attualmente almeno cinque, sparsi fra Mira, Compagna Lupia, Camponogara e Campolongo. E proprio contro questi gruppi martedì sera, intervenendo al consiglio comunale di Martellago, ha tuonato il prefetto Domenico Cuttaia.

«I cittadini – spiega Fabio Livieri, sindaco di Campagna Lupia e presidente della Conferenza dei sindaci dell’Asl 13 – nel mio comune si sono organizzati in gruppi di autodifesa. Sono molto attivi nella frazione di Lova e anche a Campagna Lupia capoluogo. Sono gruppi di 10-15 persone che perlustrano il territorio e avvisano le forze dell’ordine in caso di movimenti sospetti. In un caso sono riusciti anche ad aiutare i carabinieri a fermare una banda di ladri pronta ad entrare in azione con arnesi da scasso. Ho anche incontrato i cittadini che partecipano a questi gruppi e mi hanno assicurato che la loro funzione è quella di collaborare con le forze dell’ordine. Nessuno gira per le strade armato».

I primi a partire con questa esperienza erano stati a Mira ad agosto un gruppo di residenti della zona di via Molin Rotto a Gambarare. In estate quasi metà delle abitazioni erano state razziate. Per questo si era costituito un gruppo di vigilanza di vicinato. Forme ibride di impegno civico e autotutela. «Abbiamo voluto dare – spiega Denis Gennari, fra i promotori– un segnale ben preciso. La gente è stanca di continue razzie. Non ci facciamo giustizia, ci mancherebbe. Di notte e di giorno siamo pronti a fornire utili indicazioni ai carabinieri e vigili per acciuffare i ladri». Anche a Camponogara la situazione è molto tesa. «Ogni giorno o quasi – dice il sindaco Giampietro Menin – ricevo segnalazioni di furti e tentativi di furti. Molte persone mi confessano tutta la loro rabbia, ma ho sempre consigliato loro di rivolgersi ai carabinieri e non pensare a farsi giustizia da sè». Un gruppo di controllo di vicinato è sorto a Camponogara nella frazione di Calcroci. Un altro gruppo è poi a Liettoli di Campolongo.

A Vigonovo il sindaco Damiano Zecchinato ammette che i furti in questi ultimi tempi sono davvero tanti. «Finora gruppi di autodifesa o vigilanza – dice Zecchinato – non se ne sono formati. Tante persone però sono esasperate e non mi meraviglierei se qualcuno prima o poi volesse cominciare a difendersi da sé». Infine Dolo. «Gruppi di autodifesa al momento non ce ne sono – dice il sindaco Maria Maddalena Gottardo – Certo non li condannerei, ma per fortuna grazie alla massiccia presenza di militari della locale tenenza il territorio è fortemente presidiato. È importante comunque lasciare illuminate di notte sia le strade del centro che delle frazioni».

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il richiamo del prefetto

«No alla giustizia fai da te contate sulle forze dell’ordine»

VENEZIA. Lo ha ribadito il prefetto di Venezia Domenico Cuttaia nel Consiglio comunale straordinario dell’altro ieri a Martellago: niente ronde, niente giustizia fai da te ma i cittadini collaborino con le forze dell’ordine. Il monito è stato lanciato dopo che nei giorni scorsi, alcuni cittadini in assemblea si era detti disposti ad affrontare i malviventi per difendere le proprie case o attività.

«C’è il pericolo di depotenziare le forze dell’ordine e prendersi dei rischi» aveva avvertito Cuttaia parlando davanti a 150 persone, chiedendo di avere fiducia nel lavoro di polizia e carabinieri. Un residente presente in sala, aveva anche chiesto di tornare ai posti di blocco, che potrebbero rendere più sicuro il territorio. «Ma per farli» ha replicato Cuttaia «dobbiamo impiegare otto-nove uomini e le vie di fuga, con la viabilità, sarebbero elusi. Servirebbe molto più personale. Meglio puntare su più pattuglie sulle nostre strade». Nel frattempo, al termine della serata di martedì, il sindaco Monica Barbiero, la giunta e il Consiglio hanno consegnato a Cuttaia la mozione votata all’unanimità nella precedente seduta, dove si prevede di lavorare sulla videosorveglianza entro fine 2014, aumentare gli strumenti di difesa della polizia locale, aprire un tavolo tecnico con le forze dell’ordine e i cittadini per fare il punto della situazione sulle iniziative proposte.

(a.rag.)

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Si sono presentati in più di duecento ad ascoltare il Prefetto di Venezia, Domenico Cuttaia. Del resto l’allarme resta alto in tutta la zona nonostante l’aumentata presenza delle Forze dell’ordine abbia portato in novembre ad una diminuzione soprattutto dei furti in abitazione.

Il prefetto Cuttaia ieri a Martellago: «Situazione difficile ma è migliorata da quando c’è la nuova caserma»

«Furti diminuiti del 25 per cento»

MONITO  «I cittadini non devono pensare di sostituirsi alle forze dell’ordine»

RISPOSTA  «Vogliamo più controlli più telecamere, più luce»

La situazione è seria, ma sta migliorando grazie alla nuova caserma dei carabinieri e ai rinforzi che arrivano dal Battaglione di Mestre. Ecco perchè in novembre i furti in abitazione sono scesi del 28 per cento.

Duecento persone hanno seguito ieri la visita del Prefetto, che ha incontrato associazioni e realtà sociali e poi partecipato al consiglio comunale straordinario sulla sicurezza. Dopo il sindaco, Monica Barbiero, sono intervenuti i capigruppo e i rappresentanti dei cittadini tra cui Davide Scarpa (Comitato Martellago Sicura). Tutti hanno espresso il malessere e l’angoscia dei cittadini che arrivano alle risposte “auto-gestite”, per combattere l’ondata di furti. E quindi tutti chiedono al prefetto più forze dell’ordine, con un coinvolgimento più attivo anche della polizia locale, telecamere, miglior illuminazione… E sono state chieste leggi più severe: il leghista Zane ha esposto il cartello «No indulto». «Stato e Comune devono investire in sicurezza: il fenomeno non finirà presto» ha detto Gianfranco Pesce (Pdl), alludendo all’effetto-crisi, come ha osservato dal Prefetto.

«Il problema c’è ed è grave – ha ammesso Domenico Cuttaia, ricordando i dati sui furti in casa, raddoppiati nei primi 10 mesi 2013 – ma lo stiamo affrontando con le forze di polizia. Sapendo di questa situazione abbiamo assegnato a Martellago una caserma con 11 carabinieri operativa dall’1 novembre e in quest’ultimo mese per la prima volta c’è stata un’inversione di tendenza: i reati sono diminuiti del 25% rispetto al novembre 2012, i furti in genere del 25%, in casa del 28%. Nel solo novembre sono state arrestate o denunciate 15 persone, a fronte delle 47 dei primi 10 mesi dell’anno. Non possiamo dormire sonni tranquilli, ma la nuova caserma più la sessantina di servizi straordinari del Battaglione Carabinieri di Mestre hanno dato risultati» ha aggiunto, ribadendo che la risposta alla criminalità deve arrivare dalle forze dell’ordine. Il prefetto ha ribadito che «la collaborazione dei cittadini è proficua, purché qualcuno non pensi di sostituirsi alle forze dell’ordine».

Cuttaia ha giudicato utile il potenziamento dell’illuminazione nelle zone sensibili e la predisposizione di un sistema di videosorveglianza, lanciando la proposta di affidare a volontari la visione delle immagini per liberare agenti sul territorio. Ha assicurato impegno per aumentare gli organici. «Ho fatto presente al Ministro dell’Interno la necessità di avere più forze dell’ordine per il nostro territorio e la Legge di Stabilità stanzia più risorse per le forze di polizia: auspico che ne assegnino qualcuna in più a Venezia».

 

Martellago. Furti raddoppiati, Cuttaia incontrerà categori economiche e consiglieri comunali

MARTELLAGO – È il giorno del prefetto di Venezia Domenico Cuttaia in visita a Martellago. L’invito è arrivato dal sindaco Monica Barbiero. Ci arriverà alle 17 e in agenda ha due appuntamenti in municipio: il primo con le categorie economiche, il secondo con il consiglio comunale. Inutile dire che all’ordine del giorno ci sarà il tema della sicurezza, con i cittadini preoccupati per l’andamento della criminalità avuto nelle ultime settimane. Inoltre da inizio d’anno, i furti in abitazione sono raddoppiati ed è logico che i residenti siano preoccupati. Ma il menù degli argomenti prevede anche altro.

Furti raddoppiati. Si parte da un dato emerso proprio nel vertice in prefettura con i sindaci del Miranese del 26 novembre. Ebbene, da gennaio a ottobre 2013, sono raddoppiati i furti in abitazione a Martellago rispetto all’anno precedente. Prima, infatti, erano 76, ora sono 145. Un numero, che non ha fatto certo piacere ai cittadini, già preoccupati da quanto successo nelle ultime settimane. Tra spaccate nei negozi, furti con destrezza e ladri in casa, in molti chiedono di fare qualcosa per mettere un freno. C’è chi è pure disposto a farsi “giustizia” da sé ma Barbiero si è sempre detta contraria a questa prospettiva, invitando a collaborare con le forze dell’ordine e segnalare eventuali persone o situazioni sospette. E questo lo ha pure detto il 25 novembre, quando in sala giunta ha visto alcuni cittadini. Nel Consiglio comunale della scorsa settimana si è deciso di lavorare sulla videosorveglianza entro fine 2014, aumentare gli strumenti di difesa della polizia locale e aprire un tavolo tecnico con le forze dell’ordine e i residenti. Ore 17. Cuttaia vedrà le categorie economiche. Si parlerà sì di criminalità, ma anche di temi legati al sociale e alla situazione in generale. L’incontro dovrebbe durare circa un’ora e attorno al tavolo ci saranno i rappresentanti di commercianti, artigiani e industrie. Ore 18. È da considerare un po’ l’ora “X”, perché il prefetto vedrà il parlamentino locale. E di quesiti ne avrà da rispondere, perché il tema ladri e criminalità è molto sentito, come testimoniano le due assemblee dei cittadini, con oltre 400 partecipanti. Un residente potrà intervenire al dibattito e porre ue domande, ma la partecipazione del pubblico dovrebbe essere massiccia. Tra i rappresentanti dei gruppi in aula, invece, la parola andrà ai capigruppo. L’obiettivo è capire come dalla prefettura si voglia affrontare questo problema.

Alessandro Ragazzo

 

Gazzettino – Spinea. Operazione sicurezza

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12

dic

2013

SPINEA – Sotto controllo scuole, parchi e anche luoghi periferici

Il Comune investe, a regime saranno operative 47 telecamere

Cresce l’allarme sicurezza nel Miranese e Spinea punta sulla videosorveglianza. Mentre a Martellago i cittadini protestano in assemblea (ieri sera l’attesa seduta del Consiglio comunale) e a Mirano e Santa Maria di Sala rispunta il progetto di attivare la Tenenza dei carabinieri, il sindaco di Spinea Silvano Checchin ha annunciato la volontà di implementare il sistema di telecamere già presente nel Comune, per ulteriori novemila euro di spesa. In totale i dispositivi operativi diventeranno ben 47, per un investimento complessivo di circa 170 mila euro.

Il progetto di videosorveglianza esisteva già dal 2010, elaborato dalla polizia locale in collaborazione con la stazione dei carabinieri di Spinea e la Polizia di Stato. Finalità la sicurezza, l’integrazione nelle attività istituzionali con strumenti informatici e la trasparenza nelle operazioni a tutela dei cittadini con tecnologie evolute. Il piano per la videosorveglianza del Comune di Spinea prevede due fasi. Nella prima si privilegia il controllo delle entrate ed uscite dalla città, nella seconda invece si pone maggiore attenzione ai luoghi più sensibili: scuole, parchi e località periferiche.

La decisione del sindaco è giunta in seguito all’incontro, tenutosi nei giorni scorsi, fra il prefetto di Venezia e i sindaci del Miranese per fare il punto della situazione sull’escalation dei furti, il cui trend non accenna ad arrestarsi. La presenza delle telecamere dovrebbe fungere da deterrente per i malitenzionati e offrire allo stesso tempo uno strumento di controllo per le forze dell’ordine.

 

TRENI – Con i nuovi orari cadenzati in vigore da lunedì 15 migliora l’offerta per i pendolari che gravitano sulla stazione di Maerne

MARTELLAGO – Un regionale all’ora in più

MARTELLAGO – Tra le tante proteste per il nuovo orario cadenzato, possono dirsi soddisfatti i tanti utenti che usufruiscono della stazione di Maerne, che ottiene un deciso aumento dei treni. Nel nuovo orario che scatta lunedì 15, sono state accolte le istanze del sindaco, Monica Barbiero, che aveva chiesto la fermata di un regionale in più. Saranno dunque tre all’ora, dalle 6.08 alle 21.36, i treni diretti a Mestre, ai minuti 08, 36 (questi due proseguiranno per Venezia) e 53; analogamente, due i treni l’ora che partiranno da Venezia per Maerne, dalle 5.26 alle 20.56, ai minuti 26 e 56, più un altro che partirà da Mestre ai minuti 54 di ogni ora: quest’ultimo, che arriverà a Maerne ai minuti 7, proseguirà fino a Noale; gli altri due, in arrivo a Maerne ai minuti 52 e 18, continueranno fino a Castelfranco e Bassano.

L’unico neo rispetto alla situazione attuale è la perdita delle corse dirette per Trento. «Il nostro primo obiettivo era migliorare i collegamenti con Mestre e Venezia, come numero di convogli e tempi certi: le nostre richieste sono state accolte e di ciò ringraziamo Regione e Ferrovie» spiega il sindaco. «Ora la stazione di Maerne offre un servizio interessante ed efficace ai pendolari, in primis ai cittadini di Maerne e del Comune, ma crediamo possa diventare un punto di riferimento anche per i residenti di Spinea e Salzano, fermo restando che ci auguriamo possano essere accolte anche le richieste di miglioria avanzate dai due Comuni limitrofi e che abbiamo anche sostenuto» continua la Barbiero, il cui prossimo obiettivo è di migliorare i collegamenti tra la stazione di Maerne e gli altri due centri del comune, Martellago e Olmo, con un bus navetta.

Nicola De Rossi

 

 

A Fusina sabato una festa con visite guidate e laboratori per bambini: la struttura era attiva dal 1992

È diventata inutile anche per l’aumento della produzione del combustibile derivato dai rifiuti

MARGHERA – La sua realizzazione era stata deliberata nel 1990 dalla Regione Veneto e nel 1992 era entrato in funzione, fra il malcontento dei cittadini e dell’amministrazione veneziana. Da sabato prossimo l’inceneritore di Fusina, capace di bruciare oltre 40mila tonnellate di rifiuti l’anno, si avvia al pensionamento per poi essere spento definitivamente a partire dal 2014 e smantellato da aprile. I 22 addetti verranno ricollocati in Veritas e nell’ecocentro di Fusina. Per l’occasione, proprio sabato Veritas e Ca’ Farsetti propongono inedite visite guidate all’interno del termovalorizzatore (via Geologia 31), in una giornata che comincia alle 10 e termina alle 16 fra caldarroste, bibite e laboratori per bambini. Una vera e propria festa anti-Co2 pensata per celebrare la riduzione di emissioni di anidride carbonica pari, appunto, a circa 40mila tonnellate in meno all’anno.

Ma come verrà sostituito l’inceneritore di Fusina? «La chiusura», spiega l’assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin, «è il frutto una strategia che ha permesso, nel tempo, di compiere i passi necessari per rendere di fatto inutile l’impianto. In particolare, l’aumento della produzione di cdr, combustibile derivato dai rifiuti, che ha in gran parte sostituito il carbone utilizzato dalla centrale Enel di Fusina, e la straordinaria crescita della raccolta differenziata, sono stati i due fattori che hanno contribuito maggiormente a raggiungere l’obiettivo».

In tale contesto, è ormai chiaro che il fiore all’occhiello dell’assessorato e di Veritas è la raccolta differenziata che sta crescendo soprattutto nelle municipalità mestrine. Per intenderci, in terraferma a ottobre ha raggiunto quota 55,8%, l’8% in più rispetto alla media del 2012. Maglia rosa del territorio è Chirignago-Zelarino, grazie all’introduzione dei cassonetti a calotta che hanno portato la differenziata a superare il 72% del totale della raccolta rifiuti. Anche a Favaro i miglioramenti sono notevoli per merito delle calotte messe a luglio 2012 e la differenziata è arrivata al 60,6% dal 52,9 di dieci mesi prima. A Marghera i nuovi cassonetti sono stati introdotti a novembre 2012 e, in un territorio pur difficile per la forte urbanizzazione, il successo è clamoroso con la raccolta differenziata cresciuta del 20% dal 2012 al 2013. A Mestre Carpenedo l’operazione-calotte, iniziata a febbraio di quest’anno, non è ancora completa, quindi la quota è ancora al di sotto del 50% (per l’esattezza, la media 2013 è del 45%) ma ci si attende un incremento sostanzioso nel 2014. In tutto il territorio servito da Veritas la differenziata è giunta al 58% con punte del 75% a Pianiga e a Martellago.

Gianluca Codognato

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Gli altri Comuni bocciano senza appello la richiesta del sindaco Mestriner «Prima di chiedere di andarsene pensi alla qualità dei servizi medici»

MIRANO. Fuori dall’Asl 13? No, grazie. Non sembra trovare molte voci favorevoli tra i sindaci del Miranese il voto della maggioranza del Consiglio di Scorzè, che giovedì sera ha deciso di chiedere alla Regione, l’unica in grado di farlo, di rivedere la geografia delle aziende sanitarie con all’orizzonte la città metropolitana fra Venezia, Treviso e Padova.

Alla luce delle nuove schede approvate di recente da Palazzo Balbi, per il sindaco di Scorzè Giovanni Battista Mestriner, il suo comune è troppo scomodo per raggiungere Dolo, sia se si dovesse prendere la macchina che, e peggio ancora, in autobus. Per chi abita a Rio San Martino, Gardigiano, Peseggia diventerebbe un’impresa raggiungere la Riviera e anche chi abita nel capoluogo non se la passerebbe meglio. Per la maggioranza di Scorzè è meglio virare sull’Asl 12 di Mestre o sull’Asl 9 di Treviso, più vicine e più comode da raggiungere. Il Pd locale è in disaccordo e anche nel resto del comprensorio l’idea non sembra fare troppa breccia tra gli altri colleghi sindaco.

«Per certi versi» spiega Maria Rosa Pavanello (Mirano) «Mestriner ha ragione quando parla di trasporti e di difficoltà a raggiungere un determinato posto. Ma questa è una vicenda nota; più volte in conferenza dei sindaci abbiamo parlato di trasporti non all’altezza ma questa materia è di competenza regionale. Ci sono difficoltà anche ad andare a Mestre. Prima risolviamo questo aspetto. Poi dovremmo capire se le schede saranno applicate: soldi non ce ne sono».

Taglia corto, invece, Silvano Checchin di Spinea. «Il mio Consiglio comunale» dice «ha altre cose da seguire che le esternazioni di Scorzè».

Anche da Martellago arrivano dei grossi dubbi e per Monica Barbiero lasciare l’azienda sanitaria di Dolo e Mirano non è la soluzione. «E andando via» si chiede «cosa risolviamo? Non mi pare che ci siano condizioni diverse».

A Noale è in corso un acceso dibattito sui 40 posti dell’ospedale di comunità assegnati dalla Regione, con la maggioranza che in Consiglio non ha specificato il luogo, mentre parte della minoranza vorrebbe puntare nei locali del Pier Fortunato Calvi. Ma per questa struttura si parla di un possibile trasloco dei dipendenti amministrativi da Dolo e Mirano. «L’idea di Scorzè lascia il tempo che trova» aggiunge Michele Celeghin (Noale) «e penso che si debba puntare più sulla qualità. Poi il cittadino sceglierà dove».

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Treni, tutti contro i nuovi orari.

Oggi la protesta di Legambiente

Sindaci, pendolari e volontari monteranno sul regionale con partenza alle 7.53 da Portogruaro

Domani a Venezia la marcia in Regione dei comitati di Quarto d’Altino e del Veneto Orientale

QUARTO D’ALTINO – Al via oggi la due giorni di proteste contro l’orario cadenzato che entrerà in vigore a metà dicembre, ma che sta creando parecchio malcontento, tra i pendolari, i gestori di attività economiche e gli stessi amministratori locali dei territori più penalizzati dalle corse. Questa mattina si terrà la manifestazione lanciata da Legambiente, “Pendolaria”, che coinvolgerà molti sindaci della tratta Venezia-Trieste. Protagonista della mattinata sarà il regionale 11034, in partenza da Portogruaro alle 7.53 del mattino, il quale fermerà in tutte le stazioni, fino ad arrivare a Mestre. Passerà per Ceggia, San Donà di Piave, Quarto d’Altino, Marcon Porta Est, raccogliendo pendolari, accompagnati dai rappresentanti di Legambiente, ma anche i sindaci dei comuni interessati, più arrabbiati che mai e decisi a far sentire la loro voce con chi ha potere di scelta e decisionale. Dopo le soste, il treno arriverà finalmente a Mestre, dove Legambiente assieme ai comitati dei pendolari ed ai primi cittadini, terrà una sorta di incontro-manifestazione, alla quale sono invitati tutti, in programma poco prima delle nove del mattino nella sede della Fiab di Mestre, in via Col di Lana. Legambiente quest’anno ha lanciato il cosiddetto “Manifesto dei pendolari”, precise richieste che verranno inviate al Governo ed alla Regione.

«L’obiettivo», spiega Legambiente, «è dimostrare che l’impegno delle amministrazioni locali non manca, ma serve una politica regionale in grado di pianificare, finanziare ed organizzare una mobilità collettiva all’altezza delle necessità».

Tra i temi all’ordine del giorno che verranno affrontati questa mattina , c’è ovviamente l’avvio dell’orario cadenzato: di discuterà della necessità di cambiarlo, dell’assenza di integrazione oraria tariffaria tra i vari mezzi di trasporto, l’abbandono del servizio nelle fasce sociali, la scomparsa dell’Sfmr (sistema ferroviario metropolitano regionale), il mancato coinvolgimento di associazioni, cittadini, amministrazioni locali.

Domani, invece, sarà la volta della grande manifestazione contro l’orario cadenzato organizzata dai comitati dei pendolari di Quarto d’Altino, con Luciano Ferro e Gianni Foffano in testa e del Veneto Orientale, che si sono uniti contro i disagi della tratta, alla quale hanno aderito però, molti sindaci dei comuni che ricadono all’interno della Venezia-Trieste e sindacati. L’appuntamento, per tutti, è alle 14 davanti alla stazione di Venezia Santa Lucia, per marciare verso palazzo Balbi e ottenere attenzione da parte dell’assessore regionale ai Trasporti, Renato Chisso.

Marta Artico

 

 

Rivoluzione nel Miranese dal 15 dicembre

Con l’orario cadenzato i pendolari dovranno scendere a Mestre e cambiare per Venezia

MIRANO – Con l’entrata in vigore l’orario cadenzato , cambieranno anche le abitudini degli utenti. Anche il Miranese ne sarà interessato e per dei passeggeri si dovrà prendere confidenza anche con il cambio su un altro convoglio a Mestre, perché non tutti arriveranno a Venezia Santa Lucia. Vediamo come saranno modifica gli orari.

Mirano. Primo treno per Santa Lucia alle 5.30, ultimo alle 22.24. Poi ci saranno alle 6.45, alle 7, alle 7.30, alle 7.45 e alle 8. Di fatto ce ne sarà uno ogni 15 minuti. Unico cambio a Mestre per chi salirà alle 8.14 e a Mestre dovrà attendere 5 minuti. Viceversa, primo treno alle 5.05, ultimo alle 22.35. Ci saranno regionali ogni 20, 30 o 40 minuti, a seconda della fascia oraria, con un buco dalle 8.35 alle 10.35.

Spinea. Da Spinea verso Venezia, primo treno alle 6.40, ultimo alle 21.40. Ai minuti 40 di ogni ora, i passeggeri non dovranno cambiare per raggiungere Santa Lucia, mentre chi salirà sul regionale ai 57 di ogni ora, dovrà scendere a Mestre (attesa cinque minuti). Viceversa, primo treno a Santa Lucia alle 5.26 e ultimo alle 20.26. In mezzo convogli diretti ai minuti 26 di ogni ora e sosta a Mestre per chi prenderà quelli ai minuti 39, dove si dovrà aspettare cinque minuti.

Maerne. Per andare a Venezia prima corsa alle 6.08 e ultima alle 21.36. Regionali diretti ai minuti 8 e 36 di ogni ora, per quelli ai 53, cambio a Mestre e attesa di cinque minuti. Da Venezia a Maerne, sempre un treno diretto ai minuti 26 e 56 di ogni ora, cambio a Mestre (attesa cinque minuti) per chi lascerà Santa Lucia ai minuti 39 di ogni ora. Primo treno alle 5.26, ultimo alle 20.56.

Salzano. Verso Venezia si avranno treni dalle 6.31 alle 21.31. Quelli diretti, saranno ai minuti 31, mentre chi dovesse salire sui regionali in partenza ai 48 di ogni ora, dovrà fermarsi a Mestre e salire sulla coincidenza cinque minuti dopo. Viceversa, sempre un treno diretto ai 26 di ogni ora, per chi sale sul treno ai 56 di ogni ora, dovrà andare fino a Noale e aspettare 18 minuti per l’altro regionale e tornare indietro di una fermata. Per rientrare a casa, ci impiegherà 51 minuti. Prima corsa alle 5.56, ultima alle 20.26.

Noale. Per andare a Venezia, il primo treno alle 6.02, l’ultimo alle 21.26. Ci saranno convogli ai minuti 2 e 26 di ogni ora, quello alle 43 di ogni ora si fermerà a Mestre, con attesa per Santa Lucia di cinque minuti. Per il ritorno, prima partenza da Venezia alle 5.26 e l’ultima alle 20.56. I convogli partiranno ai minuti 26 e 56 di ogni ora.

Alessandro Ragazzo

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Mattino di Padova – “Metro” ancora sul binario morto

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28

nov

2013

La partenza del collegamento ferroviario veloce Padova-Venezia prevista il 15 dicembre slitta almeno fino a metà 2014

Il collegamento «metropolitano» con Venezia non partirà neanche il 15 dicembre, in occasione dell’entrata in vigore del nuovo orario di TrenItalia, concordato con la Regione. La partenza del sistema metro ferroviario (costata fino ad oggi almeno 100 milioni) era stata programmata a giugno. Nelle ultime settimane di maggio la Regione aveva comunicato che, per motivi tecnici, era stata spostata al 15 dicembre. Ma proprio in questi ultimi giorni i dirigenti di TrenItalia (guidati dalla dottoressa Giaconia) e i colleghi della Regione (coordinati dal dottor Carli) hanno fatto sapere che il primo treno “metro” per Busa, Vigonza-Pianiga, Dolo, Mira-Mirano, Mestre e Venezia Santa Lucia partirà a metà 2014.

In effetti è stato realizzato il quadruplicamento dei binari sulla Padova-Mestre (27 chilometri), come il raddoppio della linea fra Padova-Camposampiero e Castelfranco.

È stata costruita la linea, nuova di zecca, tra Maerne di Martellago e Mestre, via Spinea.

E sono state edificate nuove stazioni ed eliminati decine di passaggi a livello. Sulla carta, sembrava tutto pronto. Invece, debutto rinviato una volta ancora. Nonostante l’impegno preso dalla Regione dieci anni fa, quando allo scalo di Vigodarzere con il cappello da capostazione Giancarlo Galan garantiva che il primo metrò sarebbe partito entro il 2010.

Ma per quali motivi la Smfr non viaggia? Secondo Rfi-Ferrovie dello Stato il sistema veneto è fermo ad un binario morto perché, nonostante la realizzazione completa della stazione giardino sul lato sud di Padova Centrale (da dove partirà, ogni quarto d’ora, un treno per Venezia) mancherebbe il collegamento tra il nuovo fascio di circolazione e la linea per Ponte di Brenta.

Di più: non sarebbe ancora pronta la nuova stazione di Busa di Vigonza, con il relativo parcheggio.

Secondo altri tecnici della Regione, il metrò è ancora in lista di attesa perché dalla Svizzera non sono ancora arrivati tutti i nuovi 24 treni Stadler, in via di acquisizione da tre anni.

In pratica, non ci sarebbero tutti i convogli regionali necessari ad attivare una vera e propria metropolitana tra Padova e Venezia.

Va ricordato poi che tanti nuovi treni ad alta frequentazione avranno 750 posti a sedere, altri 450 posti e solo due (più piccoli, a diesel) soltanto 175 posti perché entreranno in servizio sulle linee non elettrificate. A questo punto, visto che la partenza del metrò viene rimandata per la terza volta, il sindacato esprime un commento a muso duro.

«Ancora una volta Regione e TrenItalia hanno preso in giro i pendolari» sottolinea Ilario Simonaggio, segretario regionale della Filt-Cgil, «Non si parte neanche il 15 dicembre un po’ perché mancano gli allacciamenti in testa alla stazione di Padova e non ci sono ancora tutti i treni necessari. Ma, secondo me, non si accende il semaforo verde alla metropolitana regionale di superficie perché non ci sono ferrovieri a sufficienza per far correre i nuovi treni e la Regione non ha stanziato le risorse economiche che servono per far partire da Padova un metrò ogni 15 minuti».

Felice Paduano

 

Pigozzo e Niero (Pd) contro Chisso «Un comportamento sprezzante»

«E’ vergognoso che a pochi giorni dall’entrata in vigore dell’orario cadenzato ferroviario, l’utenza sia completamente all’oscuro di ogni informazione. L’assessore Chisso fornisca subito tutte le notizie che cittadini e Amministrazioni locali attendono con urgenza».

Bruno Pigozzo vicepresidente della commissione Trasporti, e Claudio Niero, consigliere regionale l Pd, fanno proprie le preoccupazioni dei pendolari e degli utenti .

«L’impegno della giunta Zaia era di comunicare se e quali miglioramenti all’orario erano stati accolti sulla base delle richieste presentate dai sindaci e dai territori. Ma a due settimane dal via, il silenzio è totale« evidenziano Pigozzo e Niero, «Sintomo di un comportamento sprezzante ed irrispettoso nei confronti dei pendolari che già subiscono quotidianamente disagi di ogni tipo».

 

Nuova Venezia – Un grande “occhio” su tutto il Miranese

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27

nov

2013

Più controlli e una rete di telecamere gestita da Venezia dopo l’ondata di furti che ha allarmato la popolazione

VENEZIA – Un “grande fratello con occhi sui sette comuni del Miranese diventati terra di conquista dei predoni della notte, la centrale di coordinamento a Venezia sperando che il sistema di fibre ottiche sia all’altezza per far funzionare la rete di videosorveglianza.

E mentre si discute, tra amministratori pubblici e vertici delle forze dell’ordine sulle contromisure per fare fronte ad una situazione pesante i dati, relativi ai reati commessi nei primi dieci mesi dell’anno, per il Miranese sono impietosi. Rispetto allo scorso anno le rapine sono cresciute del 61,9%, mentre i furti in casa del 19,1%. Complessivamente i reati commessi sono aumentati dell’1,9% e gli arresti del 38%. Una situazione che anche senza i dati statistici era percepita, in tutta la sua gravità, da popolazione e sindaci dei sette comuni che ieri pomeriggio hanno partecipato al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto in Prefettura. A presiederlo il prefetto Domenico Cuttaia ed erano presenti i sindaci di: Martellago, Mirano, Noale, Scorzè, Spinea, Santa Maria di Sala e Salzano.

Dopo aver esaminato la situazione si è passati alla valutazione delle contromosse: tre le direttrici studiate al fine di incrementare i servizi di controllo e rafforzare la percezione di sicurezza dei cittadini. Quindi saranno intensificati i servizi di controllo straordinario del territorio con l’impiego del Reparto di prevenzione crimine della polizia e del 4° Battaglione dei carabinieri. Sarà studiato un sistema di videosorveglianza, possibilmente con l’attivazione di una unica centrale operativa collegata al sistema di videosorveglianza del Comune di Venezia. Come dire che il cuore del “grande fratello” sarà nella centrale della polizia locale di Venezia. Sarà verificata la fattibilità tecnica del progetto, anche superando eventuali problemi che possano ostacolare l’uso delle fibre ottiche.

I sindaci si sono impegnati a promuovere incontri con la popolazione, alla presenza dei rappresentanti delle forze dell’ordine, per individuare forme adeguate di difesa.. Il Prefetto ha sottolineato: «L’inopportunità di dar vita a forme improvvisate di vigilanza da parte di cittadini, in quanto esse rischiano di ostacolare l’operatività delle forze dell’ordine e di ritorcersi contro le persone, sia pure animate da ogni migliore intenzione».

Il Prefetto Cuttaia ha inoltre ricordato come: «Pericolosissime appaiono poi le diffusioni di notizie e foto su internet, suscettibili di avere di per sé solo rilevanza penale e di creare problemi al cittadino ignaro che possa incappare in attività destituite di qualsiasi apporto professionale in tema di sicurezza», ha concluo il Prefetto. «Chi ha notizia o ha documentazione fotografica, o qualsiasi elemento di sospetto sul conto di malintenzionati e autori di reato, non deve fare altro che informare immediatamente le forze di polizia, le quali sapranno, con la professionalità che le contraddistingue, utilizzare al meglio tali elementi informativi ai fini dell’attività investigativa».

Carlo Mion

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Furti aumentati del 19 per cento in dieci mesi

I dati delle forze dell’ordine sono allarmanti. «Ma ora c’è un progetto per arginarli e ridare sicurezza»

MIRANO – I furti nel Miranese registrano un più 19% nei primi dieci mesi dell’anno. Questo il dato che è arrivato ieri nel vertice il Prefettura alla presenza dei sette sindaci del comprensorio e, al solito, ci sono quelli che hanno registrato numeri più negativi e altri che vanno meglio. Ma le forze dell’ordine fanno pure sapere che a livello di reati in genere, nel Miranese si sta meglio che nel resto della provincia. Di certo Martellago, sotto i riflettori in queste settimane per il diffondersi della criminalità, si è vista raddoppiare il dato di topi d’appartamento, mentre Scorzè registra un più 50 per cento e a Mirano c’è la voce più nei furti con destrezza, a partire dal mercato. Va meglio Noale, in controtendenza.

Per questo è arrivato l’invito ai cittadini a collaborare, a chiamare in caso di movimenti sospetti e di lasciar perdere certe forme di “giustizia fai da te”. In generale, si farà il possibile per aumentare la percezione di sicurezza, che in questo momento sembra venire meno.

«Il dato che mi era stato consegnato nei giorni scorsi» ammette Barbiero «non è lo stesso ricevuto a Venezia. Quelli erano numeri generali, stavolta ce li hanno trasmessi specifici. Lo dirò ai cittadini, che invito a collaborare come mi hanno assicurato nella riunione di lunedì in municipio. Facciano attenzione ai particolari, si affidino a polizia e carabinieri».

I sindaci si vedranno ancora con il prefetto e c’è la sensazione che si possa aprire una fase nuova. Più preoccupato il collega di Scorzè, Giovanni Battista Mestriner. «Non bello il dato sul mio comune» fa sapere «anche se a reati, nel Miranese stiamo meglio che altrove. Non siamo abituati a questo livello di criminalità e ho chiesto maggiori presidi. Va bene trovarsi ma serve una maggiore efficienza della giustizia penale e cambiare le leggi. I colpevoli devono restare in carcere: l’amnistia e l’indulto sono una follia».

Per Maria Rosa Pavanello (Mirano) l’idea della centrale unica, emersa nella riunione a Venezia, può essere un’idea valida. «Ci rivedremo in Prefettura per parlare dei dati sulla videosorveglianza, per chi ce l’ha» dice «ma farne una sola potrebbe essere una soluzione. L’esempio del Comune di Venezia è ottimo ma lì è stato fatto un grosso investimento. Pericoloso anche il “fai da te”, come ci hanno detto, come un certo tipo di uso dei social network».

Alessandro Ragazzo

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MARTELLAGO – Barbiero: «Adesso in giro si vedono più pattuglie»

MARTELLAGO «Già si vedono più pattuglie di carabinieri in giro per il comune di Martellago». Lo dice il sindaco Monica Barbiero, dopo aver avuto alcuni colloqui telefonici con i vertici dei carabinieri, che l’hanno assicurata su una maggiore presenza di uomini in tutto il territorio. Intanto in municipio si sta lavorando per mettere appunto il libretto con le istruzioni dell’uso per prevenire la criminalità e cosa fare in caso di auto e individui sospetti. Si tratta di una delle proposte emerse nella riunione di lunedì a mezzogiorno con i cittadini: un vademecum che sarà stampato a breve e poi distribuito alla popolazione. Inoltre si sta lavorando per istituire la sorveglianza di quartiere, come succede già anche all’estero, ma dovrà restare nei limiti della legalità, non puntando su iniziative “fai da te”. Stasera c’è il Consiglio comunale e il tema sicurezza salterà fuori. Tra le interpellanze presentate, ci sarà quella di Moreno Bernardi (Un comune per tutti), dove si chiede una seduta aperta per discutere solo del problema criminalità.

(a.rag.)

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«Raid senza fine. Ce li troviamo in camera»

In Riviera del Brenta la gente è scoraggiata: quattro case e una locanda razziate in una sola notte

CAMPAGNA LUPIA. La Riviera del Brenta colpita da una raffica di furti senza precedenti. I ladri sono entrati anche nelle camere d’albergo della locanda Zabotto a Lugo di Campagna Lupia, mentre i clienti dormivano e hanno portato via due marsupi ai clienti con dentro denaro e preziosi, senza che nessuno se ne accorgesse.

Ma è solo la punta dell’iceberg di un raid che non ha risparmiato nulla. Nel giro di una notte sono state svaligiate quattro abitazioni, qualche sera prima un’auto e poi ancora auto e abitazioni a Mira che da settimane è bersagliata in tutte le sue frazioni dai colpi di bande che si accaniscono contro case e garage. Stessa situazione a Pianiga.

Ma partiamo dall’area della Riviera sud dove i banditi hanno agito in questi ultimi giorni. A Campolongo e a Bojon, sono state visitate tre case nelle prime ore della sera di domenica. I ladri hanno aspettato che le persone si muovessero dall’abitazione per entrare in azione. Hanno forzato porte e finestre e hanno portato via gioielli e contanti per cinquemila euro.

Colpo fotocopia anche a Lova di Campagna Lupia quando i banditi hanno svaligiato una casa nella stessa serata di domenica. Sempre a Lova era sparita qualche sera prima anche un’automobile, una Ford Focus.

«Siamo davvero spaventati – spiegano alcuni esercenti a Campagna Lupia – i colpi che i ladri stanno mettendo a segno sono a ripetizione, ogni sera o quasi ne compiono uno, c’è il terrore di ritrovarseli in casa».

Il caso della locanda Zabotto è emblematico. I banditi non si sono fatti alcun problema: hanno forzato le porte e sono entrati nelle camere, scegliendo quelle occupate. Sono spariti nella notte due marsupi di clienti. «E pensare che non abbiamo mai trascurato sistemi di sicurezza per la nostra clientela – dice il titolare del locale – ma stavolta i ladri hanno agito con velocità e astuzia. È scattato anche l’allarme ma ormai i guai li avevano combinati».

Se nell’area sud della Riviera è scattato per l’ennesima volta l’allarme nelle ultime sere, anche a Mira la gente è terrorizzata dalla continua presenza di razziatori. Sono state colpite nel corso delle ultime settimane decine di abitazioni.

Alcuni anziani a Mira Vecchia una settimana fa se li sono trovati in casa di notte. Le razzie più ampie sono avvenute a Borbiago ed Oriago e da giorni colpi in abitazione vengono registrati anche a Marano. A Cazzago Pianiga nei parcheggi del nuovo quartiere a ridosso della chiesa, è stata presa di mira una decina di veicoli in 3 giorni. La gente, ammettono dalle forze dell’ordine a Mira, a volte nemmeno denuncia più i furti. Ci si trova di fronte ad una ondata predatoria mai vista, e non si sa come fermarla.

Alessandro Abbadir

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