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L’impegno coi No navi: «Sulle crociere si farà quello che dice Felice»

«L’intento del Governo è perseguire la salvaguardia di Venezia e della sua laguna garantendo nel contempo lo sviluppo dell’economia e del lavoro».

È l’impegno che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha preso ieri mattina con una delegazione del Comitato No Grandi Navi e dell’organizzazione internazionale Avaaz che gli ha consegnato una petizione con 95mila firme (raccolte in tre giorni) contro lo scavo del Canale Contorta e per l’estromissione delle navi incompatibili con la laguna.

L’incontro è avvenuto al teatro Toniolo poco prima dell’apparizione del premier a sostegno delle candidature di Alessandra Moretti e Felice Casson ed è stato reso possibile grazie alla mediazione di quest’ultimo, destinatario della petizione assieme a tutti gli altri candidati sindaco e presidente della Regione.

«Il progetto di scavo del Contorta – hanno detto i No Navi – è devastante per la laguna, mentre esistono alternative ambientalmente sostenibili per garantire il mantenimento di un crocerismo compatibile con la città e tale da non danneggiare e anzi da sviluppare l’economia e il lavoro».

Renzi si è altresì impegnato a convocare a Roma Casson, se eletto sindaco, “il giorno dopo il voto”, per decidere assieme come affrontare il problema del crocerismo e in generale della portualità all’interno della laguna. Ma c’è di più. Dietro alle quinte, Renzi avrebbe rassicurato i rappresentanti del Comitato in modo molto più netto: «Si farà quello che dice Felice».

E “quello che dice Felice” è noto da tempo ed è stato ribadito di fronte alla platea del Toniolo, composta da candidati, iscritti e simpatizzanti del Pd. Tra gli altri il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, il segretario provinciale Marco Stradiotto, il segretario comunale Emanuele Rosteghin e diversi parlamentari.

«Nessuno – ha rimarcato Casson – vuole eliminare le crociere da Venezia. Noi siamo favorevoli a tutti i progetti alternativi già presentati, ma non allo scavo di un nuovo canale all’interno della laguna. Questi progetti – ha concluso – sono in grado di mantenere le grandi navi a Venezia e anche il lavoro».

La delegazione del Comitato, era composta da Silvio Testa e da Marta Canino, accompagnati da Luca Nicotra di Avaaz Italia.
«Si tratta – hanno commentato – di una prima vittoria per i quasi 100mila firmatari, dato che la posizione di Casson è contraria allo scavo del Contorta e il cui stop è il principale obiettivo della petizione».

Il presidente dell’Autorità portuale, Paolo Costa, preferisce non commentare. «Ancora? – risponde – sarà la commissione nazionale Via a vagliare i progetti e a scegliere il migliore. Il Contorta al momento non ha alternative a breve termine».

Nel pomeriggio, intanto, i No Grandi Navi si sono dati appuntamento alla Giudecca per “salutare” alla loro maniera la partenza della Msc Musica: con fischi e striscioni.

 

VENEZIA «Giudecca, Villa Hériot è salva»

L’Iveser: «Il Comune non ha risposto alle nostre osservazioni e così decade la variazione d’uso»

Villa Hériot è salva. Almeno per ora. E la festa di ieri è servita anche a testimoniarlo alla cittadinanza. Anche se va detto che un po’ il ponte del primo maggio, un po’la fretta nell’organizzarla non hanno fatto registrare lo strepitoso successo dello scorso 14 dicembre: poche le persone arrivate. Ma le buone notizie non sono mancate, come fanno notare Marco Borghi e Carlo Battain dell’Iveser, l’istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea: «La proposta di variante urbanistica proposta dal Comune di Venezia per modificare la destinazione d’uso di Villa Hériot non ha sortito l’effetto sperato. Il Comune non ha risposto alle nostre osservazioni, che contestavano tale procedura, facendo decadere la proposta di variazione d’uso».

Una vittoria, secondo Borghi e Battain, che restituisce la Villa alla cittadinanza. E l’Iveser non ha corso da solo, sono state infatti ben otto le associazioni che hanno condiviso tale opposizione. «Si tratta di una decisione in linea con quanto annunciato dal commissario Zappalorto di limitarsi alla ordinaria amministrazione, lasciando le scelte alla prossima amministrazione», ha commentato Giorgio Isotti, del PD.

Ma quali possono essere, ora, le ipotesi che il Comune dovrà studiare per recuperare il deficit di bilancio? L’Iveser propone di utilizzare lo spazio in maniera culturale, magari appoggiandosi alla Biennale, che potrebbe impegnare il meraviglioso giardino per apporre qualche installazione, oppure rendere il centro un punto nevralgico per le conferenze. Così facendo, infatti, si rilancerebbero anche le attività economiche dell’isola.

Coro di voci unanime tra i presenti: la zona è un bene comune e tale deve rimanere, semmai si devono ripensare le logiche di governo della città, come affermano Andreina Zitelli, Giovanni Pascoli e Federica Travagnin. E inoltre, come suggerisce Carolina Serena, il Comune dovrebbe impegnarsi duramente nella lotta contro l’economia sommersa veneziana, come i B&b abusivi.

Tomaso Borzomì

 

Il sindaco uscente si ripresenta, ma la spaccatura del centrodestra potrebbe favorire gli avversari

LE CIFRE – Due liste in più rispetto a cinque anni fa. I candidati in corsa sono oltre 130

DOLO – Gli elettori di Dolo avranno l’imbarazzo della scelta nella prossima tornata elettorale sia perché il numero delle liste è lievitato rispetto al 2010 passando da 5 a 7, sia perché il numero dei candidati, fra a sindaci e consiglieri, è superiore a 130. Grandi manovre in queste settimane per riuscire a mettere nelle giuste caselle ogni nominativo, compito particolarmente delicato soprattutto dopo la spaccatura verificatasi nel centrodestra.

Cinque anni fa c’era stata la svolta con la vittoria di Lega e Pdl che subentravano al centro sinistra che per decenni era stato in grado di meritarsi la fiducia della popolazione. Ma l’alleanza via via è andata frantumandosi ed ora la Lega si è staccata e la destra si è divisa in vari gruppi. Il sindaco Gottardo, negli ultimi mesi abbandonato da gran parte della maggioranza, si ripresenta con l’incognita di capire quanto la frammentazione possa danneggiarla rispetto ad una sinistra rimasta praticamente immutata. Pensare che si voterà il 31 maggio, giorno del suo compleanno. La destra non più compatta (con la novità della lista tosiana che si è staccata dalla Lega) potrebbe, perciò, favorire il centrosinistra che mantiene divisi gli schieramenti dopo che, a lungo nel 2014, sembrava fattibile un’intesa che avrebbe probabilmente significato quasi sicura affermazione.

Vista la spaccatura a destra e l’esito delle Europee dello scorso anno, Dolo Democratica sembra comunque partire con il favore dei pronostici ma si deve tener conto che alle comunali entrano in gioco altri fattori, gli elettori votano i candidati che conoscono perchè hanno rapporti di amicizia o di parentela. Elementi imponderabili che rendono meno attendibile, per esempio, il voto dello scorso anno alle europee che vide primeggiare, con ampio divario rispetto alle altre forze, il Pd che ottenne oltre il 40% delle preferenze e precedette il Movimento 5 Stelle che ottenne il 21,5 e che per la prima volta si candida anche alle comunali rappresentando la vera novità di quest’anno ed anche l’incognita più grande.

Lino Perini

 

IL RETROSCENA – I Fratelli d’Italia restano a casa. Gaspari in lista con Gottardo

DOLO – La lista di «Fratelli d’Italia» non viene presentata nonostante le aspettative mentre a sorpresa l’ex assessore alla cultura in quota al Pd fino al 2007 Emanuele Corrado Gaspari compare nella lista dei candidati consiglieri per la lista della sindacaa uscente Maddalena Gottardo. Queste alcune delle sorprese che hanno caratterizzato gli ultimi giorni di scadenza per la presentazione delle liste a Dolo.

Tra le curiosità c’è da sottolineare la candidatura a sindaco di Elisabetta Ballin, assessore all’Urbanistica della giunta uscente che si candida in contrapposizione a Maddalena Gottardo. Secondo le previsioni fino all’ultimo minuto era data per certa anche la candidatura a sindaco di un’altro assessore, Alessandro Ovizach, con delega ai Lavori Pubblici e Urbanistica sostenuto dalla lista «Fratelli d’Italia». All’ultimo però Ovizach non ha presentato la lista riducendo così il numero dei candidati alla poltrona di sindaco.

Sorpresa anche nella lista della Gottardo, che tra i sedici nominati consegnati l’altro giorno in comune, che vede al primo posto l’assessore uscente Cecilia Canova, ha candidato a consigliere Emanuele Corrado Gaspari, già assessore alla Cultura nella giunta di Claudio Bertolin, indipendente ma considerato almeno fino a qualche anno fa in quota al Pd a dimostrazione della trasversalità della lista civica.

Luisa Giantin

 

GLI ALTRI COMUNI – Corsa affollata a Portogruaro 24 le liste e dieci i candidati.

A Cavallino Treporti, Dolo e Torre di Mosto i sindaci uscenti si ripresentano

GLI SCENARI – Equilibri precari nel centrosinistra dopo le Primarie, gli avversari spaccati in tre

Pioggia di candidati, voto “spezzatino”

Grande frammentazione nei 5 Comuni alle urne, a Venezia pesa l’effetto Mose

Non meno frammentato il panorama negli altri Comuni chiamati al voto: parlano da sé le 24 liste presentate a Portogruaro (con undici candidati per la poltrona di sindaco), i sette in corsa a Dolo, dove il centrodestra che governava s’è spaccato in almeno quattro fazioni, complici le vicende che hanno riguardato la Lega Nord. Anche Cavallino Treporti non è da meno, con cinque candidati in corsa, mentre solo Torre di Mosto presenterà agli elettori una scelta più facile fra tre candidati.

Nel mese scarso che rimane, ai candidati spetterà il compito più arduo: convincere gli elettori a votare e credere nella democrazia rappresentativa, nonostante tutto. Basterebbe questo per augurare, a tutti, buon lavoro.

 

Gazzettino – Fosso’. Energia nuova per le scuole

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3

mag

2015

FOSSÒ – Grazie ad un finanziamento di un milione e 200mila euro della Regione

Soddisfatta la sindaca: «Abbiamo sfruttato la filosofia del risparmio»

Dalla Regione del Veneto un contributo di 1.200.000 mila euro per il progetto di riqualificazione energetica del polo scolastico di Fossò. Un risultato sul quale la sindaca Federica Boscaro prova un’immensa soddisfazione. L’anticipazione è arrivata alla prima cittadina direttamente dall’assessore Regionale Massimo Giorgetti.

La graduatoria delle domande ammesse a finanziamento del bando della Regione Veneto per il «Programma attuativo regionale del fondo per lo sviluppo e la riduzione dei consumi energetici degli edifici pubblici» ha ampiamente premiato Fossò, che su un valore complessivo di 1.500.000 euro ne ha portati a casa ben 1.200.000. La decisione sarà formalizzata nei prossimi giorni dalla Regione del Veneto.

Il Paes (Piano di Azione per l’Energia Sostenibile) era stato approvato all’unanimità dal Consiglio comunale di Fossò il 30 settembre 2014. Il progetto prevede la realizzazione di un impianto di cogenerazione di energia termica ed elettrica, con l’utilizzo del calore di scarto generato dalle caldaie a gas durante la produzione di energia termica.

Saranno inoltre installati pannelli fotovoltaici, 10 sonde geotermiche e una vasca a doppia intercapedine che recupererà il calore dei reflui dagli spogliatoi del Palazzetto dello Sport.

L’impianto coprirà il fabbisogno termico, elettrico e di acqua sanitaria di tutto il Polo Scolastico (scuola media, elementare, due palestre e palazzetto dello sport e in prospettiva anche per il futuro asilo nido).

Il surplus di energia elettrica coprirà il fabbisogno degli altri edifici comunali e di parte dell’illuminazione pubblica.

Sono state quantificate in circa 112,80 tonnellate annue le mancate emissioni nell’aria di CO2.

«Lavoriamo su questo progetto da due anni – ha dichiarato la sindaca Federica Boscaro – Alla necessità improrogabile di sostituire gli impianti di riscaldamento obsoleti degli edifici scolastici, abbiamo abbinato la filosofia del Paes sul risparmio energetico per un ambiente più sano».

 

Gazzettino – Calalzo. Torna il treno diretto per Venezia.

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1

mag

2015

Una nuova corsa che collegherà la montagna alla laguna solo nei giorni festivi. Pendolari delusi

NUOVO SERVIZIO – Potrà trasportare 120 persone e 32 bici

Torna il treno diretto Venezia-Vittorio-Calalzo, ma purtroppo per i pendolari che lo vorrebbero ogni giorno sarà limitato alle domeniche e ai giorni festivi di agosto.

Regione, Trenitalia e Dolomitibus, in collaborazione con la Provincia di Belluno, hanno annunciato nei giorni scorsi l’avvio del progetto turistico «Trenobus delle Dolomiti». Esso prevede che nei giorni festivi dal 26 luglio al 6 settembre si effettui un treno da Venezia Santa Lucia a Calalzo via Conegliano-Vittorio con 120 posti a sedere e possibilità di trasportare fino a 32 biciclette alla volta. Il treno partirà dalla stazione lagunare alle 7.50 e fermerà a Mestre, Mogliano, Treviso, Conegliano, Vittorio Veneto, Santa Croce del Lago, Stazione per l’Alpago, Ponte nelle Alpi e Longarone e arriverà a Calalzo alle 10.25. Qui ci sarà un mezzo della Dolomitibus per Cortina attrezzato per il trasporto delle due ruote. Da Calalzo il treno compirà il percorso inverso con partenza alle 17.15 negli stessi giorni e con fermate nelle stesse stazioni.

Da tempo i comitati dei pendolari, dopo il cambio di treno obbligatorio a Conegliano introdotto dall’orario cadenzato, chiedono almeno una corsa diretta montagna-laguna nei giorni lavorativi. Per ora è arrivata solo quella festiva ed estiva.

«Nulla osta all’istituzione del treno diretto da Venezia a Calalzo nei festivi d’estate. È una novità che può incentivare la mobilità turistica, in particolare da sud verso nord. Potrebbe essere ripetuta anche in inverno, non tanto per il trasporto delle bici quanto per raggiungere le località sciistiche» commenta il vittoriese Diego Tiozzo, portavoce del comitato “Il treno dei desideri”, che aggiunge: «Confermiamo, insieme ai pendolari del bellunese, la richiesta di una corsa diretta dalla montagna alla pianura almeno nell’ora di punta del mattino».

Tiozzo non rinuncia a una chiosa velenosa: «L’arrivo della corsa diretta domenicale dimostra che forse l’orario cadenzato non è così intoccabile come in altre occasioni si cerca di sostenere».

Il “Treno dei desideri” si dice deluso per quanto (non) fatto da Comune e Mom per potenziare i collegamenti serali tra Conegliano e Vittorio: «Ci aspettavamo davvero di più. La sospensione dei collegamenti serali in questa parte della provincia e nel bellunese hanno leso pesantemente il diritto alla mobilità dei cittadini».

Luca Anzanello

 

Gazzettino – Lavori del Mose, sciopero alla Palomar

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1

mag

2015

Dipendenti espulsi dal cantiere. «Una vicenda inaccettabile, siamo stati sostituiti da altri lavoratori»

Sciopero dei 104 lavoratori di Palomar, azienda controllata dal gruppo Mantovani e impegnata nella realizzazione del Mose. Una cinquantina di lavoratori dalle 7.30 alle 11 di ieri hanno dato vita ad un presidio davanti allo sky-line del Mose di Punta Sabbioni, dove si sta costruendo uno dei tre sbarramenti di dighe mobili a difesa di Venezia. Una protesta pacifica, sorvegliata con discrezione dalle forze dell’ordine arrivate per l’occasione nel lungomare e alla quale è seguito un volantinaggio tra i residenti.

«Mentre la Mantovani Spa sui giornali locali ringrazia e si mette una medaglietta per i lavori dell’Expo di Milano – spiega Antonio Silvestri segretario generale della Fiom Cgil di Venezia – i lavoratori scioperano e manifestano per la salvaguardia della propria occupazione. Più che ringraziamenti avremmo preferito la garanzia del lavoro. Infatti i lavoratori della Palomar, che per anni hanno operato e contribuito alla costruzione del Mose, la scorsa settimana senza preavviso si son trovati espulsi dal cantiere per esser sostituiti da lavoratori che pensiamo siano dipendenti di un sub appalto della stessa azienda. Questo è del tutto inaccettabile».

Una scelta che a sentire i sindacati vanificherebbe lo sforzo compiuto in questi anni dai lavoratori Palomar. «Che hanno messo la propria professionalità e il proprio sacrificio – ribadisce Silvestri – ora ricevono il ringraziamento di essere sostituiti da un altro personale, che sospettiamo sia meno sindacalizzato».

L’iniziativa di ieri è stata definita «pienamente riuscita». «Ed è servita anche per chiedere al prefetto di coinvolgere al tavolo istituzionale anche il vertice del Consorzio Venezia Nuova (del quale Mantovani è azionista di riferimento) – conclude il rappresentante del sindacato – per trovare una soluzione occupazionale per i lavoratori che operavano sul Mose. La stessa cosa Fiom Cgil sta portando avanti per la perdita d’appalto della stessa Palomar nella raffineria di Porto Marghera».

Grande l’amarezza tra i lavoratori presenti al presidio: «Nei quattro anni di lavoro in questo appalto ho mangiato, mi sono cambiato e molte volte ho dormito nei container – sono le parole di un operaio – ora mi vedo fuori dai cancelli e ringraziato con la cassa integrazione».

 

TRASPORTI – I dubbi del Gruppo No-Tav sul progetto in affiancamento

PORTOGRUARO – «Il tracciato in affiancamento alla linea storica non è altro che una linea ad Alta velocità». Il Gruppo No Tav di Portogruaro torna ad esprimere, carte alla mano, la propria contrarietà alla proposta di realizzare un nuovo tracciato in affiancamento alla linea ferroviaria storica, presentata nel 2012 dal commissario straordinario Bortolo Mainardi.

«In questi anni – spiegano – si è continuato ad affermare che il tracciato in affiancamento alla linea storica non è una linea della Tav. Ma la documentazione in nostro possesso dice esattamente il contrario».

Nello specifico i No Tav ricordano la lettera del commissario Mainardi in cui si parla di “corridoio lungo l’attuale linea ferroviaria Mestre-Portogruaro”; l’elaborato grafico dello studio di fattibilità, in cui si fa riferimento ad una velocità di tracciato di 250km/h, in linea con le direttive europee sull’Alta Velocità; la planimetria del tracciato che individua una distanza fra i binari di 4,50 metri, così come previsto dalle Ferrovie dello Stato, ed infine la risposta del sottosegretario per le infrastrutture e i trasporti Rocco Girlanda ad un’interrogazione delle parlamentari Moretto e Rubinato, in cui si sottolinea che «la soluzione in affiancamento salvaguarda comunque il tracciato di Alta velocità».

«Visto che il Consiglio e la giunta di Portogruaro si sono espressi a favore della proposta del commissario Mainardi – concludono i referenti del gruppo No Tav – possiamo dire che il Comune è favorevole alla Tav».

(t.inf.)

 

SPINEA – Con 32 punti all’ordine del giorno, martedì la seduta del consiglio comunale non ha visto la fine prima delle 2 di notte. Tra i vari argomenti affrontati, è stato anche approvato il Documento unico di programmazione, illustrato nel dettaglio dall’assessore Emanuele Ditadi. Il Dup si compone di due sezioni: strategica e operativa.

La prima individua le principali scelte che caratterizzano il programma dell’amministrazione da realizzare nel corso del mandato amministrativo, quindi entro il 2019. Tra queste, si indicano in particolare scelte urbanistiche “sostenibili”, come la realizzazione di nuove aree verdi per dare continuità a ovest del parco Nuove Gemme e l’intenzione di riqualificare il tessuto edilizio esistente e di valorizzare il patrimonio delle Ville Venete. Previsto un forte impegno sul fronte “inquinamento” con l’incremento della raccolta differenziata e della mobilità dolce.

Tra i progetti, anche la realizzazione del sottopasso ciclopedonale Fossa, della pista ciclabile di via Luneo, del percorso ciclabile via Martiri e via Rimini e la messa in sicurezza di via Capitanio (tutte opere complementari al Passante). Si continua poi con la realizzazione di una nuova sede per il centro anziani al Villaggio dei Fiori e con l’inserimento di Spinea nella programmazione socio-sanitaria dell’Asl 13 come struttura intermedia (ospedale di comunità, hospice, unità riabilitativa territoriale). Nella programmazione sono previsti inoltre interventi in edifici scolastici e palestre, la manutenzione straordinaria della Ungaretti e la messa in sicurezza di tutti gli altri edifici scolastici.

(M.Fus)

 

MIRANO – Prima i detersivi nelle acque del Muson, poi l’olio in un fossato di aperta campagna. Doppio intervento dei vigili del fuoco a Mirano, la Polizia indaga per rintracciare i responsabili ma non sarà affatto facile.

Ieri mattina un miranese ha segnalato la presenza in via Viasana di tre bidoni colmi d’olio rovesciati sullo scolo a lato strada. Si trattava di olio che deve essere smaltito rivolgendosi alle ditte specializzate, così non è stato e ora il Comune di Mirano dovrà pagare degli specialisti per procedere con il recupero di quel liquido dannoso e successivamente con la bonifica di quel tratto di fossato. Non sarà facile individuare gli autori di questo abbandono perché siamo in una zona di aperta campagna.

Lunedì invece durante il mercato moltissimi miranesi avevano segnalato l’insolita presenza di moltissima schiuma al bacino dei Molini di Sotto in via Barche. I tecnici hanno accertato che si trattava di detersivo, probabilmente il liquido è stato svuotato in qualche punto del fiume Muson e poi la pioggia di domenica ha fatto il resto. Potrebbe essere la conseguenza del lavaggio di qualche piazzale, non è affatto la prima volta che capita.

(g.pip.)

 

DOLO – Proseguono, nell’area rivierasca, le riprese del film “Una nobile causa” del regista padovano Emilio Briguglio, prodotto da Running Tv con il sostegno della Regione Veneto e del Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo.

Il film, diretto dal regista padovano Emilio Briguglio, ha un cast che comprende Giorgio Careccia, Rossella Infanti, Antonio Catania, Francesca Reggiani, Simona Marchini, Roberto Citran, Massimo Foschi, Massimo Bonetti e Nadia Rinaldi. È una commedia drammatica che vuole esplorare, con consapevolezza e una vena di lucida ironia, le storie e le vite di quanti cadono nella compulsività del gioco d’azzardo.

Le prossime scene saranno girate nella giornata di domani, giovedì 30 aprile, in Villa Foscarini Rossi di Stra (presenti Giorgio Careccia, Rossella Infanti, Massimo Foschi, Massimo Bonetti), il 1° maggio in Villa Mioni a Dolo (presenti Giorgio Careccia, Rossella Infanti) e il 4 maggio in piazza Mercato a Dolo (presenti Giorgio Careccia, Rossella Infanti, Massimo Bonetti).

L.Per.

 

MIRA – Una decina di giorni per scegliere il progetto del Bilancio partecipativo, tra i sei elaborati dai giovani miresi che hanno aderito all’iniziativa dell’amministrazione comunale. Da ieri e fino all’8 dicembre i cittadini di Mira potranno votare, in municipio, in biblioteca a Oriago o anche da casa via mail, uno dei sei progetti elaborati dai giovani, che verrà poi inserito nel prossimo bilancio del Comune con un finanziamento di 50mila euro.

Nel web, la campagna promozionale è già partita e naturalmente ogni zona di Mira parteggia per l’intervengo che ritiene più urgente.

I sei progetti infatti riguardano la riqualificazione del Parco di Valmarana a Mira Porte; la riqualificazione del Parco del donatore a Oriago; la manutenzione delle strade strade comunali e in particolare la riasfaltatura di alcuni tratti di via Sabbiona e via Valmarana; interventi di messa in sicurezza: attraversamenti pedonali, cartellonistica nei pressi del Comune e messa in sicurezza di via XXV Aprile; la predisposizione di scale antincendio e messa in sicurezza nella scuola media “Galilei” di Gambarare; l’aggregazione giovanile e informazione istituzionale partendo dalla riqualificazione del Centro Dedalo, passando per una nuova ludoteca per bambini fino a 3 anni nella biblioteca di Oriago e uno schermo per comunicazioni tra amministrazione e cittadini.

I progetti sono visibili nel sito del Comune di Mira, mentre nel canale youtube https://www.youtube. com/user/comunemira/videos sono presenti i video promozionali realizzati dai giovani.

Possono votare tutti i cittadini maggiorenni residenti a Mira, esprimendo un solo voto ed esibendo il documento d’identità: in municipio presso l’Ufficio relazioni con il pubblico, in biblioteca a Oriago oppure inviando una e-mail a bilanciopartecipativo@comune.mira.ve.it secondo le indicazioni nel sito internet del Comune.

(l.gia)

 

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