Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

Gazzettino – Allagamenti

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

1

feb

2014

IDROVORE – Mobilitato il personale del Consorzio di bonifica per le esondazioni di fiumi e canali irrigui nel Veneto orientale, dove in meno di 24 ore sono caduti 150 millimetri di pioggia

IL CONSORZIO «La situazione è critica, in 24 ore sono caduti 150 mm di pioggia»

San Donà. Il Piave sorvegliato speciale

SAN DONÀ DI PIAVE – Situazione ancora sotto controllo ieri in tutto il territorio. In via Lungo Piave Superiore sono state messe le transenne per chiudere il parcheggio del Parco golenale, per una possibile piena. Gonfi i canali soprattutto Grassaga e Silos. Risolto un problema di allagamento nell’area antistante la materna “Italo Calvino” di Cittanova. Sotto osservazione due parchi il Delle Rose e San Luca. In allerta la Protezione civile. A Noventa chiuso il ponte di barche. Proclamato lo stato di allerta con monitoraggio serale e durante la notte per il Circogno e per il Grassaga. Per il Piave stato di attenzione, ma la situazione non appariva preoccupante.

(f.cib.)

 

VENETO ORIENTALE – Sono tracimati Reghena, Livenza e molti canali irrigui. Appello della Protezione civile: chi può si unisca per dare aiuto

Veneto orientale sott’acqua, nella notte tra giovedì i ieri la situazione è precipitata con i canali che erano al limite da troppo tempo. Nel Portogruarese non c’è stato corso d’acqua che non sia tracimato. Già a mezzogiorno il Reghena era esondato a Portogruaro, mentre il Lemene e il Versiola hanno inondato parte del centro storico. Mentre i Comuni cercano di informare la popolazione, anche attraverso Internet, lanciano l’appello affinchè la popolazione si unisca alla Protezione civile per preparare i sacchi. A Fossalta e San Michele il Taglio s’è riversato sui campi, così come il Cavrato, mentre il Tagliamento è sorvegliato speciale. Paura per il Livenza, che a monte è esondato già ieri mattina. «Non muovetevi da casa se non è strettamente necessario» hanno ribadito dal Consorzio di bonifica. Un invito che la stessa amministrazione comunale di Portogruaro aveva presentato nei giorni scorsi.
Del resto la situazione non è mai stata così critica come ora. «La criticità è diffusa – spiega l’ingegner Sergio Grego del Consorzio di bonifica del Veneto orientale – ha iniziato a piovere incessantemente già nella serata di giovedì. Sono caduti oltre 150 millimetri di pioggia in meno di 24 ore. C’è stato di peggio nel recente passato, ma il vento di scirocco, le maree e le piogge a monte hanno contribuito a innescare una vera bomba d’acqua che ci siamo quindi messi a gestire». Già da ieri notte il personale della bonifica era in allerta su tutto il territorio. La criticità è iniziata verso le 11.30, con l’alta marea. «La situazione è in peggioramento – spiega ancora Grego – è tracimato il San Giacomo, nell’omonimo rione di Portogruaro. Poi abbiamo registrato infiltrazioni dal Reghena, Malgher, Lemene, quando dalla pedemontana pordenonese hanno iniziato a scolmare». Nell’area delle “Sette Sorelle”, tra le campagne di San Stino e Concordia, il Malgher ha provocato diversi danni. Così anche il Taglio tra Teglio e Morsano, ma anche tra San Michele, Portogruaro e Fossalta.
«La situazione, dopo una tregua nel pomeriggio è tornata a precipitare in serata – spiega Grego – dalle 19 i canali sono tornati ad alzarsi». Soccorse anche tre persone anziane a Portogruaro. «Si tratta di anziani che vivono soli e che avevano l’acqua in casa – spiega Luca Villotta, coordinatore mandamentale della Protezione civile – abbiamo posizionato dei sacchi per bloccare l’evento, ma la situazione è mutata continuamente». Numerosi gli interventi per soccorrere persone in difficoltà.
Da ieri mattina sono stati attivati oltre un centinaio di volontari della Protezione civile. «Tutte le sezioni del territorio sono al lavoro da giovedì notte – spiega ancora Villotta – ma con il passare delle ore sono arrivati altri rinforzi». Chiuso anche viale Venezia nel tratto della Statale 14. In corrispondenza della confluenza di Reghena e Lemene l’acqua è fuoriuscita inondando borgo Sant’Agnese. Molte altre strade comunali sono state chiuse in tutta la zona, compresi i sottopassi e il “Ponte della Bruna” a San Michele per l’esondazione del canale scolmatore del Tagliamento. Difficoltà anche a Concordia, dove il Lemene ha lambito il municipio e a Sindacale, con la popolazione allo stremo da ore per posizionare i sacchi. Intanto la Polfer ha continuato a monitorare i ponti ferroviari, con i fiumi che sono finiti al limite di sicurezza.

 

CAVARZERE – Piove in classe, chiusa una scuola d’infanzia

CAVARZERE – Il sindaco ordina la chiusura della scuola dell’infanzia di Ca’ Matte per inflitrazioni d’acqua, restano a casa una trentina di bambini. La pioggia di questi giorni ha messo a dura prova l’istituto scolastico della frazione cavarzerana. Un edificio vecchio che, da tempo, aspetta i finanziamenti per il restauro. Il tetto versa in un cattivo stato di conservazione e con le condizioni meteorologiche di questi giorni ha messo in luce tutta la sua precarietà. L’acqua, scesa lungo i muri interni, ha danneggiato l’impianto elettrico e per evitare che i bambini siano a rischio, il sindaco Henri Tommasi ha firmato l’ordinanza di chiusura finché il problema non sarà risolto. «Già lunedì ci incontreremo con il dirigente scolastico Filippo Sturaro per cercare una soluzione provvisoria», ha affermato Tommasi. Si sta pensando di distribuire i bambini nelle altre scuole materne con un servizio navetta. Da tempo sono stati chiesti dei finanziamenti per il recupero dell’edificio, soldi che non sono mai arrivati. «Dopo questo incidente cercheremo di accelerare lo stanziamento dei fondi Cipe», chiude il sindaco.

Filippo Greggio

 

«Non muovetevi da casa»

LITORALE IN GINOCCHIO – Nuova mareggiata sull’arenile. Gravi danni a Jesolo e Caorle

JESOLO – Pioggia e vento di scirocco: una nuova mareggiata si è abbattuta sulla spiaggia di Jesolo. Ancora una vola la zona più colpita è quella della pineta, dove la furia del mare ha “mangiato” nuove fette di spiaggia, portandosi via anche la sabbia delle dune alzate a protezione. Critica la situazione anche all’altezza di piazza Mazzini dove le onde sono arrivate fino all’accesso a mare. È andata meglio nella zona del faro grazie alle barriere di sabbia che sono riuscite a contenere le onde. Prima di quantificare i danni sarà necessario che la situazione meteo si stabilizzi, anche se preoccupano le previsioni delle prossime ore. Senza dimenticare che nel conto finale andranno aggiunte le spese per la pulizia della spiaggia nuovamente invasa da tonnellate di rifiuti trascinati in mare dal Piave e dal Sile.

(g.bab. – r.cop.)

 

Tracima il Dese nel Miranese

Emergenza a Noale, Scorzè e Martellago, sotto assedio la storica Rocca dei Tempesta

MARTELLAGO – Giornata di massima allerta a Martellago, con un canale che è anche lievemente tracimato, ieri, a causa delle continue piogge. I fiumi, in particolare il Dese e il Marzenego, si sono alzati fin quasi al limite e di prima mattina in via Ca’ Nove, uno dei punti a maggior rischio idraulico del territorio, la Piovega, affluente del Dese, ha iniziato anche a tracimare minacciando le case vicine. I volontari della Protezione civile e gli operai comunali sono dovuti intervenire subito alzando gli argini con sacchi di sabbia per evitare l’esondazione.
A Noale l’allerta è rimasta fino a tarda serata a Noale. Verso le otto, il Marzenego è tracimato all’altezza della Rocca dei Tempesta andando a formare grandi pozzanghere sulla strada regionale 515, a due passi dall’incrocio delle «quattro strade», dove si uniscono le piazze del centro storico. La polizia municipale ha subito segnalato il problema istituendo il limite a trenta chilometri orari. La piena è stata smaltita anche attraverso lo scolmatore del consorzio che devia parte delle acque sul rio Roviego. Predisposte in anticipo transenne per chiudere le strade nelle aree più a rischio come via Ongari, via Bregolini, via Ronchi, via Ramo Ronchi, via Crosariol, via Colombara, via Brugnole.

 

NEL WEEKEND – In Riviera del Brenta si teme ancora il peggio

In Riviera del Brenta si teme il peggio in attesa di ulteriori piogge annunciate nei prossimi due giorni. Proprio oggi a Campolongo Maggiore è in programma una manifestazione dell’associazione “Brenta sicuro” che si batte per la sicurezza degli argini. Le acque piovane stanno alimentando fossati e soprattutto gli scoli consorziali. Nella serata di ieri erano sotto osservazione diversi collettori a rischio esondazione, specialmente a Camponogara. Per il momento si segnala qualche allagamento qua e là, a Vigonovo e Fossò, sulle strade e sulle zone con le solite problematiche di natura altimetrica. I problemi maggiori potrebbero arrivare nei prossimi dai corsi d’acqua di media portata, tipo il Serraglio a Dolo, canali che raccolgono l’acqua piovana e vengono alimentati dai fossati della rete idraulica minore.
A Mira la Protezione civile di Mira è in stato d’allerta per il livello dei canali nel territorio comunale. Ieri mattina a Oriago in via Ghebba è intervenuta per sostituire una pompa di sollevamento sul Cesenego, che si era temporaneamente bloccata. Una misura precauzionale nel caso la situazione del livello del canale fosse aumentata nell’arco della giornata ma la rete idrografica è riuscita a drenare l’acqua.

(Hanno collaborato Vittorino Compagno, Nicola De Rossi, Luisa Giantin, Gabriele Pipia, Gabriele Vattolo)

 

I fiumi ai livelli di guardia

MIRANO – Torna la paura in tutto il Miranese, dove i canali hanno raggiunto i livelli di guardia, tenendo impegnati tecnici di Comuni, enti di bonifica e volontari della protezione civile. Mobilitate fin da giovedì le squadre del consorzio Acque Risorgive. Situazione di massima allerta ieri mattina, con i principali fiumi del territorio che hanno raggiunto il livello massimo, poi sceso nel corso della giornata. Nel tardo pomeriggio però ha ripreso a piovere e la preoccupazione, in particolare per Dese, Marzenego e Muson dei Sassi, è tornata a salire. Ha rischiato di esondare in mattinata il Marzenego in pieno centro a Noale, dove il fiume è tracimato per alcuni metri vicino all’incrocio del centro, allagando parzialmente la Noalese, senza tuttavia creare problemi al traffico.

Marzenego impetuoso anche in centro a Robegano di Salzano.

Squadre consortili e protezione civile sono intervenute a Scorzè, sul Dese, a monte del mulino dell’Orsa, per realizzare una trincea di sacchi di sabbia e contenere una tracimazione dovuta a un sifonamento sull’argine.

Sotto sorveglianza anche il Muson, che a Stigliano, Santa Maria di Sala, ha lambito il ponte storico e alcune case. A Mirano strade allagate e chiuse al traffico a Campocroce, a sud del Lusore e a ovest di via Chiesa. Tecnici comunali, polizia locale e volontari della Protezione civile restano in allerta anche per monitorare il livello del Muson e del canale Taglio. A Martellago in via Canove, sul canale Piovega, la protezione civile del Miranese ha dovuto alzare argini con sacchi di sabbia per evitare possibili tracimazioni.

Filippo De Gaspari

 

Fontanazzi in Riviera straripa il “Comuna” 

MIRA – Preoccupazione anche in Riviera del Brenta per il livello dei fiumi e dei canali che stanno crescendo in modo molto vistoso con il passare delle ore. A Mira e Dolo preoccupano il livello di Naviglio, Novissimo e Lusore. A Malcontenta, da ieri sera, i cittadini sono preoccupati per la tenuta del canale Scolmatore che porta l’acqua in laguna costeggiando via Foscara. È molto alto ad Oriago anche il livello del Lusore, mentre nella zona fra Marano e Mira è tracimato il canale Comuna nelle aree golenali a ridosso dei campi da tennis. Paura a Pianiga per il Pionca e il Serraglio. A preoccupare più di tutti, però, è la tenuta del Brenta nella zona della Riviera sud cioè a Campolongo, Fossò e Vigonovo. Si sono già verificati diversi fenomeni di fontanazzi. «Da questo pomeriggio», spiega il sindaco di Campolongo Alessandro Campalto, «siamo costantemente in contatto con i tecnici del Genio civile per capire come si evolverà la piena del Bacchiglione nel Padovano, che poi si riverserà nel Brenta».

(a.ab.)

 

incontro zaccariotto-vernizzi

Camion in via XXV Aprile «Serve subito più sicurezza»

SALZANO – Ci potrebbe essere presto una svolta alla questione viabilità del centro di Robegano, con il comune di Salzano che ha chiesto più volte di interdire il passaggio dei camion su via XXV Aprile. Ieri nella sede di Veneto Strade, il presidente della Provincia, Francesca Zaccariotto ha incontrato l’amministratore delegato della società Silvano Vernizzi proprio per discutere del problema e a breve ci potrebbe essere un faccia a faccia con il sindaco di Salzano, Alessandro Quaresimin.

La questione era nata dopo che Salzano, con Martellago, aveva chiesto di spostare il traffico pesante sulla bretella di via Delle Motte a Martellago. Ca’ Corner aveva risposto di no e a Robegano sono state raccolte più di 800 firme per chiedere di trovare una soluzione. «Lo scorso 20 gennaio», spiega Zaccariotto, «la Provincia ha inviato una lettera al rappresentante del comitato dei cittadini, al prefetto Domenico Cuttaia e a Quaresimin dove confermiamo l’avvio dei lavori di manutenzione del manto stradale già previsti nel piano delle opere di quest’anno. Non si può lasciare la situazione com’è ora e cercheremo di trovare un percorso condiviso che risolva il problema una volta per tutte».

Ad oggi, i camion provenienti da Noale, giunti al semaforo di via Mestrina, hanno l’obbligo di svoltare a destra o sinistra immettendosi sua via Montegrappa o via Cornarotta, mentre da Maerne possono proseguire verso Noale passando per Robegano.

In paese sono preoccupati per l’inquinamento, per i danni agli edifici e alla strada. «Confermo la disponibilità a incontrare Quaresimin», dice Zaccariotto, «per arrivare a una soluzione più sicura per i cittadini e gli automobilisti».

(a.rag.)

 

 

Dall’unione della polizia locale del Miranese rimarrà fuori solo Scorzè

Il sindaco di Spinea auspica che la centrale operativa rimanga a Venezia

MIRANO. Un supercomando per la polizia locale del Miranese. È quello che potrebbe nascere con l’avvento dell’Unione dei comuni, in dirittura d’arrivo nei prossimi mesi. I singoli comuni infatti porteranno in dote le convenzioni territoriali già in atto con comuni non coinvolti nell’Unione, beneficiando così della condivisione dei servizi. Il Miranese potrebbe insomma avere un corpo di vigili così vasto da non avere eguali in provincia.

Convenzioni. Sono due quelle in atto nei comuni interessati dall’aggregazione.

Quella del Miranese nord, che vede collaborare già dal 2011 le polizie locali di Martellago, Salzano e Scorzè e quella tra Spinea, Venezia e Marcon.

Entrambe superano i confini della futura Unione: Scorzè, infatti, non ne farà parte, così come Venezia e Marcon, fuori area. Le convenzioni, però, non cadranno con l’avvento dell’Unione, anzi verranno prese in carico dal nuovo ente: negli incontri preliminari infatti è stato deciso che personale, servizi e rapporti già in essere tra i singoli enti locali verranno trasferiti al nuovo soggetto sovracomunale.

Nascerà così un supercomando, dove la polizia locale non sarà solo il risultato dell’unificazione dei corpi di vigili di Mirano, Spinea, Noale, Santa Maria di Sala, Martellago e Salzano, ma continuerà a beneficiare anche della collaborazione con Scorzè da una parte, Venezia e Marcon dall’altra.

Centrale. Addirittura Spinea, anello di congiunzione con Venezia, auspica per il futuro un servizio di polizia con centrale operativa unica a Venezia, anche per il Miranese. «La mia idea», spiega il sindaco Silvano Checchin, «è che la centrale operativa di Venezia, con la quale già collaboriamo, possa diventare punto di riferimento centrale per tutto il territorio». Un cervello unico, dove accentrare sanzioni, infortunistica stradale e centralino, con risparmi enormi e un coordinamento unico. Sul territorio resteranno comunque le sedi distaccate rappresentate dagli attuali comandi municipali, con uomini e mezzi.

Personale. Gli agenti non sono tranquilli. Restano ancora malumori a Spinea, dove mesi fa i vigili hanno presentato istanza di trasferimento proprio a Venezia, o a Mirano, dove, in una lettera al sindaco, protestano contro l’aumento di lavoro a fronte di importi salariali fermi da anni. È sempre Checchin a fare il pompiere: «Metteremo in atto un meccanismo che tenga conto della situazione attuale: l’aggregazione dei comuni non può ridurre i diritti acquisiti, verranno rispettate posizioni e incarichi».

Filippo De Gaspari

link articolo

 

Gazzettino – Pronto il bando della variante alla Noalese.

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

25

gen

2014

NOALE – Il bando per la progettazione ed esecuzione dei lavori della Variante di Noale e Scorzè alla Sr 515 “Noalese” è stato pubblicato da Veneto Strade. Si tratta di un’opera strategica per il territorio a servizio anche del futuro casello di Martellago sul Passante di Mestre. L’importo complessivo dei lavori è di 6.017.000 euro. La scadenza per la presentazione delle offerte è il 18 marzo. L’intervento prevede la realizzazione di una nuova infrastruttura stradale (circa 3 chilometri) completa di opere accessorie. Per lo scambio con la rete viaria locale verranno realizzate delle rotatorie. «Finalmente si parte, i cittadini aspettavano da tempo questa opera perché non solo servirà per collegarsi al futuro casello di Martellago, ma permetterà anche di bypassare il centro di Scorzè e quindi una divisione del traffico pesante da quello leggero» spiega l’assessore regionale Renato Chisso.

 

Scorzè. Avviata da Veneto Strade la gara per assegnare i lavori della variante alla Noalese

SCORZÈ – Veneto Strade ha pubblicato il bando per assegnare i lavori della variante alla Noalese di Noale e Scorzè. In realtà, il progetto sarà tutto in territorio di Scorzè ed è stato ribattezzato tangenziale sud, da via Milano a via Boschi (Castellana). Ma poco conta il nome, perché questa notizia mette fine ad anni di polemiche, con un tragitto cambiato rispetto all’originale, che doveva collegare via Mestrina a Noale con via Volta a Scorzè, il cui bando era già pronto ma non è stato mai aperto. Il valore totale dei lavori supera di poco i 6 milioni di euro e chi è interessato a presentare la propria offerta, dovrà farlo entro il 18 marzo. Poi si potrà aprire il cantiere, che dovrebbe essere aperto il prossimo anno. «Finalmente si parte», spiega l’assessore regionale alla mobilità Renato Chisso, «perché i cittadini aspettavano da tempo quest’opera. Non solo servirà a collegarsi al futuro casello di Martellago, ma permetterà anche di evitare il centro di Scorzè. Chiudiamo una vicenda che si trascinava da troppo tempo: l’importante è che alla fine delle polemiche si trovi sempre una soluzione e questa l’abbiamo condivisa con il territorio». La strada sarà lunga tre chilometri e avrà due corsie per senso di marcia da 3,75 metri. Sarà dotata di quattro rotatorie, ovvero via Milano e via Boschi (questa già esistente), più in via De Gasperi e in via Volta (zona via Olmara). Su via Milano e via De Gaspari, il rondò avrà due corsie e un diametro interno di 50 metri, quello in via Volta, stesso diametro ma a tre corsie. In più, ci saranno mitigazioni ambientali e piste ciclabili attorno alle rotatorie. Dalla rotonda in via Boschi, dove ora arriva la variante di via Delle Motte, ci sarà la bretella d’innesto al casello che sorgerà a cavallo del fiume Dese, al confine tra i comuni di Martellago e Scorzè. In questo caso, il tornello dovrebbe aprire entro la fine di quest’anno.

(a.rag.)

 

Gazzettino – Miranese. Unione dei Comuni, avanti tutta.

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

23

gen

2014

Dopo l’incontro di ieri a Noale il nuovo appuntamento è per il 1. febbraio con l’assessore regionale

Entro marzo il progetto dovrà approdare nei Consigli per l’approvazione

Avanti tutta con l’Unione dei Comuni del Miranese. Martedì mattina a Noale i sindaci hanno discusso nuovi e importanti dettagli, il prossimo 1.febbraio riceveranno in Villa Errera a Mirano l’assessore regionale al Bilancio Roberto Ciambetti e il dirigente regionale Maurizio Gasparin per presentare l’intero progetto.

«Sarà l’occasione propizia per dimostrare la volontà politica delle amministrazioni di avviare l’Unione dei Comuni nel corso del primo semestre del 2014» si legge nel documento inviato ieri alla Regione.

All’incontro saranno invitati tutti i consiglieri dei Comuni coinvolti: Mirano, Spinea, Martellago, Noale, Salzano e Santa Maria di Sala: resta fuori Scorzé, con il sindaco Giovanni Battista Mestriner che più volte si è opposto al progetto, criticandolo pure aspramente.

Gli altri Comuni invece accelerano: i sindaci sono convinti che l’Unione sia il modo migliore per rendere più efficienti i servizi, attingere a finanziamenti specifici, tagliare i costi e avere un maggior peso politico.

Entro il mese di marzo il progetto dell’Unione approderà nei consigli comunali per l’approvazione, tutto lascia presagire che in primavera l’Unione sarà sancita.

Nei mesi scorsi era spuntata l’ipotesi di unirsi pure con i Comuni della Riviera, ricalcando così il territorio dell’Ulss 13: per ora le due strade restano separate, ma potrebbero incontrarsi nel 2015.

Per quanto riguarda i sei Comuni del Miranese, i servizi unificati saranno quattro: sicuramente si accorperanno Polizia Locale, Risorse Umane e Protezione Civile, bisogna ancora decidere tra Politiche Sociali e Politiche Giovanili.

La prossima settimana i sindaci dovrebbero incontrarsi un’ultima volta prima di esporre tutto alla Regione, intanto è già stata individuata una sede suggestiva per il comando unificato della Polizia Locale: un’ala della villa Belvedere a Mirano. Resta da convincere il personale della bontà del progetto: tra molti dipendenti comunali, soprattutto tra i vigili, perplessità e malumori sono ancora diffusi.

 

 

Veritas presenta l’attività del 2013: per la prima volta in Italia certificata la filiera del riciclo del vetro

Martellago è il Comune più virtuoso, ottimo risultato della municipalità di Chirignago-Zelarino

Cinque milioni di euro risparmiati sulle bollette dei rifiuti per i veneziani e la raccolta differenziata inizia a dare frutti concreti: Veritas ha presentato ieri il dato 2013 del riciclo. A guidare la speciale classifica è Martellago, che ha raggiunto la ragguardevole percentuale del 78,32. Sul podio ci sono Spinea e Meolo, tutti Comuni in cui opera Veritas.

Tra i più virtuosi, però, c’è anche la Municipalità di Chirignago-Zelarino, che l’anno scorso ha chiuso al nono posto con il 72,79 per cento di materiali riciclati. Un dato notevole se si pensa che la popolazione è quasi la stessa di quella di San Donà che però la raccolta differenziata in maniera accurata l’ha cominciata sette anni prima. La terraferma mestrina nel complesso è al 54,80, contro il 26,84 del centro storico, Murano e Burano. Il dato comunale è quindi del 43,17 per cento ma in crescita.

I commenti. «Senza questo dato di riciclo la bolletta dei veneziani sarebbe stata ben più cara», osserva Andrea Razzini, direttore generale di Veritas. «Tutto nasce dalla necessità di non conferire più in discarica, ma poi ci sono anche risvolti come il risparmio. Più di metà Paese conferisce ancora in discarica, il 60 per cento degli inglesi o il 35 per cento dei francesi. Venezia non lo fa più o quasi, calcolando che il 3-4 per cento di materiali, date le caratteristiche, deve ancora andarci. E noi, con la chiusura di Fusina, non bruceremo neppure più i rifiuti».

«Questa è la via maestra da seguire», sottolinea l’assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin, «andando a ridurre la produzione di rifiuti e migliorandone poi la raccolta. Si responsabilizza la gente con i cassonetti a calotta, e il modello Venezia inizia a essere seguito da molti». Entro maggio sarà anche ultimata la distribuzione dei cassonetti a calotta nel centro di Mestre.

Certificazione. Per la prima volta in Italia è stata certificata la filiera del riciclo di vetro. Lo ha fatto Veritas Bureau, specializzata proprio in certificazioni. Se si prendono le municipalità di Favaro e Chirignago-Zelarino, il vetro raccolto nelle campane verdi viene portato a Fusina, dove viene pesato e selezionato, eliminando corpi estranei.

Quindi il vetro viene trattato in loco, poi trasferito alla Ecopaté di Musile. I frammenti vanno poi alla Owens Illinois di San Polo di Piave che trasforma il riciclato in nuovi contenitori. Il tutto in meno di 100 chilometri.

Risparmi. Nel 2013 sono state raccolte da Veritas, tra i Comuni in cui opera, 44.254 tonnellate di vetro per poi produrre 120 milioni di nuove bottiglie. Ciò ha permesso il risparmio di 6 milioni di litri di petrolio e 90 mila tonnellate di materie prime come sabbia, soda e carbonati per produrre vetro ex novo con un recupero energetico di 54 mila Mwh ed evitato l’immissione in atmosfera di 570 tonnellate di Co2.

Obiettivo. «Ad ogni conferimento in ecocentro regaleremo una di queste nuove bottiglie con relativo tappo», promette Andrea Razzini. «Poi, l’obiettivo è quello di migliorare ancor più la raccolta, perché nei sacchi di immondizia ci finisce ancora troppo vetro. L’Italia è il primo produttore di vino al mondo, la richiesta di bottiglie è elevatissima e le aziende produttrici risparmiano se usano vetro riciclato. Così sono costrette a importarlo. Una migliore raccolta differenziata può portare molti vantaggi. E altri importanti effetti economici li potremo vedere nel corso dei prossimi anni».

Simone Bianchi

link articolo

 

 

Muri esterni sporcati da writer scatenati a Noale, obliteratrice ostruita a Mirano. Cartelli illeggibili a Maerne, macchina delle informazioni presa a martellate

MIRANO. Le stazioni sono il biglietto da visita delle città. Quando un pendolare scende da un treno o arriva allo scalo ferroviario, capisce subito dove si trova. E nel Miranese non è che trovi il massimo della pulizia, anche se, va detto, negli ultimi mesi sono stati eseguiti degli interventi per sistemare i posti più malandati, come Mira-Mirano e Salzano. Invece nelle stazioni di recente costruzione o restauro, quali, ad esempio, Spinea, Noale-Scorzè e Maerne, iniziano ad affiorare segni di degrado. Colpa dei soliti ignoti che si “divertono” a imbrattare i muri. E questo non fa che peggiorare il biglietto da visita. Vediamo, dunque, come e cosa si trovano davanti i passeggeri del comprensorio. In generale, i parcheggi sono abbastanza pieni, a dimostrazione che la gente usa il treno.

Mirano. Nei mesi scorsi sono state dipinte le mura lungo i binari dei sottopassi e la sala d’attesa. In precedenza c’erano scritte un po’ ovunque che rendevano evidenti tutti i segni del degrado e della sporcizia. Ora si è cercato di dare una sistemata, anche se l’edificio presenta, però, i segni degli anni. Nei sottopassaggi sono state disegnate delle sagome da una cooperativa, per rendere più vivibile il luogo e lo spostamento degli utenti da un binario all’altro o nei parcheggi scambiatori. Le obliteratrici funzionano, eccetto una perché ostruita.

Noale. La situazione è diversa, perché continuano ad essere imbrattati i muri esterni e sotterranei. Anche le coperture per accedervi sono state sporcate con lo spray. E dire che la stazione di Noale è stata sistemata da pochi anni. Invece qualcuno si è divertito, e continua a farlo, scrivendo slogan, dichiarazioni varie e dando l’idea, per chi ci arriva, di un posto in degrado.

Maerne. Anche in questo caso molti muri sono stati sporcati. Fino a poco tempo fa non era così, mentre oggi, invece, si possono leggere scritte sia all’accesso al binario numero uno che al binario due. Sono stati imbrattati i cartelli di divieto di oltrepassare i binari, mentre la macchinetta per le informazioni è guasta perché il vetro è stato mandato in mille pezzi. Anche il corridoio del sottopassaggio è stato sporcato.

Spinea. È l’ultima nata tra le stazioni del Miranese, essendo entrata in funzione a giugno del 2008. All’inizio nessun problema, poi ignoti hanno iniziato a imbrattare con dello spray l’accesso dei disabili e quello degli altri utenti. Già in passato c’erano queste scritte, che ora sono confermate. Anche in questo caso si va dalle dichiarazioni agli slogan vari in molte pareti.

Salzano. Lo scalo è molto piccolo ed è quello che ha meno problemi, non fosse altro perché di recente sono stati risistemati i muri esterni, con le associazioni locali che ne hanno fatto un murales, e sistemata anche la sala d’aspetto, che in passato presentava scritte e panchine rovinate. A Salzano, però, si protesta per il nuovo orario cadenzato entrato in vigore a metà dicembre e sull’unico binario è stato affisso un cartello per raccogliere eventuali disservizi sul trasporto.

Alessandro Ragazzo

link articolo

 

 

Spinea. Il primo cittadino “armato” di telecamera sul treno Bassano-Venezia. «Un errore togliere la nostra fermata»

SPINEA – Il sindaco fa il pendolare. È una battaglia a tutto campo quella di Silvano Checchin per riavere i suoi quattro treni nelle ore di punta del mattino, dopo che l’entrata in vigore del nuovo orario cadenzato ha ridotto le corse, cancellando in particolare quella delle 7.21, la più frequentata dai pendolari di Spinea. Lo scorso 10 gennaio Checchin si è alzato di buon’ora, precisamente alle 4 del mattino, per raggiungere Bassano del Grappa e salire sul treno regionale veloce 5705 delle 6.25 per Venezia. Armato di telecamera e blocco per gli appunti, Checchin ha preso nota, contandoli uno per uno, dei pendolari saliti in ogni stazione, verificando il numero complessivo dei passeggeri in arrivo a Maerne e l’affollamento del convoglio nei singoli segmenti di percorso. Obiettivo: dimostrare che pochi pendolari che salgono a Bassano arrivano in realtà fino a destinazione, percorrendo tutta la tratta. Molto più richiesta è invece la fermata di Spinea, che il nuovo orario cadenzato ha invece cancellato.

Il video girato da Checchin è già diventato un successo in internet, dove il sindaco veste i panni del pendolare-reporter. Ecco dunque il viaggio all’alba del primo cittadino di Spinea, da Bassano del Grappa fino a Maerne di Martellago. Il treno regionale veloce parte puntuale da Bassano alle 6.25. Subito con Checchin, salgono 37 persone. Poco dopo il treno ferma a Cassola. Alle 6.46, superata anche la fermata di Castello di Godego, quando il treno sta per arrivare a Castelfranco Veneto, Checchin conta a bordo 73 pendolari. In stazione a Castelfranco ne scendono alcuni e ne salgono 27. In totale, il treno riparte da Castelfranco con 97 viaggiatori. Alle 7.14 il regionale arriva a Maerne di Martellago, con una manciata di minuti di ritardo. Checchin scende e tira le somme: il convoglio riparte alla volta di Venezia-Mestre con 322 persone a bordo, raccolte nelle altre fermate intermedie (Piombino Dese e Noale-Scorzè). Mancano, nel totale, i passeggeri saliti a Maerne, ma a Checchin basta e avanza per dimostrare la sua ipotesi.

«Ho potuto evidenziare che la tratta più utilizzata è quella da Castelfranco a Venezia», spiega il sindaco, «quella da Bassano a Castelfranco è utilizzata poco: i passeggeri sono infatti in numero inferiore rispetto a quelli che oggi non possono più prendere lo stesso treno a Spinea».

La fermata spinetense infatti è stata cancellata dal nuovo schema di orario cadenzato e da dicembre Checchin si sta battendo per riattivarla. «Dalle 7 alle 8 la stazione di Spinea necessita di più treni», continua il sindaco, «perché il numero di pendolari è alto. Quella dei bus sostitutivi è una risposta parziale e il pullman che parte alle 7.20 dalla stazione, non è sufficiente».

Filippo De Gaspari

link articolo

 

Linea per Treviso bloccata due ore

Portogruaro. Mattinata d’inferno ieri mattina per un guasto risolto solo alle 10

PORTOGRUARO – Disagi ieri mattina per i pendolari sulla tratta Portogruaro-Treviso: un guasto ha bloccato la linea per oltre due ore. Il treno regionale 5900 in partenza da Portogruaro alle 6.56 a causa di un guasto meccanico si è fermato a Pramaggiore bloccando la linea per oltre due ore. La circolazione ferroviaria è ripresa regolarmente verso le 10. È stata una mattinata di passione quella che hanno vissuto studenti e lavoratori pendolari ieri mattina, in particolare per quelli che da Portogruaro e Annone Veneto dovevano raggiungere Oderzo e Treviso. Il Minuetto partito regolarmente qualche minuto prima delle 7 alla volta di Treviso si è infatti fermato a causa di un guasto in località Belfiore, a Pramaggiore. La corsa è quindi stata recuperata con un autobus, che è stato sufficiente per trasportare i circa 50 viaggiatori, mentre per il treno successivo si sono contati 11 viaggiatori. Da Trenitalia fanno sapere che a causa del guasto sono state limitate tre treni nei tratti tra Pramaggiore e Motta di Livenza, sostituiti con autobus. Verso le 10 del mattino il traffico è stato regolarmente ripristinato. Tra il nuovo orario cadenzato e imprevedibili guasti, non c’è pace per i pendolari della linea Portogruaro-Treviso. Per quanto riguarda il nuovo orario, lunedì 27 gennaio si terrà un nuovo incontro in merito tra l’assessore regionale competente Renato Chisso e i sindaci della tratta che porteranno in Regione le diverse istanze dei propri cittadini-utenti. Riguardo alle vecchie automotrici diesel 668 segnalate dagli utenti, Trenitalia afferma che hanno sempre circolato sulla linea Portogruaro-Treviso e che le scelte dei treni sulle varie linee sono effettuate dalla Regione in base ai flussi di traffico.

Claudia Stefani

 

DOPO LE PROTESTE DEI PENDOLARI PER RITARDI E DISSERVIZI

Treni: il Consiglio convoca Chisso

Riferirà sull’orario cadenzato. Da Bottacin e Reolon critiche a Zaia

VENEZIA – I disservizi e i ritardi ferroviari sulle linee regionali approdano al Consiglio del Veneto. Ad un mese dall’entrata in vigore del nuovo orario cadenzato, la commissione Urbanistica e Trasporti intende fare il punto della situazione e verificare quanto segnalato in queste settimane da pendolari, amministratori locali, associazioni di categoria. «Nella seduta di mercoledì 22 gennaio», annuncia il presidente Andrea Bassi (Lega) «incontreremo l’assessore Renato Chisso e la responsabile regionale di Trenitalia Maria Giaconia per discutere le tante criticità segnalate dagli utenti». I consiglieri Diego Bottacin (misto), Bruno Pigozzo (Pd) e Piergiorgio Cortelazzo (Ncd) hanno chiesto di dedicare un’apposita seduta alla disdetta del contratto con Trenitalia e di messa in gara del servizio ferroviario decisa dal governatore Zaia, sollecitando un confronto diretto tra la commissione e lo stesso Zaia: «Dobbiamo sapere se il governatore pensa davvero di affrontare un impegno così lungo e gravoso con gli uomini e le teste che fino ad oggi hanno sempre affermato, in commissione e fuori, che la gara non solo non si poteva, ma nemmeno si doveva fare», dichiara in proposito Bottacin. E Sergio Reolon (Pd) individua nella volontà di bandire una gara europea una «chiara ammissione di colpa» da parte di Chisso e Zaia: «La Regione non fa attività di programmazione, manca una politica dei trasporti che migliori il servizio: chi viaggia in treno e autobus necessita di un biglietto unico e serve assolutamente la riorganizzazione delle tratte gomma-rotaia che in alcune zone sono percorse da entrambi i trasporti. Il Veneto investe nel servizio ferroviario appena lo 0,31% del bilancio regionale. Risultato? Sulle linee bellunesi dal 18 novembre 2013 fino ad oggi i treni hanno già accumulato più di 1200 ore di ritardo, l’equivalente di circa 53 giorni».

 

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui